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La risurrezione e il VT.

Ultimo Aggiornamento: 23/11/2005 00:16
27/10/2005 19:34
 
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Noto che il thread che ho immesso ha destato interesse e mi fa piacere.

Desidero rispondere a Peraskov che chiede qual'è la sorte dei bambini non TdG che muoiono secondo il punto di vista del credo di noi TdG.

Premesso che il giudizio finale di ogni essere umano, bambino o adulto, spetta esclusivamente a Dio, le Sacre Scritture comunque ci danno delle indicazioni che a mio parere possono aiutarci ad avere il giusto punto di vista.


In Apocalisse è descritta la visione di Giovanni circa la risurrezione: "Vidi i morti grandi e piccoli in piedi davanti al trono.....e il mare diede i morti che erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti che erano in essi ( Apoc. 20:12-14)

Perciò la risurrezione includerà “grandi e piccoli”, uomini preminenti e persone comuni, che sono vissuti e morti. Fra loro ci saranno anche bambini! (Geremia 31:15, 16)

In Atti 24:15 è rivelato un altro particolare importante: “Ci sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. Fra i “giusti” spiccheranno uomini e donne fedeli dell’antichità come Abele, Enoc, Noè, Abraamo, Sara e Raab. (Ebrei 11:1-40)

I “giusti” includeranno anche le migliaia di persone timorate di Dio che sono morte più di recente .

Ma chi sono gli “ingiusti” che saranno pure riportati in vita? Includono i milioni, forse miliardi, di persone che sono morte senza aver avuto l’opportunità di apprendere e di mettere in pratica il cristianesimo e perciò sia adulti che bambini sia cinesi, sia indiani, sia di qualunque altra etnia che non ha avuto contatti con la conoscenza di Dio e di Cristo ( Giovanni 17:3 ).

E' chiaro che Dio non condanna l'incolpevole mancanza di conoscenza che è considerata innocenza, e per la quale Cristo ha dato la sua vita in sacrificio espiatorio.

La risurrezione di "piccoli e grandi" anche "ingiusti" è un meraviglioso provvedimento per offrire a tutti l'opportunità di unirsi a coloro che lodano e adorano Dio.

MARIA

[Modificato da damaride 27/10/2005 19.39]

28/10/2005 09:04
 
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Scritto da: Bicchiere mezzo pieno 27/10/2005 18.24

Apro la Bibbia e leggo (Luca 16:23)

23 E nell’Ades alzò gli occhi, esistendo nei tormenti, e vide molto lontano Abraamo e Lazzaro nel[la posizione del] seno presso di lui

Ecco come l’ades non è più un luogo di dimora dove tutto finisce (cioè la tomba commemoriativa) ma diventa un luogo di tormento per i malvagi. L’Ades diviene il famoso Inferno. E’ Gesù che ce lo insegna.



Caro Bikky
Fra tante scritture che parlano del ADES come tomba commemorativa, tu prendi una scrittura soltanto che, parla di una parabola, per dimostrarmi che l'ades sia l'inferno di fuoco e dei tormenti?
Leggi bene il racconto e spiegami perchè quel ricco menzionato in quella parabola dovrebbe meritare il tormento.
Gesù disse solamente che l’uomo era ricco, vestiva bene e banchettava sontuosamente. Il ricco non ha mostrato compassione per il mendicante, ma per questo condotta merita forse la punizione col tormento eterno? Se ci rifletti,semplicemente per tale condotta, quanti finirebbero (quelli che ci credono) in quel luogo "oggi"?
Effettivamente cosa distingue Lazzaro dal ricco? In quel racconto vi leggi che Lazzaro ha fatto opere eccellenti verso Dio da portarlo in una posizione di favore?
Io questo non lo leggo.

Secondo te è logico concludere che tutti i mendicanti malati riceveranno alla morte le benedizioni divine, mentre tutti i ricchi andranno in un luogo di tormento cosciente?

Inoltre se vuoi prendere alla lettera questo racconto, dovresti prendere alla lettera pure il fatto che quelli che godono la felicità celeste sono in grado di vedere quelli che soffrono tormenti nell’Ades e di parlar loro. Insegna questo la Bibbia? Me lo fai vedere dove lo insegna?

Prendendo alla lettera quel racconto, dovresti dedurne che l’acqua sulla punta del proprio dito non evapora nel fuoco dell’Ades. Inoltre che, basterebbe una goccia d'aqua per dare sollievo ad immensi tormenti. Ma ti pare logico e ragionevole?

Analizza qualche versetto prima e capirai perchè Gesù usò proprio quel racconto.
Nel versetto 14 dice: “Ora i Farisei, che erano amanti del denaro, udivano tutte queste cose, e si facevano beffe di lui”.

Cosa? Amanti del denaro? Ma guarda che caso. E siccome Gesù sapeva di essere udito dai Farisei, secondo te, narra un caso reale o un illustrazione, cosa abituale del metodo di insegnare di Gesù?

È ragionevole pensare che Gesù usò una parabola così come spesso faceva per dare una lezione importante ai Farisei, amanti del denaro, e quindi usare una parabola che parla proprio di un ricco.
“Realmente, senza illustrazioni egli non parlava loro”. (Matteo 13:34)

[Modificato da Seabiscuit 28/10/2005 9.07]

28/10/2005 09:11
 
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Desidero rispondere a Peraskov che chiede qual'è la sorte dei bambini non TdG che muoiono secondo il punto di vista del credo di noi TdG



Veramente Maria io avevo chiesto che fine farebbero, secondo la dottrina dei tdg, quei bambini che al momento dell'ultima battaglia nonsono tdg...

Ciao
28/10/2005 09:47
 
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Peraskov
veramente Maria ti ha risposto dicendo:
"Premesso che il giudizio finale di ogni essere umano, bambino o adulto, spetta esclusivamente a Dio, le Sacre Scritture comunque ci danno delle indicazioni che a mio parere possono aiutarci ad avere il giusto punto di vista."
28/10/2005 10:32
 
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Caro Seabiscuit


Fra tante scritture che parlano del ADES come tomba commemorativa, tu prendi una scrittura soltanto che, parla di una parabola, per dimostrarmi che l'ades sia l'inferno di fuoco e dei tormenti?



Strana questa critica da un Tdg! L’esistenza dello Schiavo Fedele e Discreto non viene dimostrata anch’essa da una semplice parabola usata da Gesù? Allora come mai lì la parabola è da prendere alla lettera e invece questa no? Mi sembra che siamo al solito peso, due misure!


Leggi bene il racconto e spiegami perchè quel ricco menzionato in quella parabola dovrebbe meritare il tormento.



Non solo perchè è ricco ma perchè è un ricco schiavo del denaro, infatti qualche versetto più indietro Gesù denunciava agli Scribi e ai Farisei che non potevano essere schiavi di due padroni. O erano schiavi di Dio o schiavi della ricchezza. A me sembra che prima dell’illustrazione Gesù abbia chiarito ben bene a che tipo di ricchi si stava riferendo, cioè quelli avidi, che sono schiavi della sete di denaro. Non vedo perchè costoro non debbano essere condannati da parte di Dio!


Gesù disse solamente che l’uomo era ricco, vestiva bene e banchettava sontuosamente. Il ricco non ha mostrato compassione per il mendicante, ma per questo condotta merita forse la punizione col tormento eterno?



Non è per questo che viene punito. Rileggiti bene il racconto! Si è mai parlato di mancanza di compassione peril mendicante? Perchè dobbiamo aggiungerci cose che non ci sono? Il motivo per cui il ricco fu punito da Dio è che la sua vita l’aveva venduta alla ricchezza e alla ricerca di possedimenti materiali. Che poi, è ovvio pure che sulla terra sicuramente non esistevano solo queste due persone, ovvero, il ricco e Lazzaro. Il fatto che il ricco non si preoccupò di Lazzaro indica che in tutta la sua vita non fece mai un’opera di carità nei confronti dei bisognosi. Perciò sia per questo che per la sua ambizione di ricchezze materiali, egli merita la condanna.


Se ci rifletti,semplicemente per tale condotta, quanti finirebbero (quelli che ci credono) in quel luogo "oggi"?



Vuoi la verità? Gesù disse che pochi saranno quelli che si salveranno! Vuoi dire che se uno dedica tutta la sua vita alla vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento senza curarsi di altro, Dio non lo punisce? A prescindere dalla forma di punizione, vuoi che sia ‘distruzione eterna’ (come insegniamo noi Tdg), vuoi che sia ‘tormento eterno’ (come invece insegna la CC), il risultato non cambia: disapprovazione di Dio = condanna da parte Sua.


Effettivamente cosa distingue Lazzaro dal ricco? In quel racconto vi leggi che Lazzaro ha fatto opere eccellenti verso Dio da portarlo in una posizione di favore?



Ma scusa, è evidentissimo che Lazzaro è l’antitesi del ricco. Non è una cosa così difficile da capire! Infatti nella parte finale del racconto, ai versetti 29 e 30, si dice:


29 Ma Abraamo disse: ‘Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino quelli’. 30 Quindi egli disse: ‘No, davvero, padre Abraamo, ma se qualcuno dai morti va da loro si pentiranno’. 31 Ma egli gli disse: ‘Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi nemmeno se qualcuno sorge dai morti’”.


Perciò tutto dipende dal fatto o meno che si sia ascoltato o no la Legge e i profeti. Lazzaro lo fece, mentre il ricco non se lo sognò neppure. Ascoltare la Legge e i profeti, dice Gesù nell’illustrazione, è l’unico modo per evitare di andare nel tormento eterno, poichè nessun morto può tornare indietro ad avvisare coloro che sono ancora in vita. Quindi qui Gesù, fra l’altro mette in rilevo che buttarsi nella ricchezza, cioè l’egoismo di possedere, è sinonimo di sordità alla Legge e ai Profeti, mentre chi ascolta viene salvato. Era opinione comunissima fra gli Ebrei che i poveri avessero qualità spirituali più alte dei ricchi. Infatti nel discorso sulel beatitudini, guardate cosa disse Gesù a proposito dei poveri. Luca 6:20(TNM)


20 E alzati gli occhi sui suoi discepoli, diceva:
“Felici voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio.



Qui non dice il motivo per cui i poveri ereditano il Regno di Dio. Non dice che abbiano fatto opere degne della Legge per essere approvati. Non lo si specifica perchè è un’ovvietà palissiana. I poveri sono stati perseguitati nelal loro vita e non hanno uno spirito materiale, ma spirituale.Molte volte, sento dire da mio padre; “negli anni ’60, quando mi sono trasferito al nord (lui infatti è meridionale), la gente era più povera ma si voleva più bene”. La poverà spinge a coltivare qualità come altruismo e affetto per il prossimo, cosa che è molto più dura per un ricco. E’ chiaro quindi che nel’illustrazione, siccome Lazzaro e il ricco sono in antitesi, visto che il ricco è dedito alla crapula della richezza, il povero è dedito invece alle cose spirituali.


Io questo non lo leggo.



Io non leggo nemmeno in Luca 6:20 che i poveri abbiano compiuto opere degne di Dio, eppure Gesù dice che a loro appartiene il Regno di Dio. Come la mettiamo? Dev’esserci per forza scritto anche ciò che è chiaro come il sole?


Secondo te è logico concludere che tutti i mendicanti malati riceveranno alla morte le benedizioni divine, mentre tutti i ricchi andranno in un luogo di tormento cosciente?



Chiedilo a Gesù, non a me! Inoltre penso di aver già fornito una spiegazione sopra.


Inoltre se vuoi prendere alla lettera questo racconto, dovresti prendere alla lettera pure il fatto che quelli che godono la felicità celeste sono in grado di vedere quelli che soffrono tormenti nell’Ades e di parlar loro.



Ma scusa Sea, innanzitutto è un’illustrazione, quindi io non la prendo alla lettera come dici tu! Ma ciò che insegna Gesù su quello che c’è dopo la morte rimane sempre valido. Perchè avrebbe dovuto insegnare che c’è vita dopo la morte se non era vero? Gli Scribi e i farisei si sarebbero solo fatti delle grasse risate sentendolo parlare così, se non era una cosa risaputa fra gli Ebrei. Come poteva Gesù portarlo a testimonianza? Eppure lì lui usò quella metafora proprio per farsi capire dai suoi ascoltatori. Vi rammento che in altre occasioni in cui Gesù insegnò mediante illustrazioni, quando usava metafore incomprensibili veniva considerato un folle e addirittura un offensivo. Ricordate che molti abbandonarono il seguirlo quando affermò che chi lo seguiva doveva mangiare la sua carne e bere il suo sangue? Ma in quel caso non aveva l’intenzione di spiegare, ma mise alla prova i suoi discepoli. Diversamente, nel racconto del Ricco e Lazzaro fece un’illustrazione per farla comprendere ai suoi discepoli e algi Scribi e ai Farisei.
Tutto è un’illustrazione, tranne ciò il destino che attende rispettivamente chi è buono e chi è malvagio.


Cosa? Amanti del denaro? Ma guarda che caso. E siccome Gesù sapeva di essere udito dai Farisei, secondo te, narra un caso reale o un illustrazione, cosa abituale del metodo di insegnare di Gesù?



Un’illustrazione che comunque teneva conto di quelle che erano le credenze degli Ebrei in quel tempo, ovvero la vita nell’aldilà. Perchè non ha usato un’illustrazione in cui il Lazzaro torna in vita nel pacifico Nuovo Mondo e parlando con Dio o con un suo angelo, scopre che il ricco ha meritato la distruzione etena? Questo sarebbe stato molto più chiaro, visto come diciamo noi Tdg la speranza della risurrezione sulla terra era creduta dagli Ebrei. Ma allora perchè Gesù parlava SEMPRE di Regno dei cieli? Che forse gli Ebrei credessero nella risurrezione celeste?


È ragionevole pensare che Gesù usò una parabola così come spesso faceva per dare una lezione importante ai Farisei, amanti del denaro, e quindi usare una parabola che parla proprio di un ricco.
“Realmente, senza illustrazioni egli non parlava loro”. (Matteo 13:34)


Giusto ma perchè parlare della vita dopo la morte? Poteva usare un’illustrazione molto più comprensibile parlando del paradiso terrestre promeso per il futuro oppure di un esempio riferito pur sempre alla vita attuale. Come quando una volta Gesù, indicando sempre il pericolo di incorrere nel disfavore divino quando si ricercano le ricchezze, parlòdi un ricco che aveva messo da parte tanti beni e voleva costruire depositi più grandi per accumularli. Dio quella notte gli disse che sarebbe morto e che quibdi tutti i suoi sforzi per arricchirsi erano invani. Perciò non è che Gesù non aveva i mezzi per far comprendere il danno della ricchezza! Però qui parlò delal vita dopo la morte, invece! Questo elemento presente nella parabola mi pare indicativo della credenza di Gesù e degli Ebrei su tale argomento.

Ciao [SM=x511460]
28/10/2005 11:24
 
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Caro Bikky
tu stesso affermi che quel racconto è un illustrazione. Se ne deduce che, i due personaggi, Lazzaro ed il ricco, sono due personaggi simbolici, ne convieni? Se loro sono simbolici è simbolica anche la morte in quel racconto. Tutto il racconto è una parabola, un racconto simbolico. Bisogna capire cosa si intende quindi per morte in quel racconto. Non puoi prendere un pezzetto (una parola) di un racconto simbolico e poi interpretare solo quel pezzetto letteralmente, cosa che stai facendo, perchè tu stesso dici che non la prendi alla lettera e che sia un illustrazion, ma poi ti attacchi letteralmente su cosa vorrebbe illustrare Gesù in quell'illustrazione con la morte.

Spesso nella Bibbia, la morte può anche rappresentare un grande cambiamento nella condizione degli individui. Per esempio: Delle persone che perseguono un corso di vita contrario alla volontà di Dio si parla come di "morti nei falli e peccati". Ma quando acquistano davanti a Dio la reputazione di approvati discepoli di Gesù Cristo si fa riferimento a loro come a “viventi”. (Efesini 2:1, 5; Colossesi 2:13)
Si parla di morti letterali? No affatto, si parla di una condizione.

Il racconto non usa l’illustrazione per parlare del aldilà, andrebbe contro il contesto biblico che, della morte dice chiaramente:” Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con la tua medesima potenza, poiché non c’è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza nello Sceol, il luogo al quale vai.” (Ecclesiaste 9:10), ma sta appunto parlando di uno stato di condizione.

Nel racconto di Lazzaro e del ricco,visto che sono due personaggi simbolici e lo è pure la morte, Gesù si riferisce a due classi, che morirono alla loro condizione precedente.
La pentita classe di “Lazzaro” entrò in una posizione di favore divino, mentre la classe del “ricco” venne sotto il disfavore divino in quanto persisteva nell’impenitenza.

L’illustrazione del ricco e di Lazzaro voleva essere una lezione per i Farisei, ma anche per noi oggi, perché contiene lezioni essenziali. Lezioni che ci insegnano a prestare attenzione all’ispirata Parola di Dio. Di seguirla come devoti discepoli di Gesù Cristo.

Quello che si evince dall’illustrazione è, che, quelli che si rifiutano di far questo, come i Giudei e i Farisei rappresentati nell’illustrazione dal “ricco”, non sfuggiranno ai tormentosi effetti del messaggio di giudizio di Dio contro di loro e che senz’altro saranno smascherati.


saluti [SM=x511460]

[Modificato da Seabiscuit 28/10/2005 11.38]

28/10/2005 12:12
 
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Premesso che il giudizio finale di ogni essere umano, bambino o adulto, spetta esclusivamente a Dio



Beh, su questo almeno siamo d'accordo, ma io so che in proposito c'è anche l'interpretazione dell'organizzazione di Geova, ed avrei voluto conoscerla dalle vostre parole, che avrebbero potuto illustrarla, io credo, meglio delle mie.

Ma se non volete parlarne, non fa niente.
28/10/2005 14:45
 
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Ciao Maria, anzitutto...volevo risponderti sulla resurrezione, senza parlare però dell'inferno, la cui argomentazione è talmente vasta che forse meriterebbe un altro post...[SM=g27985]
C’è una chiaro cammino all’interno dell’Antico Testamento per quanto riguarda il mondo dei morti e della resurrezione….una serie di riflessioni che il popolo di Israele compie, durante il corso dei secoli, fino a giungere alla chiara definizione del N. T:
Anzitutto consideriamo che il popolo d’Israele, non cercava di prolungare come ad esempio gli Egiziani, la vita del defunto nell’aldilà, nè cercava riti per placare gli spiriti dei morti, come in altre culture che non starò ora a menzionare…
Nella Bibbia, non si sa nulla dell’Aldilà o dei morti..Dal 18 secolo sino al secondo secolo prima di Cristo, con la morte, ogni uomo cessa di esistere… Questa visione è quindi agli antipodi di quella egiziana, che considera invece l’aldilà un prolungamento della vita terrena…Lo Sheol ebraico non è il covo divinizzato del Male, come ad esempio l’Arallù babilonese, regno del dio Nergal.Per l’ebreo, nn ci sono riti ne cerimonie che debbano servire a divinizzare il defunto…L’uomo è morto e basta.
Lo Sheol ebraico è il luogo della morte, le cui chiavi sono unicamente in mano a Dio…Lo Sheol non è il “dopomorte”, ma la morte stessa nella sua realtà, da dove si preclude ogni forma di giudizio, essendo tale realtà già IL GIUDIZIO….ossia, morire è già giudizio, perché l’uomo è stato condannato da Dio, precipitando nel peccato, sin dalle origini…
Non ci sono ricompense ne premi nell’oltretomba, Dio, ricompensa e punisce sulla terra…Ai giusti verrà concessa ricchezza, stima, salute, gioie familiari, mentre agli ingiusti attende un destino avverso…Dio non aspetta, in questo livello della teologia, giudica ed esegue subito..
Israele, poi, si interroga….e compie un passo in avanti…Se è così, perché il giusto soffre?
E’ giusto che tutti , buoni e cattivi, abbiano lo stesso destino…?
Comincia allora la speranza….Non è che magari Dio, il quale è comunque anche il padrone dello Sheol, può togliere i giusti da lì?
Questa riflessione, questa interrogazione, la si può scorgere anche dalle preghiere dei giusti, …
Nel Salmo 30, 3-4…".Ho gridato verso di Te e mi hai guarito. Tu hai liberato la mia anima dallo Sheol. Tu mi hai separato da coloro che scendono nell’abisso".
Si passa poi man mano ad una intuizione più profonda…Dio ama il servo fedele, il quale avrà una comunione con Lui più forte della morte stessa… Salmo 73versetto 23, 24 (ma è da leggere tuttoJ)
“Io sono sempre con Te. Tu mi hai preso per la mano, mi guiderai con i Tuoi consigli e mi accoglierai nella Tua gloria!”
Il concetto di salvezza comincia a prendere una forma ben definita anche se rappresenta ancora una forma di liberazione dalla morte, e intanto abbiamo i due misteriosi rapimenti di Enoch e più tardi Elia,….è Dio che libera dalla morte, rapendo i suoi servi fedeli al termine di una vita esemplare.
Nell’esilio di Babilonia il popolo di Israele farà l’esperienza amara della schiavitù, della deportazione, da cui nascerà però rafforzato il senso della propria fede, della propria cultura….da qui si concretizzano le promesso dei profeti del periodo successivo all’Esilio…Alla fine della Storia Umana, Dio sconfiggerà la morte, libererà il suo popolo dal lutto, trasfigurando l’universo in una realtà da cui sarà per sempre bandito il male

Nel periodo persiano ed ellenistico si continua a cozzare contro…la visione del cupo sheol, Giobbe e Qohelet nn riescono ad oltrepassare le frontiere della morte…anche se sembra una retrocessione del pensiero, in realtà è un interrogarsi che da i suoi risultati, evitando magari certe rappresentazioni di Dio, quale despota capriccioso e giudice parziale…Il profondo scontro con la cultura ellenistica, causò un nuovo…..risveglio della fede di Israele, (benedette queste crisi!)….specialmente a partire dall’anno 167, quando Antico Epifane volle imporre dei riti inacettabili agli Ebrei….Nel libro di Daniele abbiamo il primo annuncio , inserito del quadro apocalittico, dell’avvento del regno di Dio…”In quel tempo, un gran numero di coloro che dormono nella terra, si risveglieranno, gli uni per la vita eterna, gli altri per l’eterno orrore…".
E’ un messaggio…nuovo..Dio tirerà i morti fuori dallo Sheol, accompagnato dal suo Eletto, dal Messia, e trasformerà radicalmente l’uomo e la terra…
Il cammino di questa fede culminerà poi con le riflessioni della Sapienza, e in seguito con la negazione della resurrezione da parte dei Sadducei, ma essendo un campo abbastanza vasto….per ora accontentiamoci così J
Un abbraccio ertreyt
28/10/2005 15:21
 
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Sono piacevomente sorpreso dell'esposto molto accurato ed attento della nostra Ljuba.

Un commento lo farei alla citazione del Salmo.
La sua analisi corrisponde ad hoc con quella di emeriti studiosi.
Vi è però, appena acennata, una considerazione che, secondo la mia modesta opinione, non coincide con le intenzioni degli scrittori dell'epoca e nemmeno con una certa categoria di studiosi di oggi. Nel discorso di Ljuba quella considerazione è velatamente introduttiva di un processo evolutivo che dovrebbe concludersi con la rivelazione divina del regno delle beatitudini e delle sofferenze eterne. Ovvio che questa considerazione non rappresenti il filo conduttore degli studiosi cui accennavo prima, ma è di natura teologica, opinabile, interpretativa ed, oserei dire, di parte.

Detto questo, l'argomento di Ljuba non fa una piega ed è sicuramente interessante da trattare, per la sua storicità e per far luce sui vari fenomeni di dissenso in seno alla comunità ebraica, di cui i sadducei ed i farisei sono una parte importante e significativa.


Bentornata e lieto di rileggerti

Con simpatia
Chidoqua
28/10/2005 19:54
 
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Cara ljuba, la risposta alla negatività della morte è la risurrezione dei morti, preannunciata nell'AT ed espressamente dichiarata nel NT.

Hai toccato tanti di quegli argomenti che esaminarli in un unico
post è praticamente impossibile.

Posso dire che hai mostrato una apprezzabile chiarezza di idee.

MARIA.
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