Innanzitutto una madre amorevole è incoraggiante e positiva, non semina dubbi nella mente dei figli per minarne la fede e attentarne alla spiritualità.
Seminare dubbi è normalmente riprovevole per un qualunque TdG, ma è PARTICOLARMENTE riprovevole per una madre. In casi particolari di figli fermi e fedeli potrebbe minare non tanto la loro relazione con Geova, ma la relazione fra madre e figli.
( Zaccaria 13:6 )Come è stato indicato in altri 3D, quando si hanno dubbi si va prima dagli anziani ad esternarli ed essi aiuteranno a dissiparli. ( Giuda 22 )
In quanto alla parabola di Gesù relativa al figliol prodigo lì il Messia non stava dando una lezione di tattica per rientrare nei favori di Dio per convenienza personale, ma il giusto modo di riallacciare una relazione con Dio basata sull'amore, sulla fede e sul sincero ravvedimento.
Dio dà generosamente. Abbiamo già appreso dal racconto di Luca che Dio esaudisce le richieste di quelli che perseverano nella preghiera e che continuano a vigilare. Anche altri scrittori biblici furono ispirati a dare consigli pratici sui soggetti strettamente attinenti della preghiera e della fede.
Giacomo, per esempio, all’inizio della sua lettera ci rammenta che dovremmo ‘continuare a chiedere a Dio’ per avere la sapienza necessaria ad affrontare e superare varie prove. Egli ammonisce e avverte: “Ma continui a chiedere con fede, non dubitando affatto”. Chi continua a dubitare è “un uomo indeciso [greco: “con due anime”]” e non riceve nulla da Dio. Noi vogliamo invece che la nostra fede sia del tipo che Giacomo menziona: “Questa provata qualità della vostra fede produce perseveranza”. (Giac. 1:3-
Sebbene inizialmente la nostra fede non sia forse così grande come quella di Abraamo, può crescere e deve sempre risuonare vera, non insincera. Possa dirsi di noi ciò che scrisse Paolo: “La vostra fede cresce straordinariamente e aumenta verso gli altri l’amore d’ognuno di tutti voi”. La vera fede non è solo un processo mentale, ma come scrisse ancora Paolo, ‘si deve esercitare fede nel proprio cuore’. Dobbiamo avere buoni motivi, che producano buone opere. — Rom. 4:20; 10:9, 10; 2 Tess. 1:3.
A conferma di quanto detto, Giacomo scrisse in seguito: “Purificate le vostre mani, o peccatori, e purificate i vostri cuori, o indecisi”. Prima di questo, anche Giacomo, come Gesù, aveva fatto certi contrasti allo scopo di far capire meglio delle verità che dovevano essere messe in risalto:
“Sottoponetevi perciò a Dio; ma opponetevi al Diavolo, ed egli fuggirà da voi.
Appressatevi a Dio, ed egli si appresserà a voi”. — Giac. 4:7, 8.
Che incoraggiamento a essere decisi nel modo giusto e, infine, che invito rincorante! Si potrebbe essere decisi a perseverare per un senso del dovere, ma appressarsi a qualcuno indica un sentimento più profondo. Deve scaturire dal cuore, spingere la persona a prodigarsi e a essere pronta a fare sacrifici per ottenere e mantenere l’intima relazione personale desiderata. Notate che Giacomo non dice che se ci appressiamo a Dio Egli, per così dire, starà semplicemente lì seduto ad accoglierci. Piuttosto, se noi intraprendiamo una precisa azione personale per appressarci a Dio, allora anch’egli intraprenderà un’azione corrispondente da parte sua. In che modo? Ebbene, egli ha già preso ottimi provvedimenti che includono la sua Parola e il dono di suo Figlio come nostro redentore, facendo in modo che uomini imperfetti e peccaminosi possano appressarsi a lui. Questi provvedimenti sono aperti a tutti quelli che desiderano valersene con un motivo sincero e verace.
Comunque, fa Dio qualcosa di natura più strettamente personale? In moltissimi casi, cos’è che tocca e attira il cuore di chi cerca la verità? Più che la semplice conoscenza della verità, non è anche il sincero e caloroso interesse personale mostrato da colui che viene impiegato come ministro di Dio? (1 Cor. 3:5)
Mentre colui che cerca la verità viene guidato passo per passo nella via della giustizia, comincia a capire quale privilegio è quello di essere impiegati da Geova come suoi rappresentanti nell’aiutare altri ancora. Questo è reso possibile dal versamento del suo spirito nel nostro cuore, affinché produciamo il frutto di tale spirito e manifestiamo vero amore come fa Dio. — Gal. 5:22, 23; 1 Giov. 4:11.
Un ultima precisazione, magari fossi una betelita, purtroppo
non lo sono. Sarei felice di esserlo.
Sandra.
[Modificato da sandraN 23/11/2005 7.59]