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La risurrezione e il VT.

Ultimo Aggiornamento: 23/11/2005 00:16
01/11/2005 02:46
 
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Rieccomi dopo qualche giorno di ferie. Sto leggendo parecchie pagine di nuovi posts alcuni molto interessanti. Mi ricollego adesso all'ultimo intervengo che leggo da parte di flash per dire che fondamentalmente sono d'accordo anche se ritengo precisare che alcune dottrine presenti nel NT erano presenti nel VT in forma tale da divenire comprensibili solo con la venuta di Gesù e con il suo insegnamento chiarificatore.
Comunque risponderò su questo argomento riferendomi ad un post di Bikky.


Scritto da: Bicchiere mezzo pieno 29/10/2005 14.39

Cara Maria grazie intanto per l’esposizione più approfondita del penisero dei Tdg in merito ala parabola del ricco e del Lazzaro. Ora finalmente tutti possono essere a conoscenza dell’intendimento del CD riguardo a questa parabola. Così hai completato il lavoro già iniziato da Sea.



Grazie, ma comunque mi sono limitata all'essenziale. In quanto al pensiero di noi Testimoni di Geova in merito a questa parabola si potrebbe ulteriormente approfondire ma a quanto pare, a quanto dici, sta bene così.


Io credo però che voi ragioniate in maniera troppo semplicistica. Scartate tutte le prove extra-bibliche che possono andare contro all’esegesi delle vostre dottrine ma, quando le prove extra-bibliche le attestano le prende te come prove per dimostrare che la vostra esegesi è la più corretta. E’ metodologicamente corretto questo vostro modo di fare?



Assolutamente questo non è il nostro metodo,le prove extra-bibliche lasciano sempre il tempo che trovano. A meno che non si tratti di reperti archeologici certi, che confermino la storicità di alcuni passi biblici, per quanto invece riguarda la formulazione di dottrine ci guardiamo bene da attingere a prove extra-bibliche.


Vorrei ricitare il fatto che la Didachè, nonostante non sia ispirata, siccome non si scontra con le vostre dottrine, allora la citate tranquillamente come prova extra-biblica.



Prova di che scusa, tu stesso dici che non è ispirata, se perciò dichiara qualcosa in armonia con le Scritture bene, diversamente lascia anch'essa il tempo che trova.


I deuterocanonici, che anch’essi descrivono come gli Ebrei concepivano il mondo dell’aldilà, siccome si scontra con le vostre dottrine, allora vengono allegramente scartati! E’ giusto svolgere un’analisi con questo modo di operare? Lascio a tutti la risposta, io mi dispenso dal commentare. Secondo me è un vero errore di metodo.



Se parli del mondo dell'aldilà nei deuterocanonici ti riferisci specificatamente al secondo libro dei Maccabei. Infatti diversi versetti vengono citati dai cattolici per sostenere dottrine come quella del castigo dopo la morte (2 Maccabei 6:26) e dell’intercessione dei santi (15:12-16), e la correttezza di pregare per i morti (12:41-46, Ti).

Nella sua introduzione al libro di 2 Maccabei, la Nuovissima Versione della Bibbia ( cattolica ) dice che il suo stile e vocabolario, “pur avvicinandosi moltissimo a quello di scrittori ellenistici . . . è ricchissimo e ricercato”, adatto a “chi ama il linguaggio sonoro e ampolloso”.

Lo scrittore di 2 Maccabei non pretende affatto di scrivere sotto ispirazione divina, anzi dedica parte del secondo capitolo a spiegare la sua scelta di un particolare metodo per trattare il soggetto. (2 Maccabei 2:24-33) E così conclude la sua opera: “Anch’io finirò qui il mio discorso. Il quale se procede bene, e come si conviene ad una storia, è quello che anch’io vorrei; se invece è riuscito meno conveniente, mi si perdoni”. — 2 Maccabei 15:38, 39.

Ti pare che uno scrittore ispirato da Dio, avrebbe concluso in maniera così incerta sul valore e sulla riuscita della sua opera? Trattasi perciò di un libro di fattura umana e non di divina ispirazione. Le sue affermazioni dottrinali lasciano il tempo che trovano.


Un altro errore è credere che la religione sia statica e non cambi con l’avanzare del tempo. Eppure voi stessi riconoscete che c’è “Luce progressiva”, ovvero verità rivelate progressivamente. Nulla vieta di credere quindi che nell’Antico Testamento ci sisa una concezione di Ades, semplicistica, vista solo come ‘tomba commemorativa’, e che poi, grazie a ‘intendimento progressivo’, questa verità sia evoluta in Inferno inteso come allontanamento da Dio.



Nulla vieta di credere? Direi che nulla consente di credere dal momento che nel AT non c'è nulla, ma proprio nulla nemmno il più piccolo seme di tale dottrina. E che c'entra l'intendimento o la luce progressiva? Questa consente di avere maggior intendimento di ciò che già è scritto sulla Bibbia, ma non di inventarsi ciò che non è scritto e che non ha alcuna base scritturale.


D’altro canto, è vero o non è vero che gli Ebrei non credevano che ci sarebbe stata una risurrezione dei 144000 nei cieli? Nell’AT non se ne parla, eppure, nel NT invece c’è! Non è stato un cambiamento di rotta bell’è buono? Prima non si insegnava!



Gli ebrei non credevano ad una speranza celesta questo è vero, ma non credevano perchè non l'avevano individuata, ma Gesù fece loro comprendere dove e come in effetti ci fosse.

In effetti le Scritture Ebraiche non avevano mai dato motivo agli ebrei fedeli di aspettarsi una ricompensa celeste. Quelle Scritture additavano la restaurazione del Paradiso qui sulla terra. Daniele 7:13, 14 aveva predetto che quando al Messia sarebbero stati dati “dominio e dignità e regno”, ‘i popoli, i gruppi nazionali e le lingue avrebbero servito proprio lui’. Quei sudditi del Regno sarebbero stati qui sulla terra.

Ma attenzione, proprio Gesù richiama ripetutamente l'attenzione su questa profezia di Daniele, tant'è vero che tale profezia diviene finanche il punto centrale nel processo che gli fu fatto davanti al Sinedrio dove applicò a se stesso la suddetta profezia di Daniele. (E fà così centrale da costituire il motivo della sua condanna). Ma questa profezia fondamentale non include solo Gesù ma anche i santi del supremo che avrebbero regnato con lui.

Chi sono i santi del supremo? E se dovevano regnare con lui
dove sarebbero stati portati a regnare?

In effetti questi santi sono il “seme” o “veri discendenti di Abraamo” e “veri eredi della sua promessa”(Gal. 3:26-29), ed è perciò giusto ricordare che la promessa fatta ad Abraamo diceva: “Per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra di certo si benediranno”. (Gen. 22:16-1[SM=g27989] Anche il profeta Daniele parlò di ‘popoli, gruppi nazionali e lingue’ sui quali il “figlio d’uomo”, Gesù Cristo, eserciterà dai “cieli” “il regno e il dominio”. Ma, come precisa Daniele, egli farà questo insieme agli “eletti”, qui chiamati “i santi dell’Altissimo”. — Dan. 7:13, 14, 27.

Gli apostoli ai quali Gesù parlava, gli altri discepoli e i primi cristiani non erano certo all’oscuro di queste profezie che parlano di due gruppi: il “seme” e le “nazioni”, i “santi” e i “gruppi nazionali”. A conferma di ciò l’apostolo Paolo, dopo aver parlato di quelli che saranno “coeredi di Cristo” e che saranno ‘glorificati insieme a lui’ in cielo, parla della “creazione” umana, la cui “ansiosa aspettazione” è di essere “resa libera dalla schiavitù alla corruzione”, cioè al peccato, e di avere “la gloriosa libertà dei figli di Dio”. (Rom. 8:15-21)

Scrivendo a cristiani che come lui avevano la speranza celeste, l’apostolo Giovanni parla di Cristo come di “un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati [quelli degli “eletti”], e non solo per i nostri ma anche per quelli di tutto il mondo”. —I Giov. 2:2; 3:1-3.

Infine Apocalisse 14:1-5 mostra i santi insieme a Gesù sul simbolico monte Sion ( la sede figurativa del governo divino ) e ne precisa il numero e la provenienza.


Allora perchè questo può cambiare e non può invece cambiare l’insegnamento sull’aldilà? L’obiezione che questo contrasterebbe con le Scritture del VT è ininfluente, in quanto anche la differenza fra speranza celeste e speranza terrena sorse solo nel VT e non nell’AT (e qui ovviamente sto trattando le dotrine secondo i Testimoni di Geova). Il cambiamento c’è! Cosa dobbiamo pensare se non che ci sia stata un’evoluzione dell’insegnamento?



Come vedi non c'è stato proprio alcun cambiamento e nessun contrasto fra gli insegnamenti del NT e quelli dell'AT, semmai
il NT chiarisce e specifica insegnamenti già delineati nell'AT. Non c'è invece nulla nell'AT nel quale possa innestarsi la dottrina dell'aldilà che in effetti non esiste neppure nel NT. A meno che tu non voglia rifarti nuovamente alla scrittura di Luca 16:19-31 in merito alla quale tu stesso mi hai dato atto di aver dato tutti i chiarimenti necessari.


Prove extra-bibliche insegnano che gli Ebrei del periodo del Secondo Tempio credevano anche nella dannazione. I deuterocanonici in primo luogo, e poi gli apocrifi e una notevole quantità di libri rabbinici come complemento. Insomma, per le questioni poco chiare a cui la Bibbia non risponde, bisogna ricorrere alle testimonianze extra-bibliche documentarie per avere un’idea di cosa aveva in mente lo Scrittore quando scrisse quel passo.



Qui non posso che ribadirti che le prove extra-bibliche
sotto il profilo della formulazione delle dottrine lasciano il tempo che trovano, come i libri deuterocanonici che chiaramente non sono ispirati da Dio.

Non capisco poi quali siano le questioni poco chiare alle quali la Bibbia non risponda e per le quali bisogna far ricorso alle testimonianze extra-bibliche ( 2 Timoteo 3:16-17 ).


Se gli Ebrei (dei tempi di Gesù, non vedo cosa c’entri Giobbe visto che l’ebraismo del periodo del Secondo Tempio era diverso da quello dei periodi precedenti) credevano nella dannazione, l’illustrazione di Gesù non avrebbe pericolosamente fatto credere che questo insegnamento babilonico fosse in realtà un insegnamento divino? Gesù avrebbe senz’altro confuso la mente dei suoi ascoltatori. E siccome Dio è un dio di ordine, non lo avrebbe mai permesso.



Ma chi ha detto che gli ebrei credessero nella dannazione intesa come eterno tormento? I sadducei non credevano neppure alla risurrezione e i farisei credevano alla risurrezione terrena, chi erano quelli che credevano alla dannazione?jyhu


Che poi se i Tdg le prove extra-bibliche vanno prese solo quando è loro conveniente e le altre le scartino, io non posso farci niente.



Devo ripetere fno alla noia che le prove extra-bibliche non vanno MAI prese per oro colato?


A questo punto ogni ulteriore dialogo è impossibile, poichè si viaggia su due lunghezze d’onda totalmente differenti! E almeno su questo credo che siamo d'accordo.



Caro Bikky, sei tu che ti stai mettendo su una tua lunghezza d'onda totalmente differente, e sotto questo aspetto sono io molto spiacente se sono impossibilitata a farci alcunchè.

MARIA

[Modificato da damaride 01/11/2005 3.14]

01/11/2005 21:54
 
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Rieccomi dopo qualche giorno di ferie.



Bentornata! Siano contenti di riaverti con noi. Mi chiedevo infatti come mai non ti facevi sentire. Siccome questo thread è tuo mi sembrava molto strano che non intervenissi. Sono contento che sei stata in ferie. Io pensavo che fossi troppo presa dallo studio per riscattare il tempo per occuparti dei tuoi fratelli virtuali. Ben tornata, Maria!


Sto leggendo parecchie pagine di nuovi posts alcuni molto interessanti.



Anch’io ne trovo parecchi davvero interesanti. C’è da dire che qui tutti cerchiamo di tirare fuori il meglio del nostro sapere, e questo è molto apprezzabile.


Mi ricollego adesso all'ultimo intervengo che leggo da parte di flash per dire che fondamentalmente sono d'accordo anche se ritengo precisare che alcune dottrine presenti nel NT erano presenti nel VT in forma tale da divenire comprensibili solo con la venuta di Gesù e con il suo insegnamento chiarificatore.



Questo addita quindi un’evoluzione della religione da ebraica a cristiana. Su alcune profezie del VT, come quella di Daniele che additava alle 69settimane per la venuta del Messia, quella sulla venuta di un figlio dell’uomo che avrebbe avuto un dominio eterno, e similari, trovarono applicazione in Gesù. Ma per tante altre cose, Gesù ha rivoluzionato totalmente tutte le dottrine della Legge con altri insegnamenti. Ad esempio, non gli Ebrei non erano più il popolo eletto, ma c’era l’Israele spirituale. Dio non era più degli Ebrei ma divenne Dio di tutti i popoli, anche i gentili. Gesù eliminò la Pasqua ebraica, simbolo della liberazione degli Ebrei dalla schiavitù in Egitto e instaurò il Pasto Serale del Signore. Gesù tolse di mezzo il patto di Abraamo e ne creò uno nuovo coi suoi discepoli. E allo stesso modo, Gesù rivelò il piano di Dio di concedere la vita eterna nei cieli a tutti coloro che l’avrebbero seguito, senza distinzione di gruppi separati. Pena il fatto che mentiva poichè quando predicava la beatitudini parlava del Regno dei Cieli (Matteo 5:3-11) o del Regno di Dio (Luca 6:20-23). Qui Gesù è chiaro e tondo, parlao di reame celeste e vita nei cieli. Non si può usare la scappatoia dicendo che Gesù parlava così perchè aveva solo i 144000 davanti. Non è vero affatto! La WTS insegna che la prospettiva di entrare nel Regno di Dio, così come la insegnano loro, fu concessa solo a coloro che morirono dopo Gesù, tant’è che afferma in maniera decisa che Giovanni il battezzatore vivrà sulla terra perchè egli è morto prima di Gesù. A parte l’ingiustizia della cosa, perchè non riesco a capire perchè alcuni che sono morti dopo Cristo debbano avere una speranza e altri che sono morti prima ne debbano avere un’altra. Sono forse più giusti coloro che sono morti dopo? O sono forse meno giusti coloro che sono morti prima? E poi, tutti devono avere gli stessi diritti visto che fanno la volontà di Dio, ovvero tutti in cielo, se questo è il suo volere, o tutti in terra se il suo volere è invece quest’altro. Ma al di là di questo, la dottrina, così come spiegata dalal WTS, è insostenibile! Gesù predicava a gente vivente allora, prima che egli morisse, dico bene? Insegnava la vita nei cieli, è giusto anche questo? E allora cosa ne sarebbe stato di coloro che ascoltato il suo messaggio morivano prima di Gesù? Sarebbe stata loro raccontata una bugia! Dobbiamo pensare che Gesù è un bugiardo? Io non voglio pensarlo affatto! Non c’è nemmeno un solo passo biblico nel NT che parli di vita sulla terra. Ma nemmeno mezzo. Se fosse stato questo il vero insegnamento, perchè Gesù e gli apostoli non ce l’hanno spiegato chiaro e tondo? Perchè non dire chiaramente che ci sarebbero stati due destini diversi per il gruppo dei cristiani?


Assolutamente questo non è il nostro metodo,le prove extra-bibliche lasciano sempre il tempo che trovano.



Questo è completamente sbagliato! Se infatti non vengono svolti studi extra-biblici non si può nemmeno capire che cosa dice realmente la Bibbia. Vorrei portare un esempio alla vostra attenzione. Matteo 5:5 è un passo un po’ strano. Se vi siete letti il post di Libero caèirete quanto è da insensati studiare e capire la Bibbia senza riferirsi a contesti storici. La sola lettura del passo sembrerebbe far credere che i miti erediteranno la terra. Leggendo i manoscritti rabbinici e i documenti vari dell’epoca, invece, si riesce a concludere che gli Ebrei quando sentivano ‘terra’ pensavano non al pianeta come facciamo noi, ma alla terra promessa e allora si capisce bene che il quel passo Gesù si riferiva sempre alla vita nei cieli. Avete visto qual’è la differenza fra una prova biblica, così come la chiama Maria e una prova biblica coadiuvata da prove extra-biblica? Attenzione alla lettura fondamentalista della Sacra Scrittura! Anche perchè se non si capiva cosa significava ‘terra’, allora si cadrebbe nell’errore che i miti se sono puri di cuore non si capisce bene dove vanno perchè ai puri di cuore Gesù promette i Cieli, ai miti invece la terra. Ecco queste contraddizioni nascono da una lettura troppo letterale delle Scritture Sacre.


A meno che non si tratti di reperti archeologici certi, che confermino la storicità di alcuni passi biblici, per quanto invece riguarda la formulazione di dottrine ci guardiamo bene da attingere a prove extra-bibliche.



Innanzitutto è sbagliato scegliere solo i reperti archeologici certi in base al fatto che confermino o meno la storicità di alcuni passi biblici. Perchè? Prendiamo il libro della Genesi! Stando ai calcoli cronologici biblici, Adamo sembrerebbe essere stato creato nel 4026 a.E.V., ma ritrovamenti archeologici accurati, mediante le datazioni al carbonio o altri sistemi ugualmente sofisticati (molto più precisi delle datazioni al carbonio), hanno datato alcuni rinvenimenti di ossa umane a milioni di anni fa. Questo contradice la storicità della Genesi. Non dimentichiamoci poi del Diluvio; sul thread di Apostata Felice ho già affrontato questo discorso. E’ geologicamente impossibile l’avvenimento del diluvio così come è scritto nella Genesi! Altra storicità biblica caduta! Cosa dobbiamo pensare allora, che la scienza contraddica la Bibbia o che piuttosto deve cambiare il nostro modo di leggerla? Una volta che capiamo che la Bibbia va letta diversamente, allora comprendiamo meglio il senso delle Sacre Scritture, cioè quello reale!
Maria ha impostato il post facendo pensare che la scienza a volte si scontra con la Bibbia. Non c’è niente di più falso. Caso mai si scontra col nostro modo sbagliato di leggerla! Ma la scienza aiuta chi legge la Bibbia a vedere meglio i suoi contenuti nella luce giusta.


Prova di che scusa, tu stesso dici che non è ispirata, se perciò dichiara qualcosa in armonia con le Scritture bene, diversamente lascia anch'essa il tempo che trova.



A parte il fatto che la Didachè fu redatta dai seguaci degli apostoli, i quali quindi seguivano le dottrine e l’operato degli apostoli. Quindi non vedo cosa c’entri il fatto che non è ispirata. Poi non capisco come l’armonia delle Scritture possa essere trovata da sola, estraniandola dal contesto culturale in cui era immersa. Mi sembra di aver già spiegato sopra che l’extra-biblico aiuta il biblico. La Bibbia non è un mondo a parte, dove tutto ciò che c’è scritto è sacro mentre tutto il resto può essere quello che vuole. Questo è un concetto sbagliato. Questo potrebbe implicare l’assurdità che se un apostolo scriveva un libro della Bibbia, allora riportava cose esatte e universali; se invece scriveva altro allora poteva scrivere cose inesatte che potevano essere contrarie al libro ispirato che egli stesso aveva scritto. Vi sembra possibile ciò? Non credo proprio! E se in un libro non ispirato un apostolo riprendesse in mano un argomento trattato in uno dei suoi libri ispirati, spiegandolo meglio (magari con sfacettature più chiare) in modo che con queste nuove informazioni la dottrina riportata nei libri ispirati cambia leggermente, che si fa? Siccome non lo ha messo in un libro ispirato allora è tutto un’accozzaglie di fandonie?
Vedete quanto è depistante il concetto di ‘ispirazione’ della Bibbia in senso fondamentalista? Non va bene.


Se parli del mondo dell'aldilà nei deuterocanonici ti riferisci specificatamente al secondo libro dei Maccabei. Infatti diversi versetti vengono citati dai cattolici per sostenere dottrine come quella del castigo dopo la morte (2 Maccabei 6:26) e dell’intercessione dei santi (15:12-16), e la correttezza di pregare per i morti (12:41-46, Ti).

Nella sua introduzione al libro di 2 Maccabei, la Nuovissima Versione della Bibbia ( cattolica ) dice che il suo stile e vocabolario, “pur avvicinandosi moltissimo a quello di scrittori ellenistici . . . è ricchissimo e ricercato”, adatto a “chi ama il linguaggio sonoro e ampolloso”.

Lo scrittore di 2 Maccabei non pretende affatto di scrivere sotto ispirazione divina, anzi dedica parte del secondo capitolo a spiegare la sua scelta di un particolare metodo per trattare il soggetto. (2 Maccabei 2:24-33) E così conclude la sua opera: “Anch’io finirò qui il mio discorso. Il quale se procede bene, e come si conviene ad una storia, è quello che anch’io vorrei; se invece è riuscito meno conveniente, mi si perdoni”. — 2 Maccabei 15:38, 39.



A parte il fatto che non credo proprio che la CC fondi le sue dottrine nell’aldilà solo sul secondo libro dei Maccabei. Comunque il suo autore era ebreo, ergo o era un discepolo di Cristo o era un Ebreo vissuto prima di Cristo. Sinceramente non ricordo il periodo di stesura dei deuterocanonici.
Comunque sia, se era vissuto prima di Cristo, questa è la prova che fra gli Ebrei c’era già almeno qualcuno che aveva l’idea babilonica (babilonica secondo l’ottica del CD) che ci fosse la dannazione eterna. Ne consegue che Gesù non poteva usare quella famosa metafora di Luca solo come ilustrazione, perchè così avrebbe confuso la mente dei suoi ascoltatori, tra cui anche coloro che credevano nella ‘dannazione’ e nell’aldilà. Diversamente, se era discepolo di Gesù, anche se non era ispirato, forniva comunque elementi delle dottrine in cui egli credeva, cioè, dottrine in cui i cristiani credevano, ergo... ...beh, la conclusione la capite da soli. Quindi le proeve extra-bibliche ci illuminano molto sulle Sacre Scritture.


Nulla vieta di credere? Direi che nulla consente di credere dal momento che nel AT non c'è nulla, ma proprio nulla nemmno il più piccolo seme di tale dottrina.



Ne sei proprio sicura? Sei sicura di aver fatto un profondo esame del VT mediante analisi filologica dei tempi? Ho tra le mani un bel trattato che potrebbe interessarti e che mostra come la parola Ades ha cambiato significato nell’arco del tempo. Quando dico cambiato significato, bisogna prestare attenzione però! Questo non significa affatto che i vecchi significati della parola erano del tutto tramontati, ma semplicemente che, dato che la parola divenne multisemantica, allora era in base al contesto che bisognava comprendere cosa significasse. E’ lo stesso discorso che vale per la parola nefesh o psychè, e anche per la parola stauros.


Chi sono i santi del supremo?


Per te sono i 144000, ovvero il gruppo di eletti destinati a vivere in ceilo con Dio, gesù e gli angeli. Per la CC è tuta la Chiesa, ovvero tutti i fedeli ai quali è stato rivolto l’invito di Gesù. Tutti dovranno far parte del Regno di Dio.


Ma, come precisa Daniele, egli farà questo insieme agli “eletti”, qui chiamati “i santi dell’Altissimo”.



Ho letto Daniele 7:13 e Daniele 7.14, lì si parla solo di Gesù. Poi ho letto Daniele 7:27. trascrivo qui la scrittura.


Daniele 7:27(TNM)

27 “‘E il regno e il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli furono dati al popolo che sono i santi del Supremo. Il loro regno è un regno di durata indefinita, e tutti i domini serviranno e ubbidiranno anche a loro’.



Qui tu vuoi intendere che siccome il regno dei cieli è nelle mani dei santi essi dominano su tutti gli uomini che resteranno sula terra, ovvero la grande folla. Dico bene? Noti il grasseto? Che cosa c’entrano i domini umani con la grande folla? Non sono mica stati spazzati nel gran giorno di Geova? La prima frase è collegata con la seconda, quindi mentre gli eletti regnano questi domini umani si sottometeranno a loro. Ma ci saranno domini umani nel nuovo mondo? No, e intenderli come ‘grande folla’ è una forzatura interpretativa. Questa scrittura si applica in senso metaforico e non necesita di ‘eletti’ ma solo di santi. Chi sono questi santi? Sono i fedeli della Chiesa di Cristo, tutti radunati. I domini che si sottomettono sono i governi umani che non potranno governare su loro ma non potranno far altro che sottomettersi alla forza del Regno di Dio, manifesta nella potente fede della Chiesa di Cristo, cheli vinceeli domina. I Cristiani del primo secolo hanno dominato sui Romani. Infatti, nonostante la potenza di Roma, la loro fede vincitrice che li faceva affrontare a testa alta anche la morte, cambiò Roma, al punto tale che il paganesimo venne soppiantato eil cristianesimo divenne la religione ufficiale. Roma si sottomise e ubbidì. Questo è un adempimento metaforico di questa scrittura.


Scrivendo a cristiani che come lui avevano la speranza celeste, l’apostolo Giovanni parla di Cristo come di “un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati [quelli degli “eletti”], e non solo per i nostri ma anche per quelli di tutto il mondo”.



Qui Giovanni poteva riferirisi agli Ebrei (e non ai 144000) come diretti beneficiari del sacrificio di Cristo e poi al mondo (infatti, grazie a Pietro il cristianesimo si diffuse anche ai gentili permettendo che il sacrificio di Gesù coprisse anche i loro peccati).


Infine Apocalisse 14:1-5 mostra i santi insieme a Gesù sul simbolico monte Sion ( la sede figurativa del governo divino ) e ne precisa il numero e la provenienza.



E’ una simbologia, non c’è nessun numero letterale. 12000 suggellati (12000 in senso simbolico) per 12 tribù d’Israele (le tribù sono simboliche) = 144000 (numero simbolico). 144000è dato da 12 x 12 x 1000. 1000 indica potenza e completezza, 12 indica il numero totale delle tribù d’Israele, e viene rafforzato dal quadrato di 12, ovvero 144. In altre parole, 144000 è simbolo della totale, completa e potente intera Chiesa di Cristo, comprendente tutti i fedeli e anche i defunti.


Come vedi non c'è stato proprio alcun cambiamento e nessun contrasto fra gli insegnamenti del NT e quelli dell'AT,



Ho già detto sopra che invece sembra esserci stato.


semmai
il NT chiarisce e specifica insegnamenti già delineati nell'AT



No fa solo questo. C’è anche una ridefinizione completa di alcuni insegnamenti.


Non c'è invece nulla nell'AT nel quale possa innestarsi la dottrina dell'aldilà che in effetti non esiste neppure nel NT. A meno che tu non voglia rifarti nuovamente alla scrittura di Luca 16:19-31 in merito alla quale tu stesso mi hai dato atto di aver dato tutti i chiarimenti necessari.



Beh, veramente qui stavamo parlando dell’Inferno. Di questo c’è di palese solo la Scrittura di Luca, ma per quanto riguarda l’aldilà, il discorso è diverso.


Caro Bikky, sei tu che ti stai mettendo su una tua lunghezza d'onda totalmente differente, e sotto questo aspetto sono io molto spiacente se sono impossibilitata a farci alcunchè.



Io ho solo precisato la verità. Cattolici e Tdg, dottrinalmente non potranno comunicare mai! Sono gli uni in antitesi degli altri. Non c’è un solo argomento dottrinale in cui siano concordi, nemmeno su quella che dabba essere la Bibbia, visto che i primi ci mettono i deuterocanonici mentre i secondi no. Tu parli a me come se queste cose che dico fossero solo mie. Io porto all’attenzione il pensiero cattolico, non perchè mi ci affido ciecamente, ma solo per dimostrare che non è poi tanto sbagliato come potrebbe sembrare.
Io mi rendo sempre più conto che cattolici e Tdg sono vicendevolmente convinti che i loro ‘concorrenti’ non abbiano conoscenza delle Sacre Scritture e quinbdi siano in torto. La verità, molto più assurda invece è che la conoscono entrambi, solo che vi danno interpretazioni diverse e opposte. Sembra incredibile, ma è così.

Rimango scioccato di fronte a ciò!

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 01/11/2005 22.31]

02/11/2005 00:00
 
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Oh dèi, solo ora leggo questa discussione e noto che Galimberti (che è stato mio professore), viene citato come se fosse il Verbo incarnato, arrivando a dire dopo una sua citazione: “come vedi, sul concetto di anima non è che poi siano così fuori i tdG, al contrario, sono in perfetta linea con la scienza moderna.” Innanzitutto sono rimasto tremendamente inquietato nel leggere quell’articolo da Repubblica perché le parole usate mi hanno subito causato uno strano senso di dejà vu. Sono andato a riprendere i miei vecchi appunti universitari e le frasi citate in quell’articolo sono identiche a quelle che disse a lezione ed io trascrissi! Che le abbia imparate a memoria? Vorrei precisare che Galimberti ha una concezione della psiche tutta sua, diversa da quella della scienza ufficiale. La “psicologia dinamica” che Galimberti insegna a Ca’ Foscari è la psicologia by Galimberti, non quella che trovate sui manuali canonici. Questo ovviamente è un bene, altrimenti che senso avrebbe pagare i professori perché facciano ricerca? Io ammiro Galimberti, ma non mi si venga a dire dopo un suo articolo: “La scienza dunque insegna così”.

Ad maiora

P.S. Per sentire l’altra campana:
Vaccaro Andrea, Perché rinunziare all’anima?, Bologna, Dehoniane, 2001
Messori Vittorio, Scommessa sulla morte, Torino, SEI, 2001
Ratzinger Joseph, Escatologia, Cittadella, 2005
Sull’impossibilità di ricondurre la soggettività all’analisi neuronale:
Nagel Thomas, Questioni mortali, Milano, Il Saggiatore 1986
Nagel Thomas, Coscienza e realtà oggettiva, in Giulio Girello e Paolo Strata, L’automa Spirituale. Mente, cervelli e computer, Roma-Bari, Laterza 1991
Per una rapida ricognizione sulla genesi del termine “anima” anche fuori dal contesto biblico:
Ravasi Gianfranco, Breve storia dell’anima, Milano, Mondadori, 2003
Reale Giovanni, Corpo, anima e salute. Il concetto di uomo da Omero a Platone, Milano, Cortina Raffaello, 1999
02/11/2005 01:06
 
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Scritto da: Polymetis 02/11/2005 0.00
---------------------------
< Vorrei precisare
> che Galimberti ha una concezione della psiche tutta
> sua, diversa da quella della scienza ufficiale.


Quale sarebbe la concezione della scienza ufficiale?


> Io
> ammiro Galimberti, ma non mi si venga a dire dopo
> un suo articolo: “La scienza dunque insegna così”.

Ripeto lo scritto di Galimberti:

"Estinta la relazione coi mondo, il corpo diventa cadavere, e I' anima, questa parola che nomina la nostra relazione con il mondo, si estingue con lui."

Che cosa insegna di diverso la scienza?
Galimberti non dice altro che l'uomo pensante con la morte cessa di esistere e diventa cadavere.

Cosa ci sarebbe di antiscientifico?


Le altre campane non parlano in senso scientifico, ma con il linguaggio della fede. Cosa centrano dunque?

[Modificato da Chi.dove.quando 02/11/2005 1.09]

02/11/2005 11:35
 
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“Quale sarebbe la concezione della scienza ufficiale?”

Galimberti non sostiene che la psiche sia riducibile all’ “anima neuronale”. L’uomo per Galimberti sta nelle relazioni corpo-mondo, o meglio, la psiche non è una cosa ma una relazione corpo-mondo (ricordo come ci arrivò dandosi all’analisi di diversi passi omerici, ad asempio quando si dice che Achille sentì "col timo e col diaframma" l'arrivo dei cavalli). Questa non è la neuropsichiatria classica ma la tesi degli psichiatri fenomenologi.

“Che cosa insegna di diverso la scienza?”

La scienza non insegna nulla perché nessuno è mai riuscito a ridurre il Sé ai pattern di interconnettività tra i neuroni del cervello, nonostante uno slogan molto in voga oggi quale “tu sei le tue sinapsi” targato Ledoux, l’anima non è ancora diventata un mero epifenomeno del cervello. Credi forse che all’Università cattolica non insegnino neurologia?

“Le altre campane non parlano in senso scientifico”

Veramente quelli sono saggi di filosofia della mente e, nel caso di Nagel, scritti da atei. Lo scritto di Vaccaro poi passa in rassegna proprio il riduzionismo dell'anima al corpo.

Ad maiora
23/11/2005 00:16
 
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La disputa sul Ricco e su Lazzaro è cominciata con questo thread. Chiunque volgia leggere gli inteventi di tutti i foristi può farlo da qui. L'unica preghiera che vi rivolgo e di non affrettare le conclusioni tipo: "La CC ha ingannato spudoratamente e quindi se la dovrà nedere con Dio", oppure "ecco come la WTS dimostra di essere solo una casa editrice cammuffata piena di menzogne".
Ecco evitiamo queste posizioni di accusa e leggiamo in tutta tranquillità quanto è scritto qui. Magari dopo si potrà continuare la considerazione sulla parabola di Gesù eargomenti attinenti.
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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