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curiosità...Preghiera

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2005 17:26
12/02/2005 11:50
 
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Caro Francesco,
Vedo che non hai apprezzato questa poco velata ironia nelle mie parole, ma, come sai, chi tratta spesso di esegesi, si trova a volte sul filo della blasfemia, l’errore è dietro l’angolo. E proprio perché esistono varie possibilità di lettura e interpetazione di molti passi biblici, è viepiù necessario l’ausilio del Magistero della Chiesa Universale, unico vero depositario dello Spirito Santo, che è in grado di rendere chiaro ciò che a prima vista non lo è. Io tuttavia non sono un vescovo e dunque posso fornirti solo una interpretazione personale di Mt,6

La chiave di lettura sta, a mio parere, nel contestualizzare il passo. In altre parole, dobbiamo innanzitutto pensare che la Bibbia è antichissima, e se non fosse stata comprensibile sin dalle origini, nessuno si sarebbe dato la briga di tramandarla. Ti immagini se la Genesi fosse stata scritta nella Francia del ‘700 cosa sarebbbe successo? Il primo lettore ci avrebbe probabilmente acceso il caminetto, ed è ovvio.
Ma lo stesso libro, letto in un contesto culturale arcaico (o primitivo se preferisci) ha avuto il successo che conosciamo. Questa è la chiave per capire l’”atemporalità” della Bibbia, e l’uso così frequente di messaggi di tipo simbolico e/o allegorico.
Se non la leggessimo così ci troveremo a cavare occhi (occhio x occhio, che non fa occhio al quadrato), o a pensare che sterminare popolazioni sia gradito a Dio, tutti messaggi tipici dell’AT. Analogamente avremmo qualche difficoltà a capire Gesù quando ci invita a tagliarci una mano se ci fa peccare, o quando apostrofa chi non crede in lui come una “progenie di vipere”, destinata ai tormenti della Geenna…
Insomma, dobbiamo cercare di andare un pochino oltre a quello che leggiamo. Il cap.6 di Mt è tutto incentrato sulla superiorità del “nutrimento spirituale”, su quello materiale. A mio modo di vedere, quando Mt afferma che la Divina Provvidenza fornirà il cibo e vestiario di colui che si dedica completamente a Dio non vuole dire che si materializzeranno pagnotte e scarpe da tennis dal nulla, ma che la privazione del necessario sarà tanto meno gravosa per chi poi entrerà nel Regno di Dio. In altre parole la necessità di queste sostanze viene colmata non per diretta soddisfazione dell’istanza terrena, bensì per una minore percezione della “necessità materiale” rispetto a quella spirituale.
Questo il mio modo di vedere le cose, si tratta di una opinione quindi prendila così com’è, non ho la pretesa che sia quella giusta.
Un saluto,

Teodoro Studita

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PS sorry per il post vuoto, non so da dove sia uscito
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