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CONGREGAZIONE DEI TESTIMONI DI GEOVA BARI SAN PAOLO: posta raccomandata A R

Ultimo Aggiornamento: 22/08/2006 16:30
16/08/2006 19:22
 
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Scritto da: F.ebe 16/08/2006 12.07
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> Lo Statuto ha termini di uso comune nelle pubbliche a
> mministrazioni che differisce nella forma, ma non
> nella sostanza, dai termini usati nelle congregazioni.


NON E' VERO. Lo statuto non riporta in linguaggio giuridico termini e prassi utilizzati nelle congregazioni, altrimenti non sarebbe emerso tutto questo polverone.Qualunque esperto avrebbe potuto prevedere ciò che oggi sta succedendo, non so se volutamente o per inesperienza da parte di chi lo ha stilato, tant'è che oggi i problemi non mancano, e non finiscono qui.


> Vi immaginate se nello Statuto invece che "socio ader
> ente"
> si fosse usato il termine "proclamatore"? O che
> invece che "socio effettivo" si fosse usato il
> termine "sorvegliante di congregazione"? E che
> dire se invece di "espulsione" si
> leggesse nello Statuto il termine "disassociazione"?


Cara Ebe, sarebbe stato tanto di guadagnato, anzi sarebbe stato assolutamente la cosa giusta da fare, la cosa corretta da fare, la cosa opportuna da fare. Mi chiedo perchè non l'abbiate fatto.
NESSUN NOTAIO IN ITALIA AVREBBE POTUTO TROVAR NULLA DA OBIETTARE.Se però usando i termini "disassociazione" o "dissociazione" e con quei termini avreste illustrato al notaio le vs intenzioni cos' come sono esposte nelle vs pubblicazioni, l'approvazione dello statuto NON LO AVRESTE AVUTO MAI.Diciamo perciò che è stato fatto un tentativo legale per aggirare un ostacolo insormontabile secondo le ns leggi ed ottenere, sotto sotto, di dire una cosa nello Statuto e di praticarne poi nella realtà una completamente diversa. Oggi questo sta emergendo ed è palese la vs difficoltà ad usirne fuori, per cui, alle strette, avete ripetutamente affermato che, "dimissioni o non dimissioni", voi comunque procederete a modo vostro, secondo i dettami delle vs pubblicazioni, e non secondo lo statuto.
Allora chiedo: A CHE E' SERVITO FARSI APPROVARE UNO STATUTO?

Quali sono le garanzie che hanno i soci aderenti, dal momento che sono associati, ma poi, di fatto, i termini dell'associazioni sono disattesi?Non serve a nulla che diciate che i credenti queste cose le conoscessero. Voi dovete essere trasparenti comunque con lo statuto e rispettarlo. Quelle dello statuto sono le uniche regole che consentono alla soietà civile di annoverarvi fra le associazioni riconosciute, ma se voi dichiarate una cosa ma poi, nella realtà, vi comportate in modo sostanzialmente diverso, come potrà la gente capire questo vostro doppo linguaggio, uno giuridico ed uno religioso?
Difatti se fosse vero che i termini usati religiosamente fossero corrisondenti a quelli usati in linguaggio giuridico, oggi non ci sarebbe alcun problema e nessuno obietterebbe nulla.


Mi auguro che si giunga ad una conclusione ponderata di tutta questa vicenda e ad essere più tolleranti verso l'altrui libertà.

Tanti saluti

Il Gabbiano
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