Re:
Come fai a dire che la verità sia una?
Per dirlo la dovresti conoscere.
Bicchiere mezzo pieno,
Perché i fatti possono essersi svolti solo in un unico modo possibile e non in più modi contemporaneamente. Se Gesù è morto su un ‘palo’ non può essere morto su ‘una croce’ e viceversa. Se il sole è giallo non può essere nero. Se Bikky è a casa sua, non può essere in Sicilia dai parenti di sua madre, e così via.
Tu dici in pratica: "se è nero non è contemporaneamente bianco".
Diciamo che è contestabile anche questa affermazione, ma non complichiamo il discorso, per cui, affermiamo per ora che la verità non può essere una contraddizione: difatti se nero sta per bianco e bianco per nero allora significa che è indifferente l'uso dei termini e, se un termine vale l'altro e qualunque altro, si annulla il linguaggio che, come conseguenza, non consentirà di proseguire nella comunicazione.
Mi pare ovvio.
Con il tuo discorso sopra dici semplicemente che la verità non può essere una contraddizione ... nulla di più.
Nel proporre l'impossibile contraddizione ricorri, con i "se" ad una serie di condizionali:
non sul palo e sulla croce contemporaneamente, o, si potrebbe aggiungere, su nessuno dei due, o su una forca etc. o quello che vuoi.
Non sta qui il problema.
Il problema oggi è che tu non sai cose accadde, se mai accadde.
Se non sai, non sei in grado di affermare con certezza nulla.
Non puoi dire che questa o quella fu la verità.
Non puoi porti il problema in termini di verità, ma di ipotesi.
Ti sei mai chiesto che nel termine "verità" è necessariamente insito un concetto di interpretazione della realtà?
Tu parli di fatti e dici: "Se Bikky è a casa sua, non può essere in Sicilia dai parenti di sua madre, e così via".
Cominciamo con il dire che l'ubicazione corretta di Bikky, visto che usi i "se", la conosce solo Bikky e chi con lui è presente.
Tu definisci il fatto della tua presenza, qui o là, ma non qui è là (contraddizione), "verità".
Ma se tu sei in Sicilia non usi più la particella condizionale "se", che è particella che introduce un'ipotesi, per dire che Bikky si trova proprio là. Non dici ai presenti "la verità son io che son qui", perchè non avrebbe senso per chi ti vede, in quanto nessuno si pone il problema della tua presenza in termini di vero o falso ... vero e falso sono interpretazioni sulla presenza ignota di Bikky.
Mentre, per chi non sa dove sei, ha senso interrogarsi e perciò han senso i "se"; per questi iltimi, a meno che non abbiano prove concrete ed inequivocabili di ciò che si va affermando come verità, la tua presenza in Sicilia è solo un'ipotesi come tante altre, perchè tu potresti essere presente in mille altri posti.
SE NON SI SA COM'E' POSSIBILE SAPERNE SENZA ELEMENTI CERTI?.
L'unica cosa possibile è l'ipotesi, ma l'ipotesi non è la verità.
Non esistono verità relative, perchè una verità è sempre solo una verità e l'aggiunta del termine "assoluta" è superflua. Una verità è sempre, in un preciso istante" assoluta ... non capisco perchè dovrebbe essere relativa ... realtiva a cosa?
Il resto son chiacchiere e ciliegine per accontentare il palato, ma non aggiungono e tolgono al concetto di vero/falso.
Insomma la verità è una ma il modo parziale di approcciarsi ad essa sono infiniti. Ed ecco perché vengono fuori diverse ‘verità’.
Tu non puoi nemmeno sapere che la verità (quale verità poi?) sia una, proprio perchè non sai cosa intendi con quel termine ed in che modo puoi affermare che questo e non quello è verità, soprattutto se non hai un criterio di giudizio.
Non possono esistere diverse verità, mentre si possono fare diverse ipotesi, che sono rappresentazioni immaginarie di verità ipotizzate.
Pyccolo