Creazionismo - tesi scientifica ?

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Cromatiste
00martedì 11 settembre 2007 11:21
Il quadro esposto da Raynboy è interessante, tuttavia, compreso spirito libero, mi sembra che i ragionamenti deduttivi marcino sempre e solamente in modo unidirezionale. Non ci si trova davanti un dato sul quale formulare diverse e possibili cause deduttive, ma si piega il dato all'unica visione possibile e dominante che rimane quella evoluzionista. Agli inizi del secolo scorso la stessa teoria dell'evoluzione biologica ha incontrato le medesime difficoltà nell'attecchire a menti pregiudizievoli che operavano lo stesso univoco ragionamento.

Voi dite che la documentazione fossile è sufficiente a dimostrare un lento incedere di mutazioni, ma a me non risulta affatto che sia così. Non vi sono fossili che dimostrino come una specie si è trasformata in un'altra nè come organismi "semplici" siano divenuti "complessi" (nessuno mi ha risposto per la questione del precambriano). La documentazione fossile è colma di lacune e non lo dicono i creazionisti, ma gli stessi evoluzionisti a partire dal suo ideatore. Qualcuno ha provato a colmarla allora con frodi scientifiche che sono miseramente fallite (uomo di Plitdown etc. etc.). Ora mi chiedo, e non sono creazionista: come mai c'è bisogno di questi stratagemmi quando voi mi sbandierate una documentazione fossile alquanto completa di stadi intermedi inconfutabili? E soprattutto quando accusate i creazionisti di altrettante abberrazioni logico-deduttive? Qualcosa di strano c'è.

In realtà i fossili che si additano come esempi di macroevoluzione sono mutazioni infinitesimali all'interno di una stessa specie che non l'ha resa diversa, ma semplicemente connottata di una notevole capacità di adattamento genetica (vedi Trilobiti). Come disse Luigi Cavalli Sforza i geni propongono e l'ambiente dispone. Tuttavia esistono leggi genetiche per le quali una mutazione presupposta dalla teoria dell'evoluzione è irriscontrabile in natura e ancora infatti si cerca la dimostrazione di questi anelli.

Un sillogismo può anche essere un interessante sofisma se una delle due proposizioni sulla quale si ricava il ragionamento risulta tendenzialmente capziosa o univoca.

Certo che esistono prove non deduttive. L'osservazione, l'empirismo, ne costituisce prova a tutti gli effetti: non c'è inferenza nè deduzione.

A me sembra proprio che sia gli uni (evoluzionisti) che gli altri (creazionisti) vengano mossi non da un puro spirito scientifico asettico e oggettivo, ma da un'inevitabile concezione aprioristica decisamente innamorata della propria visione. Essendo onesti intellettualmente almeno si dovrebbe dichiarare che l'evoluzione non è un fatto, ma una visione di ciò che si creda sia avenuto. Si ammetterebbe  che comporta notevoli difficoltà in alcune branche delle discipline scientifiche, così come accade col creazionismo. Invece ci si barrica dietro paraventi meschini, moderni cienci allontana volatili, nel timore che la propria visione sia in qualche modo minacciata da un'altra teoria.

Trovo interessante inoltre il discorso sulle certeze scientifiche. Vale anche per il calcolo delle probabilità? Per le leggi della statistisca? Se il verificarsi fenomenico di un evento è altamente improbabile matematicamente si prenderebbe comunque in considerazione in barba a tali leggi matematiche per avvallare un assunto, un postulato o un assioma a base delle nostre teorie deduttive?
spirito!libero
00martedì 11 settembre 2007 11:47

“Il quadro esposto da Raynboy è interessante, tuttavia, compreso spirito libero, mi sembra che i ragionamenti deduttivi marcino sempre e solamente in modo unidirezionale. Non ci si trova davanti un dato sul quale formulare diverse e possibili cause deduttive, ma si piega il dato all'unica visione possibile e dominante che rimane quella evoluzionista. Agli inizi del secolo scorso la stessa teoria dell'evoluzione biologica ha incontrato le medesime difficoltà nell'attecchire a menti pregiudizievoli che operavano lo stesso univoco ragionamento.”



Siamo qui pronti ad ascoltare altre deduzioni basate sulle medesime evidenze.


“Voi dite che la documentazione fossile è sufficiente a dimostrare un lento incedere di mutazioni”



Sosteniamo che la documentazione fossile è sufficiente, anzi più che sufficiente se unita a tutto il resto (geologia, genetica, ecc…) per documentare un'evoluzione delle specie viventi da forme di vita semplici a sempre più complesse. Che poi questo sia avvenuto sempre lentamente o con “salti” più bruschi in alcuni periodi, come sostiene Gould, non muta la sostanza. Lo stesso Gould lo dice, l’evoluzione è un fatto, come sia avvenuta esattamente, cioè se lentamente o per cambiamenti repentini, è il campo della teoria.


“Non vi sono fossili che dimostrino come una specie si è trasformata”



Che fossili vuoi ? Sono stati trovati diversi anelli di transizione, cosa ti serve d’altro ?


“La documentazione fossile è colma di lacune e non lo dicono i creazionisti, ma gli stessi evoluzionisti a partire dal suo ideatore”



I quali ti spiegano anche il perché e ti dicono che questo non solo è previsto dalla teoria, ma addirittura ci si sorprende per gli innumerevoli ritrovamenti.


“Ora mi chiedo, e non sono creazionista”



Se non sei un creazionista, ma ritieni infondata la teoria evolutiva, che cosa sei ?


“come mai c'è bisogno di questi stratagemmi quando voi mi sbandierate una documentazione fossile alquanto completa di stadi intermedi inconfutabili?”



Perché quel singolo scienziato voleva fare soldi facili.


“Qualcosa di strano c'è.”



Si anche secondo me, ma non in ciò che sosteniamo, quanto nel tuo atteggiamento..ma mi sbaglierò.


“In realtà i fossili che si additano come esempi di macroevoluzione sono mutazioni infinitesimali all'interno di una stessa specie che non l'ha resa diversa”



Questo quale biologo lo sostiene ? Sermonti ?


“Un sillogismo può anche essere un interessante sofisma se una delle due proposizioni sulla quale si ricava il ragionamento risulta tendenzialmente capziosa o univoca.”



Il sillogismo è un ragionamento logico corretto. Se le premesse sono errate ovviamente non sarà vero, ma se sono corrette sarà certamente vero. Il sillogismo è la base del ragionamento deduttivo, anche quello che stai utilizzando tu ora per argomentare le tue tesi.


“L'osservazione, l'empirismo, ne costituisce prova a tutti gli effetti: non c'è inferenza nè deduzione.”



Credo tu debba rivedere cosa sia l’empirismo. Ribadisco, ogni osservazione di per se non dice nulla, va compresa, inquadrata e decifrata. Cioè da essa devono partire dei ragionamenti deduttivi per comprenderla. Ogni teoria scientifica dai tempi di Galileo si basa su ciò. Una volta “dedotto” dall’osservazione qualcosa di concreto e corretto, si inferisce dalle numerose osservazioni particolari una legge generale (induzione).


“A me sembra proprio che sia gli uni (evoluzionisti) che gli altri (creazionisti) vengano mossi non da un puro spirito scientifico asettico e oggettivo, ma da un'inevitabile concezione aprioristica decisamente innamorata della propria visione.”



Non è così. La scienza non è opinione, ma oggettivazione. Inoltre se non ritieni ne gli uni ne gli altri nel vero, quale sarebbe la tua spiegazione ?


“Essendo onesti intellettualmente almeno si dovrebbe dichiarare che l'evoluzione non è un fatto,”



L’evoluzione è un fatto, come essa è avvenuta esattamente è argomento di studi delle discipline scientifiche.


“Si ammetterebbe che comporta notevoli difficoltà in alcune branche delle discipline scientifiche, così come accade col creazionismo”



Il creazionismo non è scienza.


“Invece ci si barrica dietro paraventi meschini, moderni cienci allontana volatili, nel timore che la propria visione sia in qualche modo minacciata da un'altra teoria.”



Se mi si fornirà una teoria scientifica alternativa valida, altrettanto predittiva e altrettanto efficace, sono pronto a valutarla, fino ad allora, la teoria neo-darwiniana è quelle che meglio spiega tutte le evidenze in nostro possesso.


“Se il verificarsi fenomenico di un evento è altamente improbabile matematicamente si prenderebbe comunque in considerazione in barba a tali leggi matematiche per avvallare un assunto, un postulato o un assioma a base delle nostre teorie deduttive?”



Certamente ti riferisci all’improbabile calcolo delle probabilità (gioco di parole voluto) sulla nascita spontanea della vita che nei vari siti creazionisti spopola ! Esso è errato in partenza, perché l’evoluzione e la nascita della vita non sono dovute al puro caso, ma seguono anche determinate leggi della chimica e della biochimica. Ne abbiamo già parlato a sufficienza.

Saluti
Andrea
Cromatiste
00martedì 11 settembre 2007 12:25

Che fossili vuoi ? Sono stati trovati diversi anelli di transizione, cosa ti serve d’altro ?



Me ne puoi menzionare qualcuno? Magari mi sono sfuggiti, così mi documento e ne riparliamo.


Se non sei un creazionista, ma ritieni infondata la teoria evolutiva, che cosa sei ?



Non comprendo. Per dissentire o argomentare sulle lacune dell'evoluzione biologica occorre essere creazionisti? O per dissentire o argomentare le lacune del fondamentalismo creazionista occorre essere evoluzionisti? Non ti passa per la mente che l'umiltà e l'obiettività concedano gli strumenti necessari al nostro raziocinio per preferire un punto interrogativo piuttosto che una cieca difesa ad oltranza?


Si anche secondo me, ma non in ciò che sosteniamo, quanto nel tuo atteggiamento..ma mi sbaglierò.



Ovvero?


Il sillogismo è la base del ragionamento deduttivo, anche quello che stai utilizzando tu ora per argomentare le tue tesi.



Non ho avanzato nessuna tesi.


Esso è errato in partenza, perché l’evoluzione e la nascita della vita non sono dovute al puro caso, ma seguono anche determinate leggi della chimica e della biochimica. Ne abbiamo già parlato a sufficienza.



Va bene. E quelle leggi chimiche e biochimiche perché sono così? C'è un legislatore che si chiama cosa o cos'altro? E quante probabilità c'erano che il nostro universo si conformasse affinché ciò sia stato possibile? Anche questo calcolo probabilistico è improbabile o lo tralasciamo per comodità?


La scienza non è opinione, ma oggettivazione



Diciamo che la scienza è un buon strumento per cercare di capire la realtà che ci circonda. Purtroppo noi siamo esseri soggettivi e la scienza è un nostro strumento, difficile che ci possa proporre una oggettivazione nel senso stretto del termine. Del resto i dati evinti passano attraverso un processo di razionalizzazione soggettivo.

Ma Galileo, Newton et similia, scienziati notevoli, non usavano quella scienza di inizio secolo scorso che posava le sue radici sul creazionismo? Eppure ha fatto molti passi in avanti pur con quello che ora viene criticato come antiscientifico, non è così?
Roberto Bellarmino
00martedì 11 settembre 2007 13:15
Mi sembra che anche Sermonti, pur avanzando critiche all'evoluzione, non si ritenga un creazionista. Anch'io non credo sia necessario a tutti i costi supportare una teoria alternativa per ritenere superata un'altra...

Comunque non sono certo un esperto del settore. E tuttavia mi interessa saperne di più. Infatti sto leggendo il libro di Sermonti, che alcuni di voi in privato mi hanno sconsigliato, mentre altri me lo hanno consigliato...

Intanto ho anche ordinato il libro di Hans Kung "L'inizio di tutte le cose. Creazione o evoluzione? Scienza e religione a confronto". Che ne pensate?

Vorrei anche leggere qualcosa di serio sull'evoluzionismo, ma che abbia un linguaggio comprensibile. Consigli?
spirito!libero
00martedì 11 settembre 2007 13:27

“Me ne puoi menzionare qualcuno? Magari mi sono sfuggiti, così mi documento e ne riparliamo.”



Quale miglior anello mancante se non l’australopitecus aphorensis ?


“Per dissentire o argomentare sulle lacune dell'evoluzione biologica occorre essere creazionisti?”



Per scovare lacune no, per dissentire completamente bisogna trovare qualcosa di alternativo che spieghi i medesimi fatti. I critici parlano di ciò che non torna, ma non lo confrontano mai con ciò che torna. Ergo se su 100 argomenti 90 tornano e 10 no (non è questo il caso è solo un esempio perché per l’evoluzione direi che siamo ad una proporzione del 98%) per sostenere che quel 10% falsifica la teoria occorre che rispondiate anche del 90 che invece torna. Per farlo dovete proporre una teoria alternativa che dia conto altrettanto efficacemente dei dati raccolti, fintanto che non vi sarà al massimo avrete evidenziato qualche lacuna formale, ma non certo l’infondatezza della teoria.


“Non ho avanzato nessuna tesi”



Si invece, e più di una: stai sostenendo che l’evoluzione non è un fatto, stai sostenendo che il neo-darwinismo sia errato.


“E quelle leggi chimiche e biochimiche perché sono così?”



Perché la natura funziona così. Perché ci deve essere una spiegazione ulteriore ?


“C'è un legislatore che si chiama cosa o cos'altro?”



Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem


“E quante probabilità c'erano che il nostro universo si conformasse affinché ciò sia stato possibile?”



Non è possibile calcolarlo mancandoci un’alternativa oggettiva.


“Del resto i dati evinti passano attraverso un processo di razionalizzazione soggettivo”



Non confondiamo i termini. Per oggettivo si definisce ciò che è diverso dalla pura opinione, ovvero qualcosa che qualunque essere umano, se a conoscenza degli elementi, deve necessariamente accettare se vuole rimanere nel razionale. Ovviamente se vogliamo uscirne, tutto è possibile.


“Ma Galileo, Newton et similia, scienziati notevoli, non usavano quella scienza di inizio secolo scorso che posava le sue radici sul creazionismo? Eppure ha fatto molti passi in avanti pur con quello che ora viene criticato come antiscientifico, non è così?”



Forse stiamo parlando di qualche secolo fa ? L’uomo si evolve e così anche la sua capacità di conoscere. Fare dei paragoni del genere è del tutto infantile.

Saluti
Andrea
spirito!libero
00martedì 11 settembre 2007 13:38
Re:
Roberto Bellarmino, 11/09/2007 13.15:

Mi sembra che anche Sermonti, pur avanzando critiche all'evoluzione, non si ritenga un creazionista. Anch'io non credo sia necessario a tutti i costi supportare una teoria alternativa per ritenere superata un'altra...

Comunque non sono certo un esperto del settore. E tuttavia mi interessa saperne di più. Infatti sto leggendo il libro di Sermonti, che alcuni di voi in privato mi hanno sconsigliato, mentre altri me lo hanno consigliato...

Intanto ho anche ordinato il libro di Hans Kung "L'inizio di tutte le cose. Creazione o evoluzione? Scienza e religione a confronto". Che ne pensate?

Vorrei anche leggere qualcosa di serio sull'evoluzionismo, ma che abbia un linguaggio comprensibile. Consigli?




Ciaro Roberto,

il tuo percorso mi sembra bizzarro. Forse prima di leggere un libro che pretende di confutare una teoria, dovresti informarti sulla teoria stessa. Fare il contrario è fuorviante.

Quindi il mio consiglio è quello di capire molto bene cosa sia l'impianto della teoria evoluzionistica, magari leggendo qualcosa di Dawkins o di qualsiasi altro biologo evoluzionista.

Saluti
Andrea
Roberto Bellarmino
00martedì 11 settembre 2007 13:53
Re: Re:
spirito!libero, 11/09/2007 13.38:




Ciaro Roberto,

il tuo percorso mi sembra bizzarro. Forse prima di leggere un libro che pretende di confutare una teoria, dovresti informarti sulla teoria stessa. Fare il contrario è fuorviante.

Quindi il mio consiglio è quello di capire molto bene cosa sia l'impianto della teoria evoluzionistica, magari leggendo qualcosa di Dawkins o di qualsiasi altro biologo evoluzionista.

Saluti
Andrea


Ciao Andrea,
quello che ritengo di conoscere sull'evoluzione sono le sue linee guida. Allora, visto che il libro di Sermonti va un pò oltre, accolgo il tuo consiglio e ne sospendo la lettura (che comunque avevo appena iniziato), mentre affronterò il percorso più lineare che mi suggerisci. Vedrò se in parallelo mi riuscirà di leggere Kung.
Alla fine ritornerò sull'argomento...

A presto,
Roberto

[SM=x511439]


Cromatiste
00martedì 11 settembre 2007 14:14

l’australopitecus aphorensis



Specie di scimmie antropomorfe estinte da secoli. Il primo esemplare fu ritrovato nell'Africa meridionale nel 1924. E' un calco endocranico di circa 450 cm cubici troppo grande per un gorilla e troppo piccolo per un presunto antenato dell'Uomo o Homo Sapiens Sapiens.
Tuttavia era interessante la morfologia dentale che presentava notevoli somiglianze a quella umana.
Tuttavia questo dato non fu accettato unanimamente, trovò forti oppositori in seno agli antropologi e paleontologi. C'è chi vide in quella somiglianza solo un caso di fronte alle molteplici evidenze che accumunavano quel resto di scheletro (per lo più ricostruito deduttivamente) così affine ai gorilla e agli scimpazè da poterlo catalogare appartenente alla specie dei primati estinti.
Infine un'approfondita analisi morfologica dentale portò a risultati paradossali nella loro evidenza.
Se gli uomini derivavano dalle scimmie antropomorfe il Dartiano (altro nome dell'australopitecus afarensis) aveva canini e incisivi superumani nel canio di un preumano.
Per non parlare delle difficoltà interpretative in chive evoluzionistica della morfologia dell'encefalo. Completamente assente il grande sviluppo della circonvoluzione frontale interna.
La morfologia dell'australopitecus è troppo specializzata per poter rappresentare la fase iniziale del processo evolutivo dell'uomo.
Per poterla giustificare in chiave evolutiva sarebbero dovuti intervenire eventi geneticamente eccezionali come la regressione dell'encefalo, la disintegrazione delle prominenze sopraorbitali e la regressione del canino.
Elementi così devastanti da poter presupporre una derivazione dell'australopitecus dall'ominide e non viceversa.

Ti ho offerto una chiave di lettura alternativa dai dati emersi dallo stesso fossile che additi come prova evolutiva. Non sono certamente campati in aria.



Perché la natura funziona così. Perché ci deve essere una spiegazione ulteriore ?



Pensavo che questa domanda presupponesse un po' più d'ambizione intellettiva: ovvero: "Ma perché funziona proprio così?". Einstein non si chiedeva se un ipotetico Dio potesse aver avuto altre scelte?


Non è possibile calcolarlo mancandoci un’alternativa oggettiva



Lavoriamo allora su quello che abbiamo. Potrebbe essere andata diversamente?


Forse stiamo parlando di qualche secolo fa ? L’uomo si evolve e così anche la sua capacità di conoscere.



Certo che stiamo parlando di qualche secolo fa ed appunto quì il senso di quest'affermazione: la scienza è progredita per secoli presupponendo, a torto o a ragione, l'assioma creativo. Ora del tutto inopinatamente riproporre questo assunto mina la scienza nella sua intimità, obnubilandola quando invece proprio in seno al creazionismo essa si è sviluppata sino a giungere a quello che abbiamo oggi. La frase era volta ad interrogarsi sull'inveterata abitudine di ancorarsi a qualcosa per temere quell'altra. Una sorta di xenofobia teoretica.


Fare dei paragoni del genere è del tutto infantile.



Questo insulta la mia intelligenza.
Pensavo di trovarmi di fronte a scienziati obiettivi. Io non sono quì a fare proseliti nè a costringere qualcuno ad abbracciare teorie che non ho espresso. Sono quì per ragionare, dissertare e discettare. Se sei in grado di farlo in modo disimpregnato rispettando l'altrui argomentazione, bene. Altrimenti mi sposterò con interlocutori più ossequiosi della dignità di ogni idea e pensiero. Quand'anche pensassi all'infantilità o alla banalità o alla semplicisticità di certe dichiarazioni potresti evidenziarla sempre nel rispetto dell'utente che la condivide, per crescere insieme e far crescere.

Massimo Rispetto.
Rainboy
00martedì 11 settembre 2007 16:12

Registrato il: 10/09/2007
Sesso: Maschile
Scripta Manent...


l’australopitecus aphorensis



Specie di scimmie antropomorfe estinte da secoli. Il primo esemplare fu ritrovato nell'Africa meridionale nel 1924. E' un calco endocranico di circa 450 cm cubici troppo grande per un gorilla e troppo piccolo per un presunto antenato dell'Uomo o Homo Sapiens Sapiens.
Tuttavia era interessante la morfologia dentale che presentava notevoli somiglianze a quella umana.
Tuttavia questo dato non fu accettato unanimamente, trovò forti oppositori in seno agli antropologi e paleontologi. C'è chi vide in quella somiglianza solo un caso di fronte alle molteplici evidenze che accumunavano quel resto di scheletro (per lo più ricostruito deduttivamente) così affine ai gorilla e agli scimpazè da poterlo catalogare appartenente alla specie dei primati estinti.
Infine un'approfondita analisi morfologica dentale portò a risultati paradossali nella loro evidenza.
Se gli uomini derivavano dalle scimmie antropomorfe il Dartiano (altro nome dell'australopitecus afarensis) aveva canini e incisivi superumani nel canio di un preumano.
Per non parlare delle difficoltà interpretative in chive evoluzionistica della morfologia dell'encefalo. Completamente assente il grande sviluppo della circonvoluzione frontale interna.
La morfologia dell'australopitecus è troppo specializzata per poter rappresentare la fase iniziale del processo evolutivo dell'uomo.
Per poterla giustificare in chiave evolutiva sarebbero dovuti intervenire eventi geneticamente eccezionali come la regressione dell'encefalo, la disintegrazione delle prominenze sopraorbitali e la regressione del canino.
Elementi così devastanti da poter presupporre una derivazione dell'australopitecus dall'ominide e non viceversa.

Ti ho offerto una chiave di lettura alternativa dai dati emersi dallo stesso fossile che additi come prova evolutiva. Non sono certamente campati in aria.


Io non sono un paleoantropologo, ma vedo in modo lampante che questa non è una chiave di lettura alternativa credibile, poiché appare basata (volutamente) su dati obsoloeti e su deduzioni faziose. Vediamo perché.
Anzitutto parla soltanto del ritrovamento del 1924, facendo quindi tutte le successive affermazioni partendo da idee errate, come quella che secondo cui la maggior parte dello scheletro di questa specie sia stato estrapolato e dedotto: questo poteva essere vero all'epoca, e infatti all'epoca, pur con l'ovvio entisiasmo per la scoperta, molti esperti del settore furono restii a dare immediatamente un ruolo di massimo rilievo al ritrovamento. Oggi però non c'è più un solo scheletro in circolazione, e la forma delle ossa non è più soggetta a "deduzioni", con centinaia di pezzi a disposizione!
In secondo luogo, quell'articolo trascura tutte le recenti acqusizioni in ambito genetico e paleogenetico sull'architettura cerebrale e il suo sviluppo nel corso delle varie forme di ominidi. L'articolo esagera faziosamente le valutazioni su alcuni caratteri evolutivi propri della specie (basti pensare al tono con cui liquida la questione della recessione delle formazioni cerebrali e la formazione dei lobi frontali; oggi sappiamo che uno sviluppo della capacità cranica e dei lobi frontali può avvenire MOLTO più rapidamente di quanto non si credesse all'epoca. Discorso che si ricollega al concetto dei geni architetto, già abbondantemente trattato in questo topic).
Ma soprattutto, quell'articolo si "dimentica" che poiché oggi non siamo più nel 1924, sono state scoperte specie di ominidi direttamente evolutesi dall'afarensis, nonché specie sue probabili antenate, arrivando quindi a collocare tale ominide in un punto preciso dell'albero evolutivo, non solo in termini assoluti (datazioni agli isotopi, etc) ma anche in termini relativi rispetto al resto dei componenti del genere homo... inquadrando quindi il progressivo evolvere di tutti quei caratteri che avrebbero "corretto", si fa per dire, la sua struttura fino a farla arrivare a quella dell'homo sapiens sapiens.
Questo aspetto è di importanza critica, Cromatiste. Io non sto negando il fatto che l'inquadramento nella visione evoluzionista di certi ritrovamenti, come quelli degli ominidi, in alcuni punti sia difficile: certo che è difficile! Tuttavia se anche (e non è così) noi non avessimo nessuna spiegazione plausibile per quei caratteri dell'afarensis che sembrano apparentemente poco compatibili con il sapiens, a questo punto della nostra storia archeologia del XXI secolo saremmo COMUNQUE tenuti a ritenerlo un nostro probabile antenato fino a prova contraria: la fortissima consecutività cronologica, geografica e somatica fra lui e le specie a noi direttamete ricollegate, ovverosia la classica "scala scimmia-uomo" tanto apprezzata nei libri di scienze delle elementari, ci obbligherebbe in ogni caso a farlo!
A meno che qualcuno non sapesse spiegare, ricorrendo a teorie che non prevedessero la speciazione, l'insorgere "casuale" in tempi consecutivi e regioni geograficamente compatibili di un'intera famiglia di specie disposte in quel modo così curiosamente... antropomorfo.

E questo, torno a ripeterti, è l'aspetto fattuale dell'evoluzione, non quello teorico.


Cromatiste
00martedì 11 settembre 2007 16:58

appare basata (volutamente) su dati obsoloeti e su deduzioni faziose



Dovresti dirglielo ai paleontologi che sono giunti a quelle conclusioni durante le loro analisi. Inoltre non è un articolo, ma una mia sintesi.


Anzitutto parla soltanto del ritrovamento del 1924



Quello l'ho citato io.


sono state scoperte specie di ominidi direttamente evolutesi dall'afarensis, nonché specie sue probabili antenate, arrivando quindi a collocare tale ominide in un punto preciso dell'albero evolutivo, non solo in termini assoluti (datazioni agli isotopi, etc) ma anche in termini relativi rispetto al resto dei componenti del genere homo...



Puoi citarmene qualcuno? Così che se non l'abbia analizzato nelle mie ricerche provvederò a colmare questa mia lacuna e poi ne riparleremo.


A meno che qualcuno non sapesse spiegare, ricorrendo a teorie che non prevedessero la speciazione, l'insorgere "casuale" in tempi consecutivi e regioni geograficamente compatibili di un'intera famiglia di specie disposte in quel modo così curiosamente... antropomorfo.



Interessante sfida...
spirito!libero
00martedì 11 settembre 2007 17:14
Premetto che ho scritto di fretta, dunque predonate eventuali sviste.

Ciao Roberto,


“quello che ritengo di conoscere sull'evoluzione sono le sue linee guida



Lo so, per la maggior parte della gente è così. Difatti solo gli addetti ai lavori e qualche raro appassionato conoscono la teoria abbastanza approfonditamente da non lasciarsi ingannare da certa disinformazione, per questo ritengo indispensabile prima avere una formazione precisa e solida, e solo dopo affrontare i critici, in questo modo si hanno le armi giuste per non essere ingannati.

Riguardo a Kung ricordati che è un teologo e non un biologo. In merito a Sermonti invece ho già detto tutto quello che c’è da dire egli stesso ha ammesso di non credere più nella scienza e nel metodo scientifico, dunque non vedo proprio cosa possa dirci di scientifico.

Buono studio.

Per Cromatiste

Aggiungerei a quello che ha già detto Rain un paio di articoli e qualche dato personale:

“La mandibola di un antenato dei primi umani, trovata recentemente nel nord-est dell’Etiopia, potrebbe illuminare di nuova luce un periodo poco chiaro dell’evoluzione umana, sostengono i paleontologi. Le ossa sono state trovate nella regione di Afar, ricca di fossili, a soli 32 km da sito in cui fu trovato il famoso scheletro di “Lucy”, l’antenato dei primi umani che visse 3.2 milioni di anni or sono – scoperto nel 1974.
Le nuove ossa si ritiene risalgano ad un periodo compreso tra 3.8 a 3.5 milioni di anni or sono.
Sebbene si rendano necessarie ulteriori ricerche, il gruppo di scavo sostiene che le ossa potrebbero colmare il gap tra due specie conosciute di antenati umani.
L’Australopithecus Anamensis visse tra 4.2 a 3.9 milioni di anni or sono, e l’Australopithecus Afarensis – la specie cui appartiene Lucy – visse tra 3.6 a 3 milioni di anni or sono. Alcuni ricercatori sostengono che Lucy ed altri della sua specie discendessero dall’Anamensis – e che queste nuove mandibole etiopi potrebbero asseverare questa speculazione.
“Il nuovo reperto ci aiuterà a testare questa ipotesi e a capire se la dimostra o invece la confuta” ha dichiarato Yohannes Haile-Selassie, uno dei leader del team di ricerca al lavoro sul progetto e Direttore di Antropologia Fisica al Museo di Storia Naturale di Cleveland, in Ohio.
“Abbiamo isolato denti [ed altre parti dello scheletro] negli anni precedenti. Quel che ci mancava era una mandibola completa, e ora l’abbiamo” ha dichiarato.
Insieme alla mandibola, il team ha anche scoperto più di 30 e 40 specimen utili per effettuare ulteriori test sull’ipotesi. La specie precedente, l’A. Anamensis, aveva ampi denti canini ad una mandibola sottile. Quando apparve Lucy, la mandibola si era ampliata, i canini erano diventati più piccoli, ed i molari erano cresciuti. Un tale mutamento suggerisce che l’A.afarensis masticasse, non strappasse, i suoi cibi.
In precedenza i ricercatori avevano trovato denti datati a circa 3.5 milioni di anni or sono, ma la missione del 2007 ha restituito alcune mandibole intere. Le ossa potrebbero dunque aiutare a chiarire un dibattito di lungo periodo sull’evoluzione della specie: quanti rami di antenati umani esistevano milioni di anni or sono? Alcuni di essi evolsero in nuove forme o semplicemente scomparvero?
La Piana di Afar – un’area depressa nel Corno d’Africa dove è stata trovata la nuova mandibola – ha prodotto alcune delle più significative scoperte della storia. Per esempio, la regione ha restituito alcuni dei più antichi esemplari di antenati umani di sempre, che vissero attorno a 5.8 milioni di anni fa, come anche uno dei primi umani anatomicamente moderni da 160.000 anni or sono.
Tre anni di ricerche nell’area dove sono state trovate le ultime ossa hanno restituito più di 1900 specimen di vertebrati. Questi includono specie di antenati umani da molti periodi di tempo, come anche altri animali, come topi, elefanti, scimmie, rinoceronti, cavalli primitivi e pesci. Uno scheletro parziale di un antenato umano è stato scoperto nel 2005, ed il team di Haile-Selassie continua a scavare quel che è rimasto di esso.
Fonte: news.nationalgeographic.com

Come vedi si cerca l’esatto albero genealogico, ma non si prende ovviamete nemmeno in considerazione che quesiti reperti non siano “pezzi” di nostri antenati.


E ancora

"L’evoluzione da Homo erectus è avvenuta nell’area sub-sahariana. Antropologi britannici lo dimostrano in uno studio pubblicato su Nature
Nuove prove a favore dell’origine africana dell’umanità, la tesi più diffusa tra gli studiosi alla quale però si contrappone l’ipotesi che l’evoluzione da Homo erectus a Homo sapiens abbia interessato diverse popolazioni in varie parti del pianeta. Ora, in un articolo pubblicato su Nature, Andrea Manica e il suo gruppo di ricercatori dell’università di Cambridge forniscono prove a favore della più accreditata teoria, secondo la quale Homo sapiens si sarebbe evoluto in Africa e da lì si sarebbe poi diffuso negli altri continenti, dando origine alla attuale popolazione umana. Combinando studi di variazione genetica con l’analisi di circa 6.000 crani provenienti da collezioni di tutto il mondo [Seimila crani, comprendi lo schiacciante ammontare delle evidenze ? ndr], i ricercatori hanno rilevato che la diversità genetica è maggiore quanto più le popolazioni sono lontane dall’Africa.

Per rendere più omogeneo il campione, gli antropologi hanno escluso i reperti vecchi più di 2.000. Per l’analisi, hanno preso in considerazione 37 caratteristiche morfometriche dei crani incrociando i dati sui cambiamenti climatici - temperatura massima e minima e media annuale delle precipitazioni - che hanno interessato le aree geografiche e che hanno implicato una selezione naturale. A questo punto, i ricercatori hanno creato una mappa di distribuzione mostrando come la perdita in diversità genetica si è tradotta in una perdita di variabilità nel fenotipo. Dall’analisi della distribuzione delle popolazioni, è emerso che la regione di origine di Homo sapiens corrisponde all’Africa centrale sub-sahariana, escludendo la parte più a sud."

Fonte: www.galileonet.it/



Oggi ho deciso di impegnarmi, dunque veniamo al caso di specie. C’è una progressiva e fine transizione tra l’australopitecus, gli altri ominidi e l’uomo moderno. Questo è documentato proprio da innumerevoli fossili intermedi:

Australopithecus afarensis databile da 3,9 a 3 milioni di anni fa. Il teschio è simile allo scimpanzé ma con denti molto più simili al genere homo, inoltre era bipede. Per questi motivi non è classificabile ne come scimmia ne come uomo, è dunque una specie intermedia. Dopodiché abbiamo l’australopitecus africanus che va dai 3 ai 2 milioni di anni fa. Il suo cervello misurava dai 420 ai 500cc dunque leggermente più grande di un afarensis ma i suoi denti erano ancor più somiglianti a quelli umani. Subito dopo abbiamo in linea cronologica i fossili dell’homo habilis che risalgono a circa 2,4 milioni di anni fa, in questi fossili riscontriamo un cervello più grande, circa 650 cc, e dei denti ancor più simili all’uomo. Andando avanti abbiamo l’homo erectus (1,8 milioni di anni fa) con una capacità cranica che andava dai 900 dei fossili più antichi fino ai 1100cc dei fossili databili 300.000 anni or sono. Infine l’homo sapiens del pleistocene che è morfologicamente e cronologicamente intermedio tra i fossili africani più tardi e i primi ritrovamenti umani. Inoltre tra quelli elencati esistono numerosi fossili intermedi che confermano la sequenza cronologica ed evolutiva. Come vedi anche un bambino capirebbe che l'uomo si è evoluto nel tempo, aumentando la capacità del cervello ed altre caratteristiche fisiche.


All’obbiezione scontata che vorrebbe che i suddetti ritrovamenti erano o uomini o scimmie, rispondoi che non è solo lo studio morfologico ovviamente che ci fornisce dei dati, ma le conferme arrivano dalle prove genetiche delle ineludibili relazioni tra scimmie e uomini, relazioni che Rain ha già abbondantemente evidenziato precedentemente e sulle quali non credo io debba ritornare.

Tutto ciò, ricordiamolo, di una sola specie, ovvero l'homo sapiens sapiens, che dire delle miriadi di specie viventi di cui abbiamo un discreto numero di fossili intermedi che ne testimoniano l'evoluzione ?

Davanti a dati del genere come non poter sostenere che l'evoluzione è un fatto ?



“Potrebbe essere andata diversamente?”



Tutto può essere in linea teorica dipende cosa ipotizzi, ecco appunto, cosa ipotizzi ?


“la scienza è progredita per secoli presupponendo, a torto o a ragione, l'assioma creativo”



Scusa ma che diavolo significa ? Non ho mai affermato che la scienza non potesse iniziare a muovere i primi passi anche in società ove si presupponeva la creazione ! La stessa scienza ha stabilito che la creazione di tipo biblico è incompatibile con le acquisizioni scientifiche. Quindi è oggi che non ha più senso razionale credere ai miti scritti in genesi.


Ciao
Andrea
saulo1976
00martedì 11 settembre 2007 20:22
Re: Re: Re:
Roberto Bellarmino, 11/09/2007 13.53:

spirito!libero, 11/09/2007 13.38:




Ciaro Roberto,

il tuo percorso mi sembra bizzarro. Forse prima di leggere un libro che pretende di confutare una teoria, dovresti informarti sulla teoria stessa. Fare il contrario è fuorviante.

Quindi il mio consiglio è quello di capire molto bene cosa sia l'impianto della teoria evoluzionistica, magari leggendo qualcosa di Dawkins o di qualsiasi altro biologo evoluzionista.

Saluti
Andrea


Ciao Andrea,
quello che ritengo di conoscere sull'evoluzione sono le sue linee guida. Allora, visto che il libro di Sermonti va un pò oltre, accolgo il tuo consiglio e ne sospendo la lettura (che comunque avevo appena iniziato), mentre affronterò il percorso più lineare che mi suggerisci. Vedrò se in parallelo mi riuscirà di leggere Kung.
Alla fine ritornerò sull'argomento...

A presto,
Roberto

[SM=x511439]





Andrea ha ragione...il libro di Sermonti è ottimo...ma prima devi conoscere la teoria evolutiva...meglio Gould di Dawkins a mio parere...perchè oggi oramai si è orientati più sull'equilibrio punteggiato...quindi hai una visione più attuale della teoria dell'evoluzione...Dawkins leggilo pure ma dopo...è sempre utile...e puoi fare il confronto sia con Gould e poi pure con Sermonti...

se accetti un altro consiglio piuttosto che l'ultimo di Sermonti...prova a leggere un altro libro di Sermonti che si intitola la "luna nel bosco"...questo puoi leggerlo pure subito...perchè Sermonti espone il suo punto di vista...e appunto non è un libro contro-evoluzione....semplicemente propone un'alternativa all'evoluzione...

buona lettura


saulo1976
00martedì 11 settembre 2007 21:07
"Gould si professava evoluzionista ma in realtà voleva dire..."


guarda che Saulo non è convinto che Gould in realtà voleva dire...è inutile non vuoi comprendere...io ho capito perfettamente cosa voleva dire Gould...semplicemente non mi ha convinto...cioè è arrivato a conclusioni che non condivido del tutto...secondo Gould è "tutto una casualità" o al limite sempre giustificabile in termini evolutivi...Saulo invece pensa che possa essere "tutto un caso"...ma c'è pure la possibilità che non lo sia...ovviamente è una deduzione di Saulo...ed io credo che Gould escludesse questa possibilità solo per il fatto di essere ateo...questa ripeto è una mia opinione personale...

poi caro Rainboy ... quello che vi chiedo è solo di leggere qualche libro di Sermonti...tutto qui...se mi consigli un libro di qualche evoluzionista...io lo leggo volentieri...non ho alcun problema...perchè a me interessa appunto allargare il mio orizzonte...fate finta che ne so...di leggere un libro di fantascienza...tra tante possibili baggianate forse ci sarà pure qualche spunto interessante...e insomma poi è quello che più conta...
Rainboy
00mercoledì 12 settembre 2007 13:06
Ringrazio Spirito per i suoi contributi, come sempre illuminanti.

Aggiungerei, per stroncare il problema "prove" sul nascere, anche questo link
www.bradshawfoundation.com/journey/
Dove praticamente è riportata una ricostruzione totale della storia degli ominidi antropomorfi, comprensiva di citazioni e spiegazioni su tutte le più moderne prove a sostegno (occhio ai puntini interattivi sulla mappa).

E ricordiamoci che stiamo parlando solo dell'uomo naturalmente; le prove a favore della teoria dell'evoluzione moderna, nel loro complesso sono distribuite su migliaia di specie differenti.


Ma tornando a bomba, Cromaciste... tu che teoria alternativa proporresti?



spirito!libero
00mercoledì 12 settembre 2007 13:31
Ma che bel sito !!! Accattivante, interessante, divulgativo ma preciso...bravo !

Andrea
Cromatiste
00mercoledì 12 settembre 2007 13:58

Ma tornando a bomba, Cromaciste... tu che teoria alternativa proporresti?



Io sono a favore della creazione.

Ma questo non fa di me un creazionista poiché alcuni suoi fondamentalismi sono antiscientifici, come la credenza secondo la quale la creazione fu portata a termine in giorni di 24 ore.

La vita, dalla testimonianza fossile, fa la sua comparsa repentinamente ed esplosivamente come documentato dai fossili del precambriano. Non c'è traccia né evidenza di lenta evoluzione.

Inoltre, dal mio punto di vista, l'irriducibilità dei sistemi complessi è un ottimo argomento. Ci sono scienze applicate contemporanee che escludono a priori, di fronte ad organizzazioni specifiche, la componente casuale. Dichiarano semplicemente illogico o deduttivamente impossibile anche solo presumere un'ipotesi di questo tipo. Eppure in altre discipline ciò avviene.

L'evoluzione biologica è una visione, rispettabile, ma non un fatto. Ad ogni argomentazione i dati non sono così incontrovertibili come si vuol far supporre.

E se fosse proprio un fatto perché chiamarla ancora teoria? Diciamo che è così punto e basta, chiamiamola legge dell'evoluzione biologica e non discutiamone più.

Se invece molti scienziati rispettati in campo accademico e che hanno anche contribuito non poco alla concezione dell'universo che ci circonda, propongono le loro tesi in favore di una visione volta ad un Progettista, si sono tutti bevuti il cervello? Sono tutti deviati dalla religione? O forse è possibile concepire in armonia con la scienza dimostrata le prove induttive di un Progettista? E' possibile concepire una teoria alternativa?

Io credo di sì.
Desu
00mercoledì 12 settembre 2007 14:28

Io sono a favore della creazione.

Ma questo non fa di me un creazionista poiché alcuni suoi fondamentalismi sono antiscientifici, come la credenza secondo la quale la creazione fu portata a termine in giorni di 24 ore


trovo questo commento sulla creazione completamente illogico
ma perchè la creazione non può avvenire in 24 ore? è una magia, può essere istantanea, il mondo è stato creato dalle mani del mago in un istante, creato così come è e deve essere, è stato creato 5 minuti fa, è stato creato tutto anche i miei ricordi, quelli che mi fanno sembrare di aver vissuto per anni.

la creazione può essere avvenuta in ogni momento con dinamiche sconosciute, e inconoscibili. E' come i buchi neri: si possono solo fare infinite inutili ipotesi sull'argomento.

io chiramente sono per l'evoluzione, considero la creazione una favola.
Cromatiste
00mercoledì 12 settembre 2007 15:44

la creazione può essere avvenuta in ogni momento con dinamiche sconosciute, e inconoscibili



Questo universo segue leggi ben precise. Trovo altamente improbabile che la sua genesi e la sua evoluzione (naturalmente non biologica) sia avulsa dalle leggi che lo sostengano, ergo se esiste un atto creativo e delle leggi che ci permettano una ricostruzione di ciò che è avvenuto non possiamo ignorarle e tracciare ipotesi che non ne tengano conto.
Con l'assunto che tutto è possibile allora tutto è ipotizzabile.
Rimango scettico verso ciò che non è scientificamente provato e che abbia almeno una chiave di lettura alternativa, ma ciò che che è scientificamente provato non può essere ignorato da quale che sia la teoria che vogliamo presentare.
La creazione dell'universo in giorni di 24 ore è scientificamente smentita dall'età dell'universo stesso. Questo è un fatto scientifico. Se propendiamo per una tesi creativa in armonia coi dati scientifici certi, questo fatto non si può ignorare.
Desu
00mercoledì 12 settembre 2007 19:09
Re:
Tolto il mago creatore le nostre posizioni si avvicinano di molto.
Se non è il mago a creare è la natura stessa a creare, l'atto creativo che ha generato i viventi è costituito da leggi che trasformano la materia. Una volta generati gli animali non sono modificabili, ma si estinguono e ne vengono ricreati altri.
quando vengono ricreati probabilmente vengono creati nelle uova di un altro animale, o i primi grandi animali non potrebbero svilupparsi.

E come l'evoluzione a balzelloni, un esempio di questa è il grano che sta mangiando il mondo, nato da dei semi esposti a radioattività.
Per me è solo una accelerazione eccezionale della comune evoluzione.
spirito!libero
00mercoledì 12 settembre 2007 19:23

“Io sono a favore della creazione.
Ma questo non fa di me un creazionista poiché alcuni suoi fondamentalismi sono antiscientifici, come la credenza secondo la quale la creazione fu portata a termine in giorni di 24 ore. “"




Ergo sei un creazionista. Il termine non identifica affatto solo coloro che credono alla creazione in giorni di 24 ore, ma tutti coloro che in qualche modo credono alla creazione narrata in genesi. So che la wts ha fatto anche un video per “distinguersi” dai creazionisti, ma i tdg sono a pienissimo titolo dei fondamentalisti del libro e dunque dei creazionisti biblici.


“La vita, dalla testimonianza fossile, fa la sua comparsa repentinamente ed esplosivamente come documentato dai fossili del precambriano. Non c'è traccia né evidenza di lenta evoluzione. “



L’esatto contrario di quello che io e Rainboy ti stiamo dicendo, hai letto gli articoli ? hai letto il sito linkato ? Come puoi dire ciò dopo che ti abbiamo servito le evidenze che richiedevi ?


“Inoltre, dal mio punto di vista, l'irriducibilità dei sistemi complessi è un ottimo argomento. “



E’ un ottimo argomento se non si conoscono le contro argomentazioni che in questo 3d ed in altri sono state portate. Perché vi ostinate e ripetere le medesime cose che sono già state confutate ? Questo secondo voi è un dibattere serio e costruttivo ?


“L'evoluzione biologica è una visione, rispettabile, ma non un fatto”



L’evoluzione è un fatto.


“Ad ogni argomentazione i dati non sono così incontrovertibili come si vuol far supporre. “



I dati a favore dell’evoluzione sono innumerevoli è inutile che sosteniate il contrario.


“E se fosse proprio un fatto perché chiamarla ancora teoria?”



Ancora con questa banale obiezione ? Abbiamo già risposto centinaia di volte, la teoria tratta del come in particolare sia avvenuto.


“chiamiamola legge dell'evoluzione biologica e non discutiamone più.”



Per chiamarla legge dovremmo avere in mano tutti gli elementi per comprendere il come sia avvenuta, ma che la vita si sia evoluta da specie più semplici a sempre più complesse è un fatto al pari della sfericità della terra. Inoltre effettivamente c'è chi chiama la selezione naturale "legge della selezione naturale".


“Se invece molti scienziati rispettati in campo accademico e che hanno anche contribuito non poco alla concezione dell'universo che ci circonda, propongono le loro tesi in favore di una visione volta ad un Progettista, si sono tutti bevuti il cervello?”



A me se dei fisici parlano di biologia non interessa proprio nulla, possono essere rispettabilissimi nel loro campo di studi, ma essere degli emeriti incompetenti in altre materie e siccome tu molto probabilmente ti riferisci a Zichihi, lui è annoverabile proprio in questa categoria di persone, difatti in biologia ne sa quanto io ne so in botanica, cioè nulla.


“Sono tutti deviati dalla religione?”



Chi mette in dubbio il fatto evolutivo senz’altro, perché di tutti questi nessuno ha dato conto delle miriadi di evidenze a favore. Non basta dire “la terra è ferma perché la vediamo ferma” bisogna smontare tutte quelle evidenze logiche ed empiriche che ci dicono che la terra si muove.


“O forse è possibile concepire in armonia con la scienza dimostrata le prove induttive di un Progettista? E' possibile concepire una teoria alternativa? “



No, non è possibile, perché il progettista è un ente metafisico e la scienza si occupa di fisica.


“Trovo altamente improbabile che la sua genesi e la sua evoluzione (naturalmente non biologica) sia avulsa dalle leggi che lo sostengano”



Concordo, vorrei però porti una domanda, tu credi alla storicità effettiva del racconto biblico del diluvio universale compresa la storia dell’arca così com’è narrata in genesi ?


Saluti
Andrea
Rainboy
00mercoledì 12 settembre 2007 20:44
Mi stavo proprio chiedendo chi avevo di fronte, e Cromaciste alla fine ha deciso di "gettare la maschera".
A questo punto, non posso fare altro che rinnovargli l'invito a leggersi tutto thread da cima a fondo, perché altri venuti prima di lui hanno espresso praticamente tutte le obiezioni sottintese nelle stereotipate allusioni contro la teoria dell'evoluzione del suo ultimo post.

Quando avrà acquisito tali dati, spero che muova delle obiezioni costruttive. Sono tutt'orecchi...



Cromatiste
00mercoledì 12 settembre 2007 20:59

Ergo sei un creazionista. Il termine non identifica affatto solo coloro che credono alla creazione in giorni di 24 ore, ma tutti coloro che in qualche modo credono alla creazione narrata in genesi. So che la wts ha fatto anche un video per “distinguersi” dai creazionisti, ma i tdg sono a pienissimo titolo dei fondamentalisti del libro e dunque dei creazionisti biblici.



L'interpretazione fondamentalista creazionista genesiaca non è la medesima per cui ho difficoltà ad identificarmi con qualcosa che non mi rappresenta.



L’esatto contrario di quello che io e Rainboy ti stiamo dicendo, hai letto gli articoli ? hai letto il sito linkato ? Come puoi dire ciò dopo che ti abbiamo servito le evidenze che richiedevi ?



Sì, ho letto gli articoli, anche se in quello proposto da Rainboy vi era un'animazione della diaspora umana e non ho colto i riferimenti a cui alludeva. Comunque ad ogni argomento trattato potrei proporvi la controargomentazione linkando altri siti e così via. Voi direste "inaccettabile, falso, sibillino, pretestuoso, raggirante e menzognero" e io vi replicherei "ma non potrebbe essere un altro punto di vista?", insomma inutile discuterne è un gatto che si morde la coda fintantoché non si è disposti ad esaminare in modo non pregiudizievole. Posso affermare senza essere tacciato di eretico scientifico e demente psicologico che le contro argomentazioni all'irriducibilità dei sistemi complessi non mi convincono? Posso avere questa interpretazione?


Questo secondo voi è un dibattere serio e costruttivo ?



No, infatti questo è il mio ultimo intervento perché per me costruttività e serietà non sono sinonimo di convergenza. Un dialogo per essere costruttivo non deve presupporre una conversione univoca del pensiero, ma semplicemente arricchire entrambi. E soprattutto per credere nel mio cammino non ho bisogno di disprezzare quello del prossimo.


Ancora con questa banale obiezione ?



Diciamo semplice che è diverso da semplicistico.


A me se dei fisici parlano di biologia non interessa proprio nulla, possono essere rispettabilissimi nel loro campo di studi, ma essere degli emeriti incompetenti in altre materie e siccome tu molto probabilmente ti riferisci a Zichihi, lui è annoverabile proprio in questa categoria di persone, difatti in biologia ne sa quanto io ne so in botanica, cioè nulla.



Behe è un biologo. Ma tu mi dirai che è uno scienziatello di bassa risma, capzioso e tendenzioso. Te ne cito un altro e la nenia continuerebbe.


Concordo, vorrei però porti una domanda, tu credi alla storicità effettiva del racconto biblico del diluvio universale compresa la storia dell’arca così com’è narrata in genesi ?



Sì.





saulo1976
00mercoledì 12 settembre 2007 22:43
caro Cromatiste è da poco che scrivi in questo thread... ma già hai capito tutto!!( in questo momento sto sorridendo e scuotendo un pò la testa)...Andrea Rainboy e pure Upuait hanno una loro visione della vita...e la difendono...e fino a qui mi sembra giusto...il problema invece è che non accettano nemmeno consigli...l'amico Andrea ad esempio spesso presenta articoli datati...e per giunta altamente disinformativi...presi da siti (che caro Andrea conosco già da tempo)che dire poco attendibili è già un complimento...quello che chiedo ad una persona intelligente come lui...è di verificare per lo meno le sue fonti..e di leggere tanto...qua e la...di abbandonare magari Dawkins e iniziare a leggere un pò di Gould...così tanto per avere una visione davvero completa della teoria degli equilibri punteggiati..e non solo di quella...anche perchè forse ancora non l'hai capito...ma quello che tiene ancora in piedi la teoria evolutiva è proprio Gould...per quanto ancora non saprei...

vi devo ancora una risposta sulla termodinamica e un'altra chicca dal libro di Sermonti...ma avrei una domanda...perchè è Gould a tenere in piedi la teoria evolutiva?.. e Dawkins??
spirito!libero
00mercoledì 12 settembre 2007 23:55

“insomma inutile discuterne è un gatto che si morde la coda fintantoché non si è disposti ad esaminare in modo non pregiudizievole.”



Questo vale per te. Finchè non mi presenterai degli studi di settore, dunque ricerche effettuate da chi ha i titoli per farlo, ovvero i biologi, semplicemente non parleremo la stessa lingua, giacchè io utilizzo quella del rigore scientifico, tu quella della disinformazione creazionista.


“No, infatti questo è il mio ultimo intervento perché per me costruttività e serietà non sono sinonimo di convergenza. Un dialogo per essere costruttivo non deve presupporre una conversione univoca del pensiero, ma semplicemente arricchire entrambi. E soprattutto per credere nel mio cammino non ho bisogno di disprezzare quello del prossimo.”



Ma quando tutto il mondo scientifico (ovviamente parlo del 99% dei ricercatori) è concorde nel ritenere fondata una serie di evidenze è davvero pretestuoso e assurdo che si dia retta a quel 0,1% che tra l’altro non fornisce una contro teoria ma si limita a cercare di confutare elementi marginali di una teoria che funziona benissimo.


“Ma tu mi dirai che è uno scienziatello di bassa risma, capzioso e tendenzioso. Te ne cito un altro e la nenia continuerebbe”



Io in Italia di professore conosco solo Sermonti.


“Sì.”



Lo immaginavo, ma questo contrasta pesantemente con la risposta che hai dato a Desu, la riporto:

Trovo altamente improbabile che la sua genesi e la sua evoluzione (naturalmente non biologica) sia avulsa dalle leggi che lo sostengano, ergo se esiste un atto creativo e delle leggi che ci permettano una ricostruzione di ciò che è avvenuto non possiamo ignorarle e tracciare ipotesi che non ne tengano conto.
Con l'assunto che tutto è possibile allora tutto è ipotizzabile.
Rimango scettico verso ciò che non è scientificamente provato e che abbia almeno una chiave di lettura alternativa, ma ciò che che è scientificamente provato non può essere ignorato da quale che sia la teoria che vogliamo presentare.
La creazione dell'universo in giorni di 24 ore è scientificamente smentita dall'età dell'universo stesso. Questo è un fatto scientifico. Se propendiamo per una tesi creativa in armonia coi dati scientifici certi, questo fatto non si può ignorare.”


A meno che tu non ritenga il diluvio e l’arca compatibili con le nostre acquisizioni scientificamente, da quello che hai scritto dovresti ritenere impossibili diluvio e arca perché, come giustamente affermi, altrimenti vale tutto e il contrario di tutto.

Per Saulo

“caro Cromatiste è da poco che scrivi in questo thread... ma già hai capito tutto!!”



Per forza siete entrabmi tdg e avete le obiezioni e le argomentazioni preconfezionate.


“Andrea Rainboy e pure Upuait hanno una loro visione della vita...e la difendono...e fino a qui mi sembra giusto”



Ma che visione della vita ? A me non sembra proprio di star parlando di filosofia o teologia, io sto sostenendo una tesi scientifica e quindi non è in gioco alcuna visione della vita. Io posso benissimo credere a Dio ma contemporaneamente essere un evoluzionista. Di certo non posso credere alla teologia dei tdg che è in opposizione completa con tutte le acquisizioni scientifiche di fisica, biologia, genetica, paleontologia, storia, ecc…


“il problema invece è che non accettano nemmeno consigli...l'amico Andrea ad esempio spesso presenta articoli datati...e per giunta altamente disinformativi...presi da siti (che caro Andrea conosco già da tempo)che dire poco attendibili è già un complimento”



Le mie fonti sono scientifiche, le date non centrano perché le vostre obiezioni sono da creazionisti ottocenteschi, quindi potrei portarvi anche alcune teorie dello stesso Darwin per confutarvi.


“quello che chiedo ad una persona intelligente come lui...è di verificare per lo meno le sue fonti..e di leggere tanto”



Non dovrei nemmeno rispondere a questa frase. Io conosco perfettamente cosa posto e le fonti non sono un problema, giacchè esser riportano banalmente quello che è scritto nei manuali universitari e se tu avessi la decenza di aprirne qualcuno eviteresti di dire castronerie come quella qui sopra.


“abbandonare magari Dawkins e iniziare a leggere un pò di Gould”



Et-et non aut-aut. Essendo entrambi scienziati competenti in materia vanno approfonditi entrambi. Dawkins lo conosco abbastanza bene, Gould meno. Ma siccome a me non importa molto il dettaglio ultimo della teoria, non ho necessità di approfondire il pensiero di ogni evoluzionista.


“forse ancora non l'hai capito...ma quello che tiene ancora in piedi la teoria evolutiva è proprio Gould...per quanto ancora non saprei... “



Niente affatto, pare che tu o non legga o non capisca. Rileggiti l’articolo di Gould e vedrai che lui stesso ti spiega che innanzi tutto è stufo di gente come te che travisa le sue parole e le sue teorie, in secondo luogo egli da una visione diversa ma complementare dell’evoluzione.

Saluti
Andrea


Desu
00giovedì 13 settembre 2007 00:19
il diluvio universale deve essere creato necessariamente dalla magia perchè non c'è abbastanza acqua sul pianeta per sommergerlo.
Io queste cose, come la genesi, le leggo come metafore, metafore di vita, come la favola della rana e dello scorpione (la mia preferita).
Rainboy
00giovedì 13 settembre 2007 13:06

Sì, ho letto gli articoli, anche se in quello proposto da Rainboy vi era un'animazione della diaspora umana e non ho colto i riferimenti a cui alludeva.


Ci siamo fraintesi. Io ho messo un link che riguardava gli homo sapiens arcaici e i sapiens sapiens, ma il sito contiene informazioni su TUTTI gli ominidi, a partire dall'australopitecus afarensis e anche prima.
Siccome effettivamente da come l'avevo scritta il messaggio poteva essere contraddittorio, ho anche pensato di modificare per aggiungere una nota a margine... però sfortunatamente in questo momento il forum prevede un limite di modifica ai post di soli 15 minuti, quindi mi è stato impossibile correggere.


Comunque ad ogni argomento trattato potrei proporvi la controargomentazione linkando altri siti e così via. Voi direste "inaccettabile, falso, sibillino, pretestuoso, raggirante e menzognero" e io vi replicherei "ma non potrebbe essere un altro punto di vista?", insomma inutile discuterne è un gatto che si morde la coda fintantoché non si è disposti ad esaminare in modo non pregiudizievole. Posso affermare senza essere tacciato di eretico scientifico e demente psicologico che le contro argomentazioni all'irriducibilità dei sistemi complessi non mi convincono? Posso avere questa interpretazione?


Cromatiste, se l'ultima controargomentazione da te postata conteneva assunti falsi (come l'idea che attualmente la forma delle ossa degli afarensis sia in larga parte estrapolata, o che l'aumento della capacità cranica sia inspiegabile) e omissioni di dati rilevanti (come il ritrovamento dei cosiddetti anelli di congiunzione fra quella specie di ominidi e quelle successive) una persona dall'altra parte della barricata che cosa può dirti?
Che la considera una confutazione convincente?
Dimmi un po' te.


Inoltre, dici che ti interessa portare altri punti di vista sull'argomento; è più che legittimo ma per adesso tu non hai ancora portato nessun altro punto di vista. Dici infatti di non essere creazionista, ma al pari del creazionista qui presente, Saulo, ti preoccupi soltanto di cercare di attaccare degli aspetti della teoria neo-darwiniana che tanto detesti.
Non ti preoccupi invece di dare dimostrazioni della tua teoria alternativa, quale che sia... un'ipotesi che tra l'altro per adesso non hai neanche formulato in modo chiaro. La differenza la faresti soltanto se tirassi fuori qualche PROVA a favore di una tesi ben delineata, che non preveda la speciazione.
E naturalmente, a quel punto dovresti anche difenderla dalle nostre critiche.

spirito!libero
00giovedì 13 settembre 2007 13:53

“Non ti preoccupi invece di dare dimostrazioni della tua teoria alternativa, quale che sia... un'ipotesi che tra l'altro per adesso non hai neanche formulato in modo chiaro. La differenza la faresti soltanto se tirassi fuori qualche PROVA a favore di una tesi ben delineata, che non preveda la speciazione.
E naturalmente, a quel punto dovresti anche difenderla dalle nostre critiche.”



Esattamente. Questo è il motivo per cui non si può discutere con i creazionisti. Essi infatti si limitano a sostenere in sostanza quanto segue:

siccome la teoria dell’evoluzione fa acqua qui, qui e qui, allora è falsa, dunque la vita deve necessariamente essere stata creta !

Chiunque ragioni scevro da influenze religiose o di qualsivoglia natura, non può che comprendere che un enunciato del genere è assurdo. Se anche infatti fosse vero, e badate bene non lo è, che le falle della teoria evoluzionistica la rendono inefficace, ciò non ci direbbe nulla su come sia nata la vita ! Non è assolutamente logico ritenere vera una teoria (Creazionismo) solo perché non ci sono prove che ne dimostrino la falsità, in altre parole non poter dimostrare che qualcosa è falso non implica per nulla che sia vero ! Difatti io potrei chiedervi la falsificazione dell’esistenza di babbo batale o degli gnomi, ma voi non potreste fornirmela, allora secondo voi dovrei ritenere realmente esistenti gli gnomi e babbo natale ? Se vogliamo affrontare la questione seriamente e scientificamente, non possiamo presumere che una teoria sia vera solo perché è derivata da una credenza popolare che perdura da migliaia di anni. Anche che il cielo fosse una volta fissa infatti è stato ritenuto vero per secoli, ma oggi sappiamo che quegli uomini erano degli illusi, ergo se volete pretendere che si possa dialogare con il linguaggio della scienza, dovete presentare prove positive a favore della vostra tesi, non basta tentare di smontare la teoria in vigore (tentativo peraltro malriuscito).

Saluti
Andrea


Cromatiste
00giovedì 13 settembre 2007 14:41

Non ti preoccupi invece di dare dimostrazioni della tua teoria alternativa, quale che sia... un'ipotesi che tra l'altro per adesso non hai neanche formulato in modo chiaro.



Avevo detto che era il mio ultimo intervento. Con interlocutore spirito libero lo sarà di certo dati i ripetuti e sprezzanti insulti sul background culturale individuale, la cui peculiare e pregiudizievole visione mi vede annoverato tra i minorati mentali, in grado quindi di enunciare solo cose preconfezionate, alludendo evidentemente, alle limitate capacità intellettive che riducono i connettori sinaptici da uomo a, nemmeno primate, bensì, pappagallo. Prendo le distanze da chiuque continui ad insultarmi gratuitamente.

Rainboy viceversa, per sua educazione o formazione, ben venga, non ha ancora insultato me, ma le informazioni che presento. Cosa alquanto lecita dal punto di vista digressivo.

Provo a fare una sintesi dei due modelli evolutivo e creativo a grandi linee per forza, perdonami la semplificazione, poi se vuoi mi proponi un tema specifico e lo discettiamo. Non importa che alla fine tu ritenga inaccettabili o non convincenti le posizioni agli antipodi che abbiamo raggiunto. Sarebbe bello esporre entrambe le visioni in modo disimpregnato e civile.

Questo è il mio intento: inizio col modello evoluzionista.

Secondo il modello evoluzionista i processi naturali osservabili sono sufficienti per spiegare le origini dell'universo e tutte le trasformazioni necessarie per produrre l'immensa varietà e complessità presente. Malgrado occasionali regressioni o limitati fallimenti, l'effetto complessivo dei processi evolutivi è stato quello di diversificazione e di aumento della complessità a partire dalla semplicità primordiale.
Secondo questo modello, infatti, tutti i viventi sono imparentati dalla comune discendenza (radice genealogica) e si sono trasformati lentamente. Perciò è possibile fare certe predizioni che possano servire per giudicare la validità del modello:

- Si dovrebbero poter osservare innumerevoli somiglianze tra gli esseri viventi, a partire dalle specie più semplici alle più complesse, senza che vi siano discontinuità.

- I processi che hanno dato origine a tutti gli esseri dovrebbero, se osservati nel presente, produrre nuovi esseri e una complessità sempre crescente delle specie.

- Se fosse possibile decifrare la storia della Terra, si dovrebbe poter osservare che la varietà e la complessità degli esseri viventi aumenta con il passare del tempo.

Osservando i dati a nostra disposizione notiamo che le predizioni menzionate sopra si verificano solo in parte. Confrontando diversi organismi osserviamo che ci sono effettivamente molte somiglianze tra di loro: per esempio nell'anatomia, nello sviluppo embrionale, nella biochimica, nella genetica, eccetera.
I dati a nostra disposizione non dimostrano una continuità di similitudini senza interruzioni tra le diverse specie. Ci sono - è vero - delle congetture per spiegare l'esistenza delle numerose discontinuità, ma non sono sperimentabili scientificamente, pertanto esse non offrono una spiegazione plausibile a questa evidente mancanza nel modello evoluzionista.
Lo studio di vari processi biologici conferma la previsione che molti cambiamenti avvengono anche attualmente negli organismi viventi. È per esempio possibile produrre nuove specie viventi mediante i meccanismi dell'ibridazione (gli incroci), delle mutazioni indotte e della selezione. Questi fenomeni possono avvenire in modo naturale o artificiale.
Di nuovo, comunque, l'evidenza a nostra disposizione non è completamente convincente, poiché questi cambiamenti non sono trasformazioni tendenti ad aumentare il livello di organizzazione, come vorrebbe la previsione. Essi possono venir suddivisi in due gruppi:

- variazioni relativamente limitate che conducono semplicemente a nuove varianti di specie esistenti;

- mutazioni derivanti da cambiamenti casuali nel DNA nelle cellule germinali, con conseguente diminuzione dell'organizzazione dell'individuo, e mai con il risultato di nuove caratteristiche fisiche.

Questi due fenomeni possono esser usati meglio per sostenere il principio della conservazione e del decadimento piuttosto che quello della formazione di nuove specie e dell'aumento della complessità, come propone il modello evoluzionista.
Molti scienziati evoluzionisti affermano che attraverso lo studio delle piccole variazioni si possa giungere a comprendere la dinamica delle trasformazioni più vaste, a livello di "specie", anche se le osservazioni fatte fino ad oggi non permettono di sostenere questa tesi.

La predizione che la complessità degli organismi è aumentata nel corso delle ere geologiche sembra a prima vista confermata dai fossili. La paleontologia offre indubbiamente l'evidenza maggiore a sostegno dell'evoluzione. Però tale evidenza è seriamente indebolita da un ragionamento a circolo chiuso (altrimenti detto ragionamento circolare): la scala delle ere geologiche si basa sull'ipotesi che l'evoluzione abbia avuto luogo.
La datazione delle formazioni geologiche è determinata primariamente dai "fossili indice" che esse contengono. Le datazioni eseguite con minerali radioattivi, per supposizione esatte, (ovvero esse si basano su presupposti, assiomi, inverificabili) vengono sempre corrette con criteri paleontologici. Inoltre ci sono molte località in cui fossili provenienti da ere geologiche diverse si trovano nei medesimi strati, come ci sono sedimenti in cui fossili "vecchi" si trovano sopra formazioni contenenti fossili "giovani".
Si osservi che la maggior parte degli strati contenenti fossili di grandi piante o animali devono essersi depositati molto rapidamente, forse anche catastroficamente, altrimenti non si sarebbero conservati. Lo studio dei fossili non dimostra necessariamente che sia avvenuta una evoluzione lenta e uniforme nel corso delle ere geologiche, ma lascia piuttosto dedurre una sequenza di eventi catastrofici a livello planetario.
È vero che alcuni dati possono essere interpretati secondo un quadro evoluzionista, però questa interpretazione non è per niente conclusiva. Certamente ognuno può credervi con un atto di fede, ma allora bisogna onestamente ammettere che non è più possibile chiamare "scienza" l'evoluzione.

Il modello creazionista

Il postulato principale di questo modello è che nel passato ci sia stato un periodo in cui tutte le cose sono state create - cioè formate dal nulla - tramite la potenza del Creatore. Tutte le entità fisiche e biologiche furono fatte perfette, ognuna con la sua specifica forma e funzione.
Le forme biologiche viventi nel presente sono conservate piuttosto che create. I processi naturali attuali sono perciò processi conservativi che servono a mantenere la stabilità delle forme viventi, non processi evolutivi.
Ciò non significa che non siano possibili variazioni o cambiamenti. Al contrario: un importante postulato del modello creazionista è che le entità basilari, al momento della creazione, contenevano un enorme potenziale di variabilità. Comunque l'azione di queste mutazioni sarà sempre limitata all'interno delle entità create inizialmente. Nel campo biologico, per esempio, possono apparire rapidamente nuove varietà, ma nessuna nuova specie di basilare.
Secondo la versione biblica del modello creazionista, qualche tempo dopo il periodo della creazione fu introdotto il principio universale del decadimento. Infine avvenne una cataclismica alluvione mondiale che cambiò radicalmente la faccia della terra e la velocità di molti processi naturali.

Le caratteristiche del modello creazionista menzionate sopra vengono confermate dalla maggior parte dei fenomeni naturali che osserviamo, dimostrando perciò la validità del modello creazionista a livello scientifico. Dobbiamo però ricordare che, con metodi scientifici, nessun modello delle origini potrà mai essere completamente verificato.

I due princìpi scientifici basilari, che sono anche quelli più fermamente stabiliti, sono la prima e la seconda legge della termodinamica. Queste due leggi sono applicate a tutte le discipline scientifiche, senza eccezione. Esse possono venir interpretate come predizioni confermate del modello creazionista.
La prima legge (conservazione di massa-energia) sostiene la predizione che a partire dal momento in cui l'universo fu creato e completato, niente viene più creato o annientato: ogni cosa viene conservata.
La seconda legge della termodinamica (quella della crescente entropia) è pure essenzialmente una conferma della legge universale del decadimento e della morte postulata dalla versione biblica del modello creazionista.

La stabilità delle "specie" biologiche (le entità basilari) è sostenuta senza eccezioni da tutti i dati osservati in biologia. Perciò una popolazione di farfalle Biston betularia può cambiare colore a causa del contenuto di fuliggine nell'atmosfera e della selezione naturale, ma rimarrà ancora una popolazione di farfalle Biston betularia. Mille generazioni successive di Drosophila melanogaster possono essere esposte a radiazioni e ad altri agenti mutogeni, producendo un ampio spettro di mutanti, ma rimarranno sempre Drosophila melanogaster.
Nel modello creazionista vengono anche previste ampie discontinuità tra le specie basilari, poiché ogni specie è stata creata per un determinato scopo, perciò avrà strutture progettate appositamente in vista di quello scopo. D'altro canto vengono anche previste molte similarità, poiché è da attendersi che quando funzioni simili devono essere eseguite in ambienti simili, anche per specie diverse, verranno progettate strutture simili.
Per quel che concerne la paleontologia, è noto che le discontinuità tra le diverse specie esistono sia nei reperti fossili, sia nel mondo biologico presente. Ci sono molte specie estinte, così come vi sono varietà estinte (ritrovate fossilizzate) di specie attualmente ancora viventi. Ma nessuna di queste può esser considerata come un anello di transizione tra due entità biologiche diverse.



Vi sono dunque due possibili modelli per spiegare le origini: il modello evoluzionista e il modello creazionista. Ambedue hanno importanti conseguenze filosofiche e ambedue non possono essere provati scientificamente. D'altro canto, entrambi possono esser usati come quadri di riferimento per sviluppare previsioni sui fenomeni naturali.
Il modello creazionista offre un quadro interpretativo che è almeno altrettanto soddisfacente quanto il modello evoluzionista. Le due leggi della termodinamica, l'apparente stabilità delle "specie" fondamentali, la presenza di discontinuità tra le specie e la natura deteriorante delle mutazioni, sono tutti fattori meglio riconducibili ad un modello creazionista che ad uno evoluzionista.
Inoltre i princìpi della fisica, della chimica e delle altre scienze fisiche, sono facilmente riconoscibili sia in un quadro creazionista che in uno evoluzionista.
Malgrado ciò, la maggioranza dei biologi moderni preferisce adottare il punto di vista evoluzionista delle origini quale spiegazione dei fatti della biologia. In effetti molti sono talmente fiduciosi in questa posizione da affermare che l'evoluzione sia un fatto scientifico. Ma quest'affermazione non è mai stata provata, né potrà mai esserlo.

Oggi vi è anche un numero notevole di biologi e altri scienziati convinti che il modello creazionista sia più ragionevole e soddisfacente per spiegare le origini.
Il numero preponderante di evoluzionisti nel mondo scientifico ed educativo ha però condotto a un monopolio delle opinioni evoluzioniste nei moderni libri di testo.

Spero di aver almeno chiarito in linea generale i principi scientifici su cui si basano i due modelli.

Se Rainboy desideri un approfondimento specifico menzionami un argomento e ci confrontiamo. Se invece ritieni anche tu veritiero un giudizio aprioristico, non sull'informazione, ma su un utente che neanche conosci, possiamo smettere subito di argomentare poiché l'assenza di rispetto mina in sè qualsiasi digressione.


Rainboy
00venerdì 14 settembre 2007 00:30
Spirito!Libero è una delle persone più ragionevoli ed educate che conosca; la sua forma si è leggermente inacidita negli ultimi post, così come del resto ha fatto la mia, perché parlando francamente, in questo topic abbiamo trovato tanti e tali concentrati di irrazionalità e ignoranza sull'argomento, da mettere veramente a dura prova la nostra pazienza.
Tu sei innocente Cromatiste. Il fatto è che capiti, per così dire, nel momento sbagliato e ci trovi stanchi e discretamente arrabbiati.

Cercherò lo stesso di dedicare a tutto ciò che hai detto (e che dirai) l'attenzione e la riflessione che merita. Hai fatto la cosa giusta, esponendo un tuo riassunto del modello evoluzionista e di quello creazionista, e proponendo un confronto "libero e disimpegnato". Prendo nota anche del fatto che hai specificato la tua volontà di fare delle semplificazioni - non voglio riprenderti su dettagli, ma su aspetti importanti della questione. Leggendo, infatti, devo constatare purtroppo che fra le righe di quello che scrivi in merito all'evoluzione compaiono in alcuni punti dei veri e propri risotti nozionistici. Forse riterrai arrogante che io parta dicendo questo, ma prima di farlo, cerca di portare pazienza fino in fondo e di leggere il resto del post.
Se mi ascolterai, cercherò di spiegarmi...



Secondo il modello evoluzionista i processi naturali osservabili sono sufficienti per spiegare le origini dell'universo e tutte le trasformazioni necessarie per produrre l'immensa varietà e complessità presente.


Iniziamo malissimo. E' solo un errore di forma, oppure intendevi davvero dire che il modello neo-darwiniano dell'evoluzione, in vigore ai giorni nostri, pretende di spiegare le origini dell'universo?
Il modello non ha niente a che vedere né con la formazione dell'universo, né con quella della Terra, e neanche (questo aspetto è fondamentale) con la nascita della vita.
La nascita dell'universo e quella della Terra sono dominio della fisica, con varie teorie che qui davvero non ci interessano; la nascita della vita è trattata invece dalla biologia con una teoria scientifica totalmente a sé, quella dell'abiogenesi; teoria che oltretutto, pur avendo varie ed importanti evidenze di carattere indiziario a suo favore, non è ancora stata dimostrata.
Ma in questo thread, che avresti dovuto leggere, viene specificata chiaramente la divisoria fra le due cose. Non ha nessuna rilevanza per il biologo, avere o meno la conoscenza di come sia NATA la vita, ai fini della formulazione di una teoria che osservi i dati di fatto e le evidenze empiriche, allo scopo di interpretare come la vita si EVOLVA. L'osservazione dei fatti, come i ritrovamenti fossili, non necessita di alcuna giustificazione teorica a priori per esistere: i fossili esistono e basta, sia che si sappia spiegare la loro origine primigenia con una teoria sulla nascita della vita, sia che non si sappia farlo.



Malgrado occasionali regressioni o limitati fallimenti, l'effetto complessivo dei processi evolutivi è stato quello di diversificazione e di aumento della complessità a partire dalla semplicità primordiale.


La frase evidenzia un aspetto che voglio mettere in chiaro.
Una semplificazione non è necessariamente una regressione, così come una regressione non è necessariamente preludio di un'estinzione. Inoltre molte specie regrediscono apposta per sopravvivere, così come possono rischiare, aumentando la propria complessità e la propria specializzazione, di estinguersi.
Tu non te ne accorgi, ma in quanto ominide mammifero, stai ragionando secondo i canoni delle forme di vita che ti assomigliano. In realtà soltanto un "tronco" dell'albero evolutivo ha intrapreso la via che dici tu: gli eucarioti. Ma una parte della biomassa forse persino superiore a quella di tutte le forme di vita che vediamo, sono i procarioti, i quali non hanno affatto intrapreso la strada di cui parli e anzi: hanno spontaneamente "rinunciato" a una vasta serie di eccessive complicazioni che avrebbero compromesso la propria lineare semplicità, per mantenere un basso profilo e una straordinaria adattabilità. La semplicità è la forza dei procarioti, e in fatti questo grande regno è il contraltare eccellente degli eucarioti sotto tutti gli aspetti.
Naturalmente io parlo come se queste forme di vita "scegliessero" cosa fare, ma così non è: semplicemente esse hanno ricevuto gli appropriati bonus e malus statistici all'interno del pool genetico. Un aspetto che casi eccezionali come biston betularia o le testuggini e i fringuelli delle Galapagos ci hanno permesso di osservare molto bene. Ma di questo possiamo parlare più tardi.
Il punto in ogni caso è che, sebbene sia vero che dai primordi ad oggi hanno prosperato molte forme di vita più complesse dei loro progenitori, è del tutto inesatto pensare che l'evoluzione favorisca A PRIORI un adattamento complesso. Moltissime forme di vita per occupare le loro nicchie hanno dovuto regredire e semplificarsi, raggiungendo così il grado di adattamento ottimale; molte altre si sono estinte proprio perché troppo specializzate (se vuoi un caso esemplare, sappi che posso citare proprio quello della grande estinzione del tardo Ordoviciano...). Come ti direbbe qualsiasi biologo, non esiste una tendenza innata alla complessità, ma una tendenza innata all'ADATTAMENTO, ovverosia alla sopravvivenza mirata al fine della propagazione del proprio patrimonio genetico. E l'adattamento è dettato dalla competizione ambientale, cioè dall'anima stessa della selezione naturale.



Secondo questo modello, infatti, tutti i viventi sono imparentati dalla comune discendenza (radice genealogica) e si sono trasformati lentamente.


Vero. Senza comunque dimenticarci che "quanto" lentamente l'abbiano fatto è una variabile, non una costante, e varia in funzione della pressione selettiva.



- Si dovrebbero poter osservare innumerevoli somiglianze tra gli esseri viventi, a partire dalle specie più semplici alle più complesse, senza che vi siano discontinuità.


Cosa intendi per discontinuità? Non esiste una velocità di riferimento universale, come già detto.



- I processi che hanno dato origine a tutti gli esseri dovrebbero, se osservati nel presente, produrre nuovi esseri e una complessità sempre crescente delle specie.


Eh no. Questo è proprio errato! Come detto sopra, questo è un effetto che PUO' verificarsi, ma soltanto se le richieste ambientali vanno in tal senso. E considera che le richieste ambientali sono differenti per ogni specie e ogni zona crono-geografica...



- Se fosse possibile decifrare la storia della Terra, si dovrebbe poter osservare che la varietà e la complessità degli esseri viventi aumenta con il passare del tempo.


Valido quanto detto sopra. Dipende dalla specie che si osserva, dalla pressione selettiva che subisce, dalle richieste dell'ambiente... e anche, poiché parliamo di fattori statistici, dal caso.



Osservando i dati a nostra disposizione notiamo che le predizioni menzionate sopra si verificano solo in parte. Confrontando diversi organismi osserviamo che ci sono effettivamente molte somiglianze tra di loro: per esempio nell'anatomia, nello sviluppo embrionale, nella biochimica, nella genetica, eccetera.
I dati a nostra disposizione non dimostrano una continuità di similitudini senza interruzioni tra le diverse specie. Ci sono - è vero - delle congetture per spiegare l'esistenza delle numerose discontinuità,


Le predizioni di cui tu parli nessuno le ha mai fatte. Inoltre il tuo concetto di "discontinuità" è artificioso, perché è vero che citi somiglianze biochimiche, genetiche, etc. ma di fatto consideri soltanto una divisione di carattere somatico. Potrei sbagliarmi, ma a leggere questa frase sembra che tu dia per scontato che a un'analoga somiglianza/differenza somatica, corrisponda pari differenza/somiglianza genetica e fisiologica. Invece così non è: le due cose possono essere nettamente disgiunte, e ciò a causa della natura dell'informazione genetica, che non è quella di un progetto lineare.
Fu una sorpresa per gli stessi biologi molecolari, iniziata l'epoca delle sequenziazioni genomiche, scoprire QUANTI geni erano in comune fra le varie specie; erano molti di più di quanti chiunque pensasse, anche perché il numero di geni complessivamente trovato nelle varie specie era sensibilmente inferiore al numero ipotizzato. Lo stesso uomo aveva un patrimonio che fu stimato inizialmente di minimo 100.000 geni... poi ridotti a 70.000, poi a 50.000, poi a 30.000... oggi siamo scesi a 22-25.000, e si pensa che la cifra reale difficilmente superi i 23.000.
E per dirne una, il patrimonio genetico dell'uomo si è visto essere (l'avrai letto in un mio precedente post, spero) uguale a quello del topo per il 98%. Somaticamente non ci azzecca molto, ma in realtà è l'animale in assoluto più simile a noi, anche fisiologicamente, dopo i primati. Addirittura, noi abbiamo nel nostro genoma molti pseudogeni DI TOPO, che a noi non servono più a nulla e sono quindi inattivati!
Una prova così schiacciante della parentela reciproca fra i mammiferi non se l'aspettava nessuno.
Ah, una cosa: l'animale più simile a noi dopo il topo, è il maiale. Lo aveva già intuito Galeno, e oggi noi non abbiamo potuto che confermare la cosa ;-D



Lo studio di vari processi biologici conferma la previsione che molti cambiamenti avvengono anche attualmente negli organismi viventi.


Vero, sebbene siano tutti microevolutivi. Considera che, in accordo con la teoria darwiniana moderna (anche con quella degli equilibri punteggiati di Gould, la versione che prevede i balzi più "velocizzati") l'intera umanità in tutta la sua storia scritta non riuscirebbe mai a documentare i tempi necessari ad una macroevoluzione, ovvero alla nascita di una nuova specie.



È per esempio possibile produrre nuove specie viventi mediante i meccanismi dell'ibridazione (gli incroci), delle mutazioni indotte e della selezione. Questi fenomeni possono avvenire in modo naturale o artificiale.


Correggimi se sbaglio, ma ho idea che tu abbia accomunato le due cose perché interpreti l'intrinseca "manipolabilità" del patrimonio genetico, come una prova a favore della teoria dell'evoluzione. E' un po' come se, confrontando questo modello con quello creazionista, ti fosse venuto in mente che il primo prevede una forte manipolabilità e vulnerabilità a livello genetico, mentre il secondo postula delle "barriere" che conservano entro binari precisi, per larghi che siano, le derive genetiche.
Ho ragione?
Se ho intuito bene, allora sei sulla buona strada: sarebbe il caso che tu intraprendessi un semestre di chimica organica! Ti renderebbe manifesta la natura molecolare straordinaria di questi oggetti, e quindi indirettamente ti mostrerebbe anche l'aspetto più incompatibile della realtà oggi conosciuta, con la teoria creazionista.



Di nuovo, comunque, l'evidenza a nostra disposizione non è completamente convincente, poiché questi cambiamenti non sono trasformazioni tendenti ad aumentare il livello di organizzazione, come vorrebbe la previsione. Essi possono venir suddivisi in due gruppi:

- variazioni relativamente limitate che conducono semplicemente a nuove varianti di specie esistenti;

- mutazioni derivanti da cambiamenti casuali nel DNA nelle cellule germinali, con conseguente diminuzione dell'organizzazione dell'individuo, e mai con il risultato di nuove caratteristiche fisiche.


Qui ci sono alcuni errori. Tu hai cercato di stigmatizzare la "microevoluzione" e la "macroevoluzione", o "speciazione" che dir si voglia. Peccato che però, a leggere ciò che scrivi, sembra che tu ignori i meccanismi genetici che sottendono alle due cose.
Tenterò di spiegarli, anche se dovrò semplificare per forza alcuni aspetti della cosa. Fammi presente se ho trascurato qualche aspetto.
Innanzitutto i "cambiamenti casuali nel DNA delle cellule germinali" di cui parli sono la meiosi, che però casuale non è affatto; "casuali" possono essere infatti le segregazioni degli alleli all'interno del processo meiotico (anche se questi eventi non sono quasi mai equiprobabili e quindi mai completamente casuali...). Ma il processo in sé non è affatto casuale, cos' come casuale non è la fecondazione. La meiosi rimescola CARATTERI, GENI, GRUPPI DI GENI (cluster), mentre non rimescola mai o quasi mai "pezzi" a caso di DNA, che darebbero davvero un micidiale effetto di mutazione casuale. Ugualmente, la fecondazione rimescola soltanto CROMOSOMI, unità divisorie ancora più grandi di quelle dette sopra. Per questo, la meiosi e la fecondazione non servono a rimpiazzare l'effetto della mutazione casuale, bensì ad enfatizzarlo! E' un meccanismo utile a dare a ogni gene, su scala di specie, la possibilità di esprimere le proprie mutazioni casuali (che aveva acquisito nella linea germinale per motivi casuali, non per meiosi).
Se preferisci, puoi vedere la riproduzione sessuata come una specie di "vetrina": producendo molti fenotipi differenti, causati dal rimescolamento di geni differenti, essa porta in posizione dominante nel singolo individuo un assortimento il più eterogeneo possibile di geni dominanti, favorendo quindi a ogni generazione l'emergere NEL FENOTIPO di nuove mutazioni, che altrimenti avrebbero rischiato di rimanere del tutto silenti, seppellite in qualche meandro del patrimonio genetico dell'individuo.
Ti faccio presente infatti, che la selezione naturale agisce sul fenotipo, non sul genotipo. Se io, rinoceronte africano, sono soggetto a una spietata competizione sessuale con altri maschi per conquistare il favore delle femmine che in questo momento sembrano gradire molto i maschi con il corno più lungo... conta il mio fenotipo, il fatto che io abbia il corno lungo; non ha nessuna rilevanza come io abbia ottenuto quel corno! Magari un esemplare alla mia destra, che compete con me, ha nel suo patrimonio genetico un allele che reca istruzioni per la secrezione di un corno ancora più lungo del mio... ma nell'assortimento genetico verificatosi durante la meiosi, è capitato che il suo fenotipo sia stato determinato da un allele dominante per un corno piccolo; quindi lui di fatto ha il corno piccolo, e il vantaggio è tutto mio.
L'accoppiata "riproduzione sessuata - mutazione casuale" è un meccanismo potentissimo, capace di accelerare di interi ordini di grandezza la velocità con cui una specie è in grado di adattarsi; non è un caso se la competizione biologica ha subito una spinta in avanti clamorosa con la comparsa di questa nuova tecnologia... l'impulso sulla variabilità genetica è stato tale da formare le premesse, fra le altre cose, per le due divergenze più "radicali" conosciute nell'ambito della vita: la differenziazione fra ecuarioti e procarioti, e successivamente quella quella fra eucarioti monocellulari e pluricellulari.
Ti garantisco che l'affermazione secondo cui i "cambiamenti casuali nel DNA delle cellule germinali" non produrrebbero nuove caratteristiche fisiche, è totalmente errata. Le caratteristiche fisiche in sé variano da padre in figlio, ma se UNA generazione potesse provocare la nascita di un carattere totalmente nuovo e mai visto prima, il mondo sarebbe un posto popolato da forme di vita assai strane. DIECIMILA generazioni potrebbero produrre qualcosa, CENTOMILA potrebbero renderlo evidente, ma una, o dieci, o anche cento... non ci siamo proprio.




Questi due fenomeni possono esser usati meglio per sostenere il principio della conservazione e del decadimento piuttosto che quello della formazione di nuove specie e dell'aumento della complessità, come propone il modello evoluzionista.


Ma il modello evoluzionista non propone affatto l'aumento obbligatorio e aprioristico della complessità, né rende la speciazione un fenomeno osservabile su scala umana... inoltre stai premettendo a tale ragionamento il fatto che sia possibile, sulla scorta delle osservazioni, ipotizzare che le specie umane si stiano conservando e/o decadendo. Invece non è affatto così, la microevoluzione è osservata in moltissimi casi, dalle farfalle fino alla specie umana. Per caso hai mica letto i miei post in merito?



Molti scienziati evoluzionisti affermano che attraverso lo studio delle piccole variazioni si possa giungere a comprendere la dinamica delle trasformazioni più vaste, a livello di "specie", anche se le osservazioni fatte fino ad oggi non permettono di sostenere questa tesi.


Invece lo permettono; lo avrebbero permesso su basi esclusivamente teoriche fin dall'avvento della genetica, ma ormai già da diverso tempo lo permettono anche sul piano SPERIMENTALE, vedi alla voce "geni architetto". Purtroppo molti qui non sanno che cosa sia realmente un gene e come agisca a livello macroscopico sull'individuo, quindi spiegare cosa sia un gene architetto (o gene maestro) è impresa alquanto ardua...



La predizione che la complessità degli organismi è aumentata nel corso delle ere geologiche sembra a prima vista confermata dai fossili.


Dai fossili di eucarioti pluricellulari.



La paleontologia offre indubbiamente l'evidenza maggiore a sostegno dell'evoluzione. Però tale evidenza è seriamente indebolita da un ragionamento a circolo chiuso (altrimenti detto ragionamento circolare): la scala delle ere geologiche si basa sull'ipotesi che l'evoluzione abbia avuto luogo.
La datazione delle formazioni geologiche è determinata primariamente dai "fossili indice" che esse contengono.


Clamoroso errore! E' esattamente il contrario di quello che hai detto; verifica e vedrai... le specie fossili (tutte) sono state stabilite nella loro età dalle datazioni stratigrafiche; poi successivamente, il ritrovamento di ulteriori esemplari appartenenti ad epoche già prefissate ha semplificato la vita ai geologi, che hanno potuto partire da assunti dimostrati: a quel punto in fatti si sono potuti fare ragionamenti del tipo "posso avere dei dubbi sull'esatta età di un tipo di roccia X, ma se questo strato di roccia X ha incastrato dentro un fossile di tirannosaurus rex, con le moderne conoscenze che ho sul tirannosaurus rex NON POSSO pensare che tale strato risalga a soli 10 milioni di anni fa!"



Le datazioni eseguite con minerali radioattivi, per supposizione esatte, (ovvero esse si basano su presupposti, assiomi, inverificabili) vengono sempre corrette con criteri paleontologici.


Questa baggianata vorrei sapere chi te l'ha raccontata, perché è l'esatto opposto della verità. Ti invito a controllare!
Sai come si dimezza un isotopo radioattivo? Ti prego informati in merito!
La datazione per radioisotopi, ha dato la spinta determinante per rafforzare le convinzioni di cui sopra. Nessun geologo serio si sarebbe fidato a stimare l'età di una formazione geologica dal fossile in essa contenuta, se non avesse avuto le spalle coperte dal fatto che OLTRE ad aver superato l'esame stratigrafico, i fossili precedentemente rinvenuti di quella specie avevano subito anche verifiche con i radioisotopi, i quali permettevano una collocazione su una scala temporale assoluta e non relativa ad altre specie o altri strati rocciosi.
E' proprio questo che rende i ritrovamenti fossili una delle più schiaccianti evidenze a favore dell'evoluzione: l'aspetto fattuale di cui ho parlato in passato è legato al fatto che una persona può disquisire all'infinito su COSA abbia causato l'evoluzione di una specie, ma... quale che sia l'ipotesi che sviluppi, la scala di trasformazioni dei caratteri fossili che ha di fronte non si sposterà di un millimetro.



Si osservi che la maggior parte degli strati contenenti fossili di grandi piante o animali devono essersi depositati molto rapidamente, forse anche catastroficamente, altrimenti non si sarebbero conservati. Lo studio dei fossili non dimostra necessariamente che sia avvenuta una evoluzione lenta e uniforme nel corso delle ere geologiche, ma lascia piuttosto dedurre una sequenza di eventi catastrofici a livello planetario.


Tu sei un geologo? Io potrei ascoltarti, ma resta il fatto che la comunità scientifica mondiale, dopo aver effettuato datazioni stratigrafiche e radioisotopiche, non la pensa come te... tranne che in alcuni punti storici chiave, le famose Grandi Estinzioni (dove comunque variarono le testimonianze fossili e le tipologie minerali degli strati, non la velocità intrinseca dei loro processi di formazione). Questo ragionamento reca ancora traccia di ciò che hai detto prima, sulla convinzione che non so come hai acquisito, circa l'arbitrarietà delle datazioni geologiche.
Verifica, ti ripeto. Perfino Wikipedia smentisce ciò che hai detto... il che è tutto dire considerando che Wikipedia è un open source, quindi non è certo il posto più indicato per accedere a informazioni scientificamente accertate e condivise.




Le conclusioni finali a cui sei giunto potrebbero ricevere da parte mia un commento di carattere ideologico, ma dopo quanto detto, non lo ritengo costruttivo.
Spero, Cromaciste, di averti dato degli spunti di riflessione; sono a disposizione per chiarimenti. Verifica liberamente tutto ciò che ritieni necessario... da fonti scientifiche però.
Anche il modello creazionista da te riassunto potrebbe ricevere da parte mia infinite critiche, ma esse verterebbero essenzialmente sugli stessi punti qui menzionati, ovvero in sostanza l'inaderenza dei principi postulati con i dati di fatto reali che le varie discipline scientifiche hanno acquisito.
Ah, una cosa. Anche se salterò il commento "punto per punto", ho letto attentamente e c'è una "filippica" che devo proprio fare per salvare l'onore della povera fisica; è il punto in cui parli delle leggi della termodinamica.


La prima legge (conservazione di massa-energia) sostiene la predizione che a partire dal momento in cui l'universo fu creato e completato, niente viene più creato o annientato: ogni cosa viene conservata.



Ma per l'amor del cielo! A parte che, se ci fai caso, ciò contrasterebbe con l'estinzione delle varie specie passate, che secondo il modello creazionista NON sono imparentate... questo postulato avrebbe infatti come conseguenza la totale perdita del seme di una specie qual'ora un'estinzione si verificasse. Se sul piano tassonomico valesse davvero l'idea "nulla si crea e nulla si distrugge", allora secondo i creazionisti oggi dove sono finiti i brachiosauri?
Comunque al di là di questi bizzarri paradossi, è proprio l'idea di applicare questa legge all'argomento in esame ad essere sbagliata, poiché questa legge non c'entra niente con la tassonomia né con la genetica o con qualsiasi altra branca della biologia. Essa si applica a livello di particelle atomiche. Ci spiega semplicemente che esiste sempre un "tasso di cambio" fra la materia e l'energia, nonché fra tutte le forme di energia, sicché l'energia (e la materia) non svanisce mai nel vuoto e non compare mai dal niente, ma si converte sempre in forme differenti.
Quando un organismo, o una specie, o un intero regno si estingue, la biomassa coinvolta nel processo della morte non scompare mica. Hai mai provato a fertilizzare le pianticelle sul balcone di casa tua? Di cosa pensi che sia fatto quel terriccio, se noi dei prodotti inorganici decomposti a partire dai prodotti organici delle carcasse di animali, piante, batteri morti? Quasi tutto il carbonio della crosta terrestre ormai è passato all'interno dei corpi di esseri viventi, per poi tornare, con la morte, al suo stato inorganico.
La morte, o su scala più estesa l'estinzione, è soltanto un concetto che noi usiamo per formalizzare la distruzione di un determinato tipo di ASSEMBLATO di materia; ma tale materia non "perde" assolutamente nulla sul piano massa/energia. Viene coinvolta da altri organismi in altre reazioni chimiche che la reinseranno nell'eterno ciclo di acquisto e cessione di forme di energia; assumerà altri stati fisici, eventualmente si integrerà in nuove molecole. Ma di certo non scomparirà, e non violerà la prima legge.
Se hai dubbi chiedi a qualsiasi fisico, biologo o chi preferisci tu...



La seconda legge della termodinamica (quella della crescente entropia) è pure essenzialmente una conferma della legge universale del decadimento e della morte postulata dalla versione biblica del modello creazionista.



Non voglio certo entrare in questioni esegetiche o teologiche; devi soltanto dirmi dove, in ambito scientifico, questa legge darebbe qualche prova a favore del modello creazionista.
In realtà a grandi linee credo di averlo intuito, perché non sei il primo che leggo convinto dell'esistenza di un conflitto fra la seconda legge e la teoria dell'evoluzione... ma vorrei sentire da te una spiegazione esauriente sui motivi, per rendermi conto esattamente di qual'è il nocciolo.


Saluti


Rain

spirito!libero
00venerdì 14 settembre 2007 09:50
Grazie Rain.

Personalmente non ritengo affatto di aver insultato nessuno. So che sono “scomodo” e che metto a nudo le fallacità logiche, la presunzione di conoscere una teoria e, soprattutto, la “standardizzazione” di coloro che fanno parte di un culto, ma non è colpa/merito mio ma dei miei interlocutori. Se Cromatiste fosse così gentile da riportare le mie frasi che secondo lui sono offensive potremmo anche parlarne. Inoltre Rainboy ha detto molto bene, il tono duro dei miei ultimi interventi è dovuto all’esasperazione assoluta a cui ci portano le solite obiezioni banali già ampiamente confutate.


“Con interlocutore spirito libero lo sarà di certo dati i ripetuti e sprezzanti insulti sul background culturale individuale”



Ripeto, non ho insultato nessuno, potresti evidenziarmi le frasi in cui ci sono insulti ? Se invece ti riferisci al mio tono duro e non politically correct, ti chiedo d comprendermi. Esso, come ti ho già detto, è dovuto all’esasperazione a cui in questi anni i creazinisti, con le loro immutevoli dabbenaggini, mi hanno inesorabilmente portato.


“la cui peculiare e pregiudizievole visione mi vede annoverato tra i minorati mentali”



Falso, dove lo avrei scritto ? Perché metti in bocca agli altri ciò che non dicono ?


“enunciare solo cose preconfezionate, alludendo evidentemente, alle limitate capacità intellettive”



Non ho mai scritto che sei in grado solo di enunciare cose preconfezionate, ho affermato che fino ad ora in questo contesto hai scritto cose già stranote al sottoscritto e a tutti coloro che hanno, ahimè, a che fare con i creazionisti. Se non ci credi rileggiti i post precedenti e vedrai che Saulo ha scritto esattamente le tue stesse obiezioni. Se non sei contento, in questa sezione ci sono almeno altre due discussioni nelle quali sono ripetute a pappagallo le stesse cose che avete scritto in questo 3d. Ergo non ho idea di quali siano le tue capacità intellettive, so solo che in questo 3d non hai portato alcuna argomentazione nuova.
Quell’ “alludendo “evidentemente” non è affatto evidente, ma è forse il vittimismo tipico dei tdg che ti fa parlare.


“inizio col modello evoluzionista.”



Rainboy ha già commentato sufficientemente la tua esposizione. Alcuni colleghi, quando ho detto loro che prendevo parte a queste discussioni, dopo l'iniziale ilarità mi hanno sconsigliato di farlo perchè in questo modo, secondo loro, do credito alle tesi creazioniste, legittimandole in qulache modo. Difatti ritengono che accettando il dibattito i non addetti ai lavori potrebbero pensare che evoluzionismo e creazionismo siano due tesi allo stesso livello, cosa che invece non è affatto ! Ho risposto loro che partecipo perchè proprio i non addetti ai lavori non conoscendo bene l'evoluzione potrebbero cadere nella trappola delle semplicistiche argomentazioni creazionise ed è quindi mio dovere far loro capire che le due questioni non sono affatto sullo stesso piano. Ho scelto quindi il "male minore". Da una parte infatti abbiamo le miriadi di acquisizioni scientifiche raccolte da centinaia di ricercatori per più di un secolo, dall'altra le credenze popolari e religiose che tentanto di formulare obiezioni niente affato scientifiche.



“Il modello creazionista “



Posso aggiungere ai commenti di Rain che quello da te esposto è un modello non scientifico secondo l’ormai universalmente accettato principio di falsificazione popperiano. Non è infatti in alcun modo possibile falsificare in linea di principio il postulato principale della tesi creazionista cioè l’esistenza di Dio perché quest'ultimo è un ente metafisico. Inoltre la scienza si occupa di fisica e non di metafisica ergo il postulato principale non può essere di tipo metafisico ma deve necessariamente esistere nell’ambito della ricerca della scienza stessa. Venendo meno il postulato base, tutto il resto non ha alcun senso.

Riguardo poi ai principi della termodinamica, c’è una confusione da prima liceo.
La legge della conservazione riguarda l’energia dunque non c’entra proprio nulla con le specie viventi, ma con la materia di cui sono composte, ergo non ci dice proprio nulla sulla capacità di evoluzione/estinzione delle varie specie. La seconda legge invece, se fosse stata compresa, non sarebbe nemmeno stata presa in considerazione giacchè essa si riferisce ad un sistema “chiuso” e la terra non lo è perché riceve energia esternamente e dunque il principio non è applicabile.

Saluti
Andrea
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