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Gesù: creatura o Creatore?

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2006 21:13
10/10/2006 20:52
 
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Scritto da: Teodoro Studita 10/10/2006 17.39

Per quanto riguarda la scrittura di Siria devo dar ragione a Felix altrimenti si cadrebbe nel sabellianesimo.



Non necessariamente. Altrove ho parlato di un "disordine semantico", ci ritorno brevemente perché è a mio avviso una chiave per capire meglio quanto scrive l'agiografo.
Noi tendiamo ad usare la parola "Padre", avendo in mente il lessico post-niceno, ma pensiamo un attimo al fatto che, al momento della stesura del NT coesistevano due realtà: una aveva in nuce il concetto ipostatico di Padre, (cioè distinto dal Figlio e dallo Spirito Santo) ed un'altra si rifaceva ad una semantica tradizionale ebraica, per la quale YHWH era comunemente chiamato "Padre". In quest'ultima lo stesso lemma "Padre" non designava la sola ipostasi del Padre, che agli ebrei non si era ancora rivelata come tale, ma il Dio "tutto",l'unico Dio. Qui inizia la confusione. Abbiamo un solo lemma e due significati, uno dei quali ingloba anche parte del campo semantico dell'altro:

1) Padre = YHWH
2) Padre = l'Ipostasi del Padre

Il problema è: come distinguerli? In alcuni casi il ragionamento apofatico ci viene in soccorso. Quando Gesù afferma "chi ha visto me ha visto il Padre" è ovvio che non sta affermando di essere l'ipostasi del Padre. Per avere una spiegazione logica secondo me occorre muoversi su un duplice binario: da una parte altrove abbiamo letto che "Questo Figlio è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza..." (Eb 1,3) in riferimento al Padre, e pertanto non fa difficoltà che questa "fotocopia" del Padre, in cui "abita corporalmente tutta la pienezza della divinità" (Col 2,9), possa affermare che non c'è differenza tra vedere Lui e vedere il Padre. D'altro canto questo che ho definito "disordine semantico" ci autorizza ad una lettura più "alta", in cui il "Padre" cui Cristo fa riferimento non è la sola ipostasi del Padre, ma YHWH, l'unico Dio. In quest'ottica la risposta di Gesù è "chi ha visto me ha visto YHWH", con buona pace dei sabelliani. Lungi dal voler indicare un aut-aut preferisco suggerire un et-et. Entrambe le spiegazioni non si escludono vicendevolmente, e sono invece un meraviglioso spunto di riflessione trinitaria sulla divinità del Figlio.

Questo commento a margine della discussione era per suggerire altri spunti a Mario, il cui cammino sto seguendo con interesse, vi prego di voler registrare questa opinione che non ha alcuna pretesa di dogmatismo. Certo che seguiranno i soliti pupazzetti di barnabino e felix, mi perdonerete se interverrò solo occasionalmente.

Cordialità,



Ti ringrazio del tuo interessamento nei miei riguardi e apprezzo sinceramente quello che scrivi, questa teoria è interessantissima.
Volevo ricordare ai tdg e ai loro simpatizzanti che dovrebbero riflettere non poco sul mio caso e non bannarlo semplicemente come "uno dei tanti che si è consegnato a Satana".
Grazie ad internet si può vedere la mia evoluzione da non trinitario convinto (non sono mai stato anti trinitario in quanto ho sempre rispettato chi ci credeva) a quello che sono oggi o più precisamente quello che sto divenendo essendo tutto in continua evoluzione.
Ricordo i miei dibattiti in altri forum nei quali era evidente la mia buona fede, ed era evidente il mio sarcasmo contro chi spesso mi attaccava per le mie idee fuori dal comune esattamente come fanno ora Barnaba e Felix.
Scrissi addirittura un libro (che comunque ho tenuto per me) nel quale dichiaravo come si poteva essere cristiani pur non accettando la dottrina trinitaria, questo mi ha portato ad approfondire meglio tale dottrina consultando tomi importanti, leggendomi quello che scrissero i padri della chiesa ed esaminando attentamente le parole usate per descrivere la trinità, molte delle quali sono scritte nella bibbia stessa.
Da non trinitario ho cominciato ad accettare il semplice fatto che essere della natura del padre o avere la stessa sostanza del padre, poneva Cristo molto al di sopra del rango di creatura, quindi ho cominciato ad avere più chiara in mente la distinzione tra creato e generato: il figlio in quanto tale essendo il primo e l'unico figlio di Dio, non poteva essere che generato dal padre, quindi era Dio come lui, essendo entrambi di natura divina.
Le scritture che poeticamente parlavano della creazione come di generazione o parto, andavano prese per quello che erano: semplici allegorie poetiche e non potevano essere usate per descrivere termini in un altra lingua mille anni dopo.
Però a questo punto mi sono trovato in difficoltà in quanto facevo coesistere due dèi, uno il padre e un'altro il figlio generato da lui nel tempo o con il tempo, questo era quello che credevo un po di tempo fa.
In seguito compresi come "l'essere per natura Dio" doveva significare avere le stesse caratteristiche della deità come l'essere umano ha delle caratteristiche che lo contraddistinguono in quanto uomo, ed allora è venuto fuori il concetto dell'eternità.
Dio è eterno e quindi non può far parte di ciò che è temporale, inoltre la scrittura che piu mi balenava in mente era proprio questa di colossesi:
TUTTO è venuto all'esistenza per mezzo di lui e per lui, quindi egli era al di fuori del "tutto" ciò che è stato creato, tempo e spazio inclusi.
Inoltre filippesi 2 intesa in senso passivo alla maniera dei tdg, non avrebbe avuto senso se colui che aveva la morphè di Dio (Gesù Cristo) non considerò di potersi fare uguale a Dio (il padre), infatti solo un Dio come il padre poteva divenire uguale a lui, una creatura non poteva assolutamente neanche immaginare di poter divenire come Dio.
Ecco la risposta: Cristo è eterno come il padre, essendo con lui "uno" in quanto a divinità, condividendone la deità.
Finalmente l'unicità di Dio è mantenuta: il padre è Dio, il figlio è Dio, ma non ci sono due dèi bensi un solo Dio, finalmente questa frase ha acquistato di significato, la deità è una, le persone sono due, il padre è il generante il figlio è generato, ma non nel tempo essendo egli appunto in una dimensione dove il tempo non esiste, quindi è fuori luogo parlare di un prima e di un dopo nei riguardi del generato, nella famiglia divina tutto è sempre esistito essendo eterna.

Lo spirito santo è stata la "persona" piu difficile da capire, perchè è rappresentata ora come energia, ora come persona, ora come creatore, ora come Signore, lo spirito veniva invocato, pregato, egli parlava, scrutava ogni cosa anche Dio stesso (la sua forza esamina lui stesso?), guida e assegna incarichi è invocato insieme al padre e al figlio, se fosse solo la semplice energia del padre tutto questo non avrebbe senso, perchè dividere una cosa impersonale come una forza e personificarla distinguendola dal padre stesso? Non sarebbe bastato citare solo il padre?
La bibbia dice che il Signore è lo spirito, inoltre dice che lo spirito è di Dio, ma se Dio è il padre e Dio è il figlio allora anche lo spirito è Dio.
Come si è notato eccomi arrivato a credere nella tanto condannata trinità, quella dottrina che tanto combattevo sono giunto ad accettarla anche io e di certo non mi sono fatto condizionare da nessuno, la ragione e la logica oltre ad un approfondito studio di libri chiave come Giovanni, colossesi filippesi ed ebrei, mi hanno portato a credere a questa.
Con questo non voglio sminuire l'aiuto di persone piu competenti di me come Nicolotti (con il quale mi scuso se a volte sono stato alquanto maleducato e presuntuoso -ma ero in buona fede-), polymetis, Teodoro, Trianello ed altri sono stati per me importantissimi, solo un confronto senza preconcetti puo portarci ad avere la mente veramente aperta, quando rimaniamo solo sulla difensiva, non ragioniamo e rischiamo di perderci quello che ci viene detto pazientemente e senza secondi fini.
Ecco perchè sprono i tdg qui presenti ad approfondire seriamente e senza ausili WT, quello che la scrittura insegna veramente sulle tre persone divine, non sottovalutate come i padri della chiesa che succedettero agli apostoli, interpretavano i passi trinitari che la WT ha artefatto ad hoc svilendone il profondo significato, infatti testi chiave come tito 2:13 romani 9 giovanni 20:28 1 giovanni 5 ecc... erano presi assolutamente in senso trinitario e attribuiti al figlio e non al padre.
Credo che questo mio escursus abbia annoiato qulche presunto saccente, ma agli altri credo possa essergli stato utile per capire come aiutare chi come me è seriamente alla ricerca della verità e non crede di sapere gia tutto.
Saluti Mario

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
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