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Per chi è ritornato in seno alla CCR

Ultimo Aggiornamento: 25/08/2007 12:00
17/08/2007 09:24
 
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A proposito i disassociazione/scomunica

Il famoso papa Gregorio VII (1073-1085), nel suo Dictatus Papae , una raccolta assiomatica di 27 enunciazioni di poteri arrogati al Papa emanata nel 1075. Definendoa appunto i diritti e le prerogative del papa, in uno di questi punti scrisse:

"Non è permesso avere rapporti con gli scomunicati dal papa, non si deve nemmeno abitare nella loro stessa casa".

E papa Paolo IV, (papa dal 1555 al 1559) disse:

"anche se il mio stesso padre fosse eretico, io porterei la legna per farlo bruciare".

E qualcuno ingenuamente pensa che l'inquisizione cattolica sia cosa del passato. Si sbaglia di grosso e per capirlo basterebbe parlare con i vari inquisiti!
[Modificato da christofer2006 17/08/2007 09:26]
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17/08/2007 09:35
 
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Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 16/08/2007 22.47:


Psicologicamente non cambia nulla, per il tdg quella persona è morta da un punto di vista spirituale, il che (specie se a praticarla sono amici importanti o familiari)non vi rende molto diversi dagli inquisitori, solo che loro li uccidevano fisicamente voi non potendolo fare dal momento che vivete in una società civile, lo fate spiritualmente.
Peccato che la tua disassociazione non sia servita a nulla, da uno che non l'ha mai provata lo capirei, ma non da te...
Ciao Mario (ancora vivo e vegeto grazie a Dio)





Vedi Mario,
in un tuo post molto garbato nei miei confronti mi hai riconosciuto una certa apertura mentale e una disposizione al dialogo e di questo ti ringrazio.
L'unico appunto che mi facevi era una certa riluttanza ad espormi e ti ho ringraziato per la tua schiettezza anche se non mi hai specificato su cosa . Ora con molta onesta' e schiettezza nei tuoi confronti desidero dirti che secondo me il tuo problema e' un rancore sordo e molto radicato nei confronti della organizzazione di cui hai fatto parte.
Solo cosi' si spiegano le affermazioni che ti portano a equiparare la disassociazione all'inquisizione e alla mancata possibilita' di uccidere i disassociati. Se non ti conoscessi come persona riflessiva( almeno per quanto riguarda il web) direi che dovresti vergognarti di affermazioni di questo genere.
Ti invito a leggere il thread su fanatismo e religione nella sezione scienza e poi a rivalutare le tue affermazioni.
Ciao


17/08/2007 20:56
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
descubridor, 17/08/2007 09.35:



Vedi Mario,
in un tuo post molto garbato nei miei confronti mi hai riconosciuto una certa apertura mentale e una disposizione al dialogo e di questo ti ringrazio.
L'unico appunto che mi facevi era una certa riluttanza ad espormi e ti ho ringraziato per la tua schiettezza anche se non mi hai specificato su cosa . Ora con molta onesta' e schiettezza nei tuoi confronti desidero dirti che secondo me il tuo problema e' un rancore sordo e molto radicato nei confronti della organizzazione di cui hai fatto parte.
Solo cosi' si spiegano le affermazioni che ti portano a equiparare la disassociazione all'inquisizione e alla mancata possibilita' di uccidere i disassociati. Se non ti conoscessi come persona riflessiva( almeno per quanto riguarda il web) direi che dovresti vergognarti di affermazioni di questo genere.
Ti invito a leggere il thread su fanatismo e religione nella sezione scienza e poi a rivalutare le tue affermazioni.
Ciao




Per quanto riguarda Sandra l'ho confusa con Febe e me ne scuso.
Per quanto riguarda l'argomento disassociazione invece non solo lo ribadisco ma essendone parte in causa, ho tutti i motivi di questo mondo per essere rancoroso verso l'ORGANIZZAZIONE (molto meno sui singoli tdg, anche se non li esento dalla colpa di non usare la propria coscienza al riguardo e Norimberga insegna) non solo... sono anche stupito di come facciate finta di non conoscere le direttive dell'organizzazione riguardo gli ex o gli "apostati" piu volte condannati dalla stessa alla morte spirituale.
Si citano gli anziani che di recente visitano alcuni disassociati (io non li vedo da anni...) una volta l'anno, come prova di amore, ma ti rendi conto di quello che dici? Incontra tua madre una volta all'anno e poi digli che le stai mostrando amore... ma fatemi il piacere...
W 15/7/1986 pag 17 par 12:
"Gli apostati, che sono privi di amore, non nutrono questa speranza, poiché “chi non ama rimane nella morte” spirituale."
A parte che l'apostasia è opinabile e da un altro punto di vista gli apostati sono proiprio i tdg, come si permette la società di fare affermazioni del genere? Ha anche il dono di leggere i cuori ora? i privi di amore in questo caso non sono certo i cosiddetti "apostati" ma chi instilla questo odio per pura paura.
W 15/3 pag 15:
" Come la cancrena, i ragionamenti apostati non sono altro che mezzi per diffondere rapidamente la morte spirituale. E, dal momento che i componenti della congregazione sono come un corpo, c’è il pericolo che altri possano essere infettati. Se colui che diffonde insegnamenti apostati non può essere ristabilito spiritualmente con l’uso amorevole ma fermo del balsamo della Parola di Dio, forse non resta che ricorrere all’amputazione (alla disassociazione) di questo membro per proteggere le altre membra del corpo. (Confronta Tito 1:10, 11). Non fatevi infettare dalla mortale cancrena spirituale! Conservate una buona salute spirituale evitando di farvi contaminare dal pensiero apostata. "

Ripeto che se la WT fosse stata al potere nel 1500 non si sarebbe comportati diversamente dalle chiese cristiane dell'epoca nei riguardi degli eretici.
Me li immagino tutti li compiacenti a vedere i loro ex fratelli bruciare vivi... che goduria vero? Niente piu critiche e la fede è salva!
Comunque questi discorsi non edificano all'amore e portano solo ad ira e odio, quindi chiudo qui l'argomento dal momento che ho amore verso i singoli tdg come mi ha insegnato il mio Signore e Dio Gesu Cristo, gradirei solo che non si citasse impropriamente l'inquisizione non essendo liberi di parola al riguardo.
Saluti Mario

P.S. quanto scrissi col cuore ad Eupeptico tempo fa è la sacrosanta verità, e sia chiaro che non l'ho mai conosciuto personalmente ma solo nei forum, pensate un po cosa hanno fatto su di me i miei ex amici... io muoio ogni volta che un mio ex fratello mi ignora specie se a farlo è uno che è stato mio amico per una vita...
Cosa credete che non vorrei prenderlo a schiaffi dicendogli quanto bene gli voglio ancora, che per me nulla è cambiato, che i miei sentimenti sono sempre invariati, ma che mi devo adattare al fatto che per lui "amare Geova" significa odiare me?
Puo un amicizia finire solo perchè si credono altre cose?
E' veramente solo questo il tipo di amicizia che i tdg possono dare?
Finchè crediamo nella stessa cosa sei mio amico, se cambi idea non lo puoi essere piu?
Lasciate perdere l'indottrinamento e parlate col cuore e con la coscienza per una sola volta, possibile che siete cosi di pietra?




[Modificato da (Mario70) 17/08/2007 21:48]

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
18/08/2007 11:25
 
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Per quanto riguarda l'argomento disassociazione



Il famoso papa Gregorio VII (1073-1085), nel suo Dictatus Papae , una raccolta assiomatica di 27 enunciazioni di poteri arrogati al Papa emanata nel 1075. Definendoa appunto i diritti e le prerogative del papa, in uno di questi punti scrisse:

"Non è permesso avere rapporti con gli scomunicati dal papa, non si deve nemmeno abitare nella loro stessa casa".

E papa Paolo IV, (papa dal 1555 al 1559) disse:

"anche se il mio stesso padre fosse eretico, io porterei la legna per farlo bruciare".

E qualcuno ingenuamente pensa che l'inquisizione cattolica sia cosa del passato. Si sbaglia di grosso e per capirlo basterebbe leggere il codice di diritto canonico e parlare con i vari inquisiti!

Can. 1331 - §1. Allo scomunicato è fatto divieto: 1) di prendere parte in alcun modo come ministro alla celebrazione del Sacrificio dell'Eucaristia o di qualunque altra cerimonia di culto pubblico; 2) di celebrare sacramenti o sacramentali e di ricevere i sacramenti; 3) di esercitare funzioni in uffici o ministeri o incarichi ecclesiastici qualsiasi, o di porre atti di governo. (Codice di Diritto Canonico della Chiesa cattolica romana).

Can. 1366 - I genitori o coloro che ne fanno le veci, che fanno battezzare od educare i figli in una religione acattolica, siano puniti con una censura o con altra giusta pena.

Can. 1369 - Chi in uno spettacolo o in una pubblica adunanza o in uno scritto pubblicamente divulgato, o in altro modo servendosi dei mezzi di comunicazione sociale, proferisce bestemmia od offende gravemente i buoni costumi o pronuncia ingiurie o eccita all'odio o al disprezzo contro la religione o la Chiesa, sia punito con una giusta pena.

Can. 1371 - Sia punito con una giusta pena: 1) chi oltre al caso di cui al ⇒ can. 1364, §1, insegna una dottrina condannata dal Romano Pontefice o dal Concilio Ecumenico o respinge pertinacemente la dottrina di cui al ⇒ can. 752, ed ammonito dalla Sede Apostolica o dall'Ordinario non ritratta; 2) chi in altro modo non obbedisce alla Sede Apostolica, all'Ordinario o al Superiore che legittimamente gli comanda o gli proibisce, e dopo l'ammonizione persiste nella sua disobbedienza.


Nell'ambito del diritto canonico cattolico, la scomunica è la più grave delle pene che possa essere comminata ad un battezzato: lo escude dalla comunione dei fedeli e lo priva di tutti i diritti e i benefici derivanti dall'appartenenza alla Chiesa, in particolare quello di amministrare e ricevere i sacramenti.

La scomunica è una delle tre censure ecclesiastiche previste dal diritto canonico: le altre censure sono l'interdetto e la sospensione a divinis (quest'ultima può essere inflitta solo ai chierici). La scomunica può essere inflitta solo ad una persona fisica, laica od ecclesiastica, non ad enti e confraternite, e cessa con l'assoluzione che può e deve essere data non appena lo scomunicato si pente sinceramente della colpa commessa.





[Modificato da christofer2006 18/08/2007 12:17]
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Re:
christofer2006, 18/08/2007 11.25:


Cosa credete che non vorrei prenderlo a schiaffi dicendogli quanto bene gli voglio ancora, che per me nulla è cambiato,



Il famoso papa Gregorio VII (1073-1085), nel suo Dictatus Papae , una raccolta assiomatica di 27 enunciazioni di poteri arrogati al Papa emanata nel 1075. Definendoa appunto i diritti e le prerogative del papa, in uno di questi punti scrisse:

"Non è permesso avere rapporti con gli scomunicati dal papa, non si deve nemmeno abitare nella loro stessa casa".

E papa Paolo IV, (papa dal 1555 al 1559) disse:

"anche se il mio stesso padre fosse eretico, io porterei la legna per farlo bruciare".

E qualcuno ingenuamente pensa che l'inquisizione cattolica sia cosa del passato. Si sbaglia di grosso e per capirlo basterebbe leggere il codice di diritto canonico e parlare con i vari inquisiti!

Can. 1331 - §1. Allo scomunicato è fatto divieto: 1) di prendere parte in alcun modo come ministro alla celebrazione del Sacrificio dell'Eucaristia o di qualunque altra cerimonia di culto pubblico; 2) di celebrare sacramenti o sacramentali e di ricevere i sacramenti; 3) di esercitare funzioni in uffici o ministeri o incarichi ecclesiastici qualsiasi, o di porre atti di governo. (Codice di Diritto Canonico della Chiesa cattolica romana).

Can. 1366 - I genitori o coloro che ne fanno le veci, che fanno battezzare od educare i figli in una religione acattolica, siano puniti con una censura o con altra giusta pena.

Can. 1369 - Chi in uno spettacolo o in una pubblica adunanza o in uno scritto pubblicamente divulgato, o in altro modo servendosi dei mezzi di comunicazione sociale, proferisce bestemmia od offende gravemente i buoni costumi o pronuncia ingiurie o eccita all'odio o al disprezzo contro la religione o la Chiesa, sia punito con una giusta pena.

Can. 1371 - Sia punito con una giusta pena: 1) chi oltre al caso di cui al ⇒ can. 1364, §1, insegna una dottrina condannata dal Romano Pontefice o dal Concilio Ecumenico o respinge pertinacemente la dottrina di cui al ⇒ can. 752, ed ammonito dalla Sede Apostolica o dall'Ordinario non ritratta; 2) chi in altro modo non obbedisce alla Sede Apostolica, all'Ordinario o al Superiore che legittimamente gli comanda o gli proibisce, e dopo l'ammonizione persiste nella sua disobbedienza.


Nell'ambito del diritto canonico cattolico, la scomunica è la più grave delle pene che possa essere comminata ad un battezzato: lo escude dalla comunione dei fedeli e lo priva di tutti i diritti e i benefici derivanti dall'appartenenza alla Chiesa, in particolare quello di amministrare e ricevere i sacramenti.

La scomunica è una delle tre censure ecclesiastiche previste dal diritto canonico: le altre censure sono l'interdetto e la sospensione a divinis (quest'ultima può essere inflitta solo ai chierici). La scomunica può essere inflitta solo ad una persona fisica, laica od ecclesiastica, non ad enti e confraternite, e cessa con l'assoluzione che può e deve essere data non appena lo scomunicato si pente sinceramente della colpa commessa.







Sei l'esempio vivente di chi non ha sentimenti... mi dici che cavolo me ne frega a me di Gregorio VII o Paolo IV? ma siamo nel medioevo?
Svegliati siamo nel 2007! se per difendere la tua fede devi andare indietro nel tempo di 500 anni e non rifletti su quanto stai facendo non meriti alcuna attenzione.
Gli scomunicati dalla chiesa cattolica oggi si contano sul palmo di una mano, nessuno si sognerebbe comunque di ignorare (come fate voi)uno scomunicato, lei almeno il progresso lo ha avuto nei secoli, non mi sembra altrettanto da voi almeno su questo argomento.

Mai visto tanta freddezza in un essere umano, mi chiedo se tu lo sia ancora.



[Modificato da (Mario70) 18/08/2007 12:24]

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
18/08/2007 12:24
 
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Certo che se non comprendi nemmeo questi interventi, come puoi comprendere discussioni più profonde sulla trinità?

Non giocare d'astuzia facendo leva sull'emotività dei lettori giudicando i miei sentimenti.

Ti sto solo mostrando come le varie chiese discipliano la scomunica/disassociazione. Fatto che tutti ignorano, però sono subito prondi ad invocare la violazione dei diritti umani nel caso dei TdG. Se volete criticare allora siate almeno coerenti.

Ecco altri spunti che spero ti facciano riflettere:

Al riguardo, è' significativo che la prassi contestata ai Testimoni di Geova è prevista anche dal diritto canonico. Louis De Nourois, nel suo commento al Codice di Diritto Canonico, dal titolo "Quando la chiesa scomunica e condanna" analizza il diritto della Chiesa a giudicare e a condannare e il modo da essa seguito. A pag. 17 si legge: "la scomunica è una pena che colpisce certi delitti commessi dai fedeli, e consiste nell'escludere il colpevole dalla comunione coi fedeli, e perciò di privarlo di certi diritti; certi peccatori sono privati del diritto di ricevere la sepoltura ecclesiastica, alla loro morte". Se non basta, alle pagine 69 e 70 nel paragrafo sulla scomunica (leggi disassociazione n.d.r.) si legge: "Nei passi di San Paolo si deve certamente vedere un'allusione alle prime scomuniche, e nel passo di Matteo, il fondamento di questo diritto della Chiesa di pronunciare la scomunica. Il termine richiama l'azione di separare il colpevole dalla comunità cristiana; proprio a questo fanno pensare i testi del Vangelo e San Paolo: abbandonare un colpevole a Satana, anche se non si vede chiaramente che cosa possa significare, implica evidentemente che costui è stato escluso dalla comunità, e, privato del suo appoggio, si trova dunque abbandonato senza difesa al potere malefico del demonio. Un tale castigo non può essere che terribile, e si è anche portati a giudicarlo eccessivo in quanto sembra che debba aggravare il male invece di guarirlo. Pertanto bisogna esaminare i testi più da vicino: in realtà essi contengono l'idea dell'emandamento del colpevole, con mezzi certamente severi: se l'incestuoso è abbandonato a Satana per la rovina del suo corpo, è affinché la sua anima sia salvata nel giorno del Signore; parimenti Imeneo e Alessandro ("ex Testimoni" n.d.r.) sono stati abbandonati a Satana da San Paolo per insegnare loro a non bestemmiare". A pag. 71 viende detto che l'effetto essenziale della scomunica è quello di separare il colpevole "dalla comunione dei fedeli". A pag. 74, parlando degli scomunicati "vitandi", addirittura si legge: Essi devono essere esclusi da ogni assistenza anche passiva alle funzioni. Se rifiutano di ritirarsi, si deve interrompere la cerimonia. I fedeli devono evitare di comunicare con loro (donde la denominazione di "vitandi": devono essere evitati), salvo giustificazione ragionevole, particolarmente per quanto riguarda i parenti prossimi o i servitori o coloro che hanno con essi relazioni professionali."
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18/08/2007 12:26
 
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La stessa cosa avviene in ambito protestante/evangelico e non stiamo parlando di medioevo ma di attualità!

Infatti tutti i commentari da me consultati commentano tali versetti nello stesso modo. Ad esempio il commentario evangelico Investigare le Scritture vol. 2 Nuovo Testamento, commentanto 2 Giovanni 10,11 alle pag. 964,965 afferma: " Queste parole ci fanno capire, senza alcun dubbio, che l'apostolo sta pensando qui alla defezione dalla verità da parte di coloro che una volta avevano aderito ad essa. Ma a colui che inganna non deve essere offerto il saluto di benvenuto perchè, così facendo si corre il rischio di condividere le sue opere malvagie" A pag. 965 prosegue dicendo: "Alla mentalità moderna queste istruzioni potrebbero sembrare anche troppo rigide e dure. Gran parte del problema, ad essere sinceri, sta nell'inclinazione moderna ad essere estremamente tolleranti nei confronti delle differenze religiose. Bisogna invece affrontare la realtà: gli autori del NT non condividevano questo spirito di tolleranza. Il loro impegno per la verità e la consapevolezza che possedevano circa il pericolo di errori religiosi esigeva le ferma denuncia delle false dottrine. Infatti non sorprende che questa età moderna, avendo diminuito la sua sensibilità verso i pericoli delle eresie, abbia perso la sua fermezza nei confronti della verità. Ma non bisogna andare al di là delle intenzioni dell'autore. Egli pensava che i falsi dottori fossero attivamente impegnati a seminare l'errore e, in questa attività, non dovevano assolutamente ricevere alcun aiuto. Anche una parola di saluto poteva dar loro l'impressione di essere accettati e questo poteva essere fatale. I lettori dovevano assolutamente far capire, con la loro freddezza, che in nessun modo tolleravano le attività di queste persone. La stessa cosa dovrebbe accadere oggi."

[Modificato da christofer2006 18/08/2007 12:27]
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18/08/2007 12:42
 
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Re:
christofer2006, 18/08/2007 12.26:

La stessa cosa avviene in ambito protestante/evangelico e non stiamo parlando di medioevo ma di attualità!

Infatti tutti i commentari da me consultati commentano tali versetti nello stesso modo. Ad esempio il commentario evangelico Investigare le Scritture vol. 2 Nuovo Testamento, commentanto 2 Giovanni 10,11 alle pag. 964,965 afferma: " Queste parole ci fanno capire, senza alcun dubbio, che l'apostolo sta pensando qui alla defezione dalla verità da parte di coloro che una volta avevano aderito ad essa. Ma a colui che inganna non deve essere offerto il saluto di benvenuto perchè, così facendo si corre il rischio di condividere le sue opere malvagie" A pag. 965 prosegue dicendo: "Alla mentalità moderna queste istruzioni potrebbero sembrare anche troppo rigide e dure. Gran parte del problema, ad essere sinceri, sta nell'inclinazione moderna ad essere estremamente tolleranti nei confronti delle differenze religiose. Bisogna invece affrontare la realtà: gli autori del NT non condividevano questo spirito di tolleranza. Il loro impegno per la verità e la consapevolezza che possedevano circa il pericolo di errori religiosi esigeva le ferma denuncia delle false dottrine. Infatti non sorprende che questa età moderna, avendo diminuito la sua sensibilità verso i pericoli delle eresie, abbia perso la sua fermezza nei confronti della verità. Ma non bisogna andare al di là delle intenzioni dell'autore. Egli pensava che i falsi dottori fossero attivamente impegnati a seminare l'errore e, in questa attività, non dovevano assolutamente ricevere alcun aiuto. Anche una parola di saluto poteva dar loro l'impressione di essere accettati e questo poteva essere fatale. I lettori dovevano assolutamente far capire, con la loro freddezza, che in nessun modo tolleravano le attività di queste persone. La stessa cosa dovrebbe accadere oggi."



A parte che mi dovresti trovare uno "scomunicato vitandi" vivo al giorno d'oggi... (non lo sono nemmeno i pluriomicidi in attesa della pena di morte, i quali sono difesi ad oltranza dalla chiesa) ti vorrei ricordare che Kung il quale come sapete bene sta mettendo in dubbio i fondamenti del cattolicesimo, non è ancora stato scomunicato, figurati come mi puoi paragonare l'essere disassociato da voi (e avviene anche mettendo in dubbio dottrine non esposte chiaramente nella bibbia) con l'essere scomunicato dalla CC, ma fammi il piacere.
P.S. prendere un commentario evangelico come prova mi fa ridere... alcuni di loro sono piu bigotti di voi.


[Modificato da (Mario70) 18/08/2007 12:43]

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
18/08/2007 12:52
 
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Non fare la solida demagogia e attieniti a ciò che scritto. Sia fonti cattoliche sia evangeliche prescrivono la scomunica e la necessità dell'isolamento dei disassociati. E non parlavo solo di CCR ma anche di chiese protestanti. Nessun commento sulla fonte evangelica citata? Troppo esplicita? Addirittura fa un richiamo alle chiese moderne che peccano nell'attuare tale disciplina e dovrebbero tornare all'uso apostolico!

Se non ti bastano tali citazioni te ne possono aggiungere molte altre!

Tra l'altro la CCR sa essere talmente punitiva che spesso riesce a perseguitare i propri membri senza dovers comodare la scomunica!


Venendo a Kung, capiti proprio male. E' proprio lui uno di quelli che sostiene che l'inquisizione cattolica è tutt'ora viva e vegeta e adotta gli stessi metodi inquisitori del medioevo. Ho una videointervista che descrive bene questi fatti. Appena riesco la metto su youtube!

Ecco cosa dice Kung:

"Il Papa polacco ha praticato un numero elavatissimo di canonizzazioni, ma al tempo stesso ha ignorato l’inquisizione attuata nei confronti di teologi, sacerdoti e membri di ordini malvisti dalla Chiesa. I devoti, strumentalizzati politicamente e commercialmente con spese ingenti e conseguenti profitti per la Curia, sono soprattutto pie suore, fondatori di ordini religiosi o Papi come l’antidemocratico, antisemita, autoritario Papa Pio IX (controbilanciati dalla canonizzazione di Giovanni XXIII). Devoti sono divenuti anche l’imperatore asburgico Carlo I e il ben poco pio fondatore dell’Opus Dei Josémaria Escrivá.
Uomini e donne (anche donne appartenenti a ordini religiosi) che si sono distinti, per il loro pensiero critico e per la loro energica volontà di riforme, sono stati invece trattati con metodi da Inquisizione. Come Pio XII fece perseguitare i più importanti teologi del suo tempo, allo stesso modo si comportano Giovanni Paolo II e il suo Grande Inquisitore Ratzinger con Schillebeeckx, Balasuriya, Boff, Bulányi, Curran, Fox, Drewermann e anche il Vescovo di Evreux Gaillot e l’Arcivescono di Seattle Huntington. Nella vita pubblica mancano oggi intellettuali e teologi cattolici della levatura della generazione del Concilio. Questo è il risultato di un clima di sospetto, che circonda i pensatori critici di questo Pontificato. I vescovi si sentono governatori romani invece che servitori del popolo della Chiesa. E troppi teologi scrivono in modo conformista oppure tacciono.

www.corriere.it/Primo_Piano/Documento/2005/03_Marzo/26/index_ku...
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Fatti conoscere e vedrai che ti "scomunicano" i tuoi anziani.
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