Re: Re: Scomunica
Scritto da: Chi.dove.quando 08/04/2005 16.59
Amico Angelo,
Quello che tu hai affermato è condivisibile dal punto di vista della convenienza e sopravvivenza comunitaria, ed è vero che ogni comunità, proprio perchè ci si associa e si entra in un recinto, con la disassociazione intende porre uno stop al dissidente. Tutto ciò implica però un potere atto a stabilire regole ed a sanzionare. Non sono d'accordo per misure minime di isolamento, mentre sono d'accordo per l'assoluto rispetto della dignità umana e della libertà di scelta e di coscienza.
Inoltre è operante già una società civile che ha le sue regole democratiche, nel bene e nel male; per cui non vedo la necessità che ad una associazione che, per avere personalità giuridica necessita dell'autorizzazione della società civile , si consenta di debordare dalle regole civiche stabilendo proprie regole che, in barba al rispetto dei fondamentali diritti umani garantiti dalla società civile, continuano a sanzionare pur non avendone l'autorità.
Una comunità nasce per essere al servizio del credente, non per sanzionarlo ed esercitare il potere sulla sua coscienza.
Il rispetto delle libertà di scelta dei credenti e della loro dignità è presupposto indispensabile per la libertà di associazione e di rispetto delle comunità.
Cordialmente
Chidoqua
[Modificato da Chi.dove.quando 08/04/2005 17.01]
Anch'io sono d'accordo e auspicherei una società che garantisse il massimo rispetto alla dignità umana e alla libertà di scelta.
ma ti ricordo, e di questo me ne devi dare atto, che viviamo insieme ad altre persone, e con queste abbiamo stabilito delle regole che
o ci hanno imposto dalla nascita o abbiamo accettato successivante.
un gruppo qualsiasi, formato da persone, deve avere delle regole per sopravvivere!!!
io sono il primo a contestare qualcosa se non mi va!!
ma, mentre a 20 anni prendevo la spada e la brandivo cercando vittime
ora a quarant'anni preferisco attuare metodi diversi, più pacati se possibile.
questa forma di evoluzione esiste non solo nel singolo ma anche nel gruppo.
quanto detto è valido per le associazioni di tipo politico, nazionale o sportivo: in quei contesti le regole sono ben precise e chi ne fà parte sa a quale gioco sta giocando.
il problema per "l'associazionismo religioso", termine riduttivo , è più ampio, in quanto coinvolge più profondamente il singolo individuo
il rapporto non è più uomo-uomo ma dio-uomo o comunque UOMO-QUALCOSA DI PIU' - senza offesa per i credenti.
l'isolazionismo come forma di prevenzione o soluzione nel mondo sociale (riferendosi alla serie di regole di buon vicinato regolate da una costituzione sociale ) , sportivo o politico sono molto più dettagliate in modo pratico e decisamente associato al mondo terreno.
il termite dettagliate è di maggior significato se posto come rapporto uomo-uomo uomo-società.
è obbligatorio stabilire in modo univoco un comportamento che non sia interpretabile: le leggi sono interpretabili nel momento in cui si capisce che la statistica del caso esaminato è ampio (vedi le leggi sulla proprietà), ma nel caso qualcuno passi con il rosso, è palese che l'infrazione c'è e c'è di conseguenza la multa (punizione).
se un singolo individuo non accetta le regole sociali, rubando o uccidendo, molestando o comunque danneggiando la società nella sua interezza o nel singolo, è passibile di isolamento sociale (carcere e/o esilio)
se un politico vuol cambiare "sponda" non ha problemi di isolamento estremo, perchè troverà sempre il modo di crearsi o associarsi ad un gruppo (purchè il politico in questione abbia capacità ...sic!!!)
il mondo delle sport ha regole precise di comportamento e morale (lasciamo perdere per ora gli scandali...),
ma ti ricordo che atleti che hanno commesso atto immorale allo sport (tipo drogarsi) sono spesso espulsi a vita, ma dallo sport!!!!, non dal resto del mondo.
se avessimo la capacità di creare un gruppo privo del concetto di isolazionismo, avremmo una civiltà utopica, perchè :
o tutti la pensano allo stesso modo (tutti deriviamo da uno stampo ben preciso e privo di difetti.... che bello vero? :-(
o nessuno ha la capacità di esternare differenze (nessuno ha la capacità o volontà o forza di reagire - dittatura estrema, ma se non ricordo male tutte le dittature hanno una fine)
una comunità nasce dall'esigenza di aggregazione di persone che la pensano allo stesso modo, e per difendere essenzialmente il concetto insito nella "unione di questa comunità", e, nonostante sia bello pensarlo, una comunità dovrebbe nascere al servizio del singolo, ma alla fine è il singolo che è al servizio della comunità, perchè ne diventa parte integrante e preservante.
senza offendere nessuno, ma ho bisogno di fare degli esempi
i testimoni di geova si definiscono "testimoni di geova" in quanto appartenenti a questo gruppo
il singolo testimone di geova rispetterà e converrà nelle regole del gruppo "testimoni di geova"
se non lo fà non è più "testimone di geova"
non considero in questo momento la libera scelta di esserlo o meno...
se al posto di "testimone di geova" ci metti cattolico, mulsulmano, cristiano, quello che vuoi, è lo stesso.
ritornando al concetto di comunità religiosa e del concetto di isolamento/scomunica
se una comunità religiosa opera con regole interne che sono accettate passivamente dai propri adepti diventa un problema SERIO nel momento che queste azioni sono esternate.
mi spiego meglio:
se all'interno di una qualunque setta religiosa, o religione, o gruppo, un singolo è tenuto a frustarsi pubblicamente,e per pubblicamente intendo al cospetto della sua comunità, se questo individuo accetta ... lo faccia!!! è un suo problema...
il vero problema nasce nel momento in cui il gruppo o il singolo ritiene ME un ateo o non appartenente alla VERA RELIGIONE, solo perchè io non mi frusterò mai, ne da solo nè permetterò per quanto le mie forze me lo permettano che qualcun'altro ci provi!!!! e sottolineo "per quanto le mie forze me lo permettano"....
quindi, se frequento una persona, se il suo credo non interferisce con i principi sociali che sono alla base di una società "sana", può anche andare a fare il mese sabbatico sui carboni ardenti in mezzo alla giungla...
la sua vita sociale è sana? la sua famiglia ha i normali problemi di tutte le famiglie? (paga le bollette e spese varie?), il suo lavoro in banca, in fabbrica, in ufficio non ha nessuna ingerenza da parte delle regole interne a questo credo?
allora va bene....
ma.... se nel momento in cui queste regole interferiscono con la vita sociale in modo distruttivo, se crea problemi in famiglia, problemi sul lavoro allora le azioni da attuare come soluzioni sono purtroppo estreme e drastiche.
il tuo ragazzo è un tdg e tu cattolica?
tua moglie è una neocatecumenale e tu un cristiano non professante?
il tuo credo ti obbliga a riposare il mercoledì, mentre tutti gli altri lavorano di domenica?
il tuo credo ti obbliga a digiunare durante un certo periodo dell'anno e sei un assaggiatore professionista (lavoro)?
in questo caso allora c'è un grosso problema.... come fare?
ogni caso è unico, ma sono tanti....
qualunque associazione, religiosa o meno, ha i suoi fautori, sostenitori e - :-) - i suoi "nemici"
ora...
io aborro qualsiasi violenza, in modo particolare quella verbale, che attacca in modo indiscriminato chi non la pensa come ME!!! ( IO= DIO =VERITA ASSOLUTA)
io sostengo a spada tratta solo e solamente la libertà di espressione e la manifestazione di essa in azioni non distruttive ma costruttive
cerco di adeguarmi alle regole che esistono intorno a me, senza limitare la mia libertà di espressione
cerco di comprendere le motivazioni che spingono singoli o gruppi a fare determinate azioni o a dire determinate cose
non mi scandalizzo se qualcun'altro si definisce solo e unico professante della vera religione, sia questi un vescovo, un rabbino o un qualunque personaggio che si presenti alla porta, in mezzo alla strada o in televisione..., questo perchè al mondo ci sono TRE RELIGIONI MONOTEISTE che affermano UNIVOCAMENTE LE LORO LEGGI, e migliaia di altre religioni che affermano che le loro sono L'UNICA VERITA'...
prego quando ho la necessità o la voglia di pregare, e non solo nei momenti tristi della mia vita... ma specialmente in quelli belli
quando leggo una risposta ad una mia dissertazione
considero sempre che la persona che mi sta davanti non è ME, e che può pensarla in modo completamente diverso dal mio
la sua opinione è da rispettare, ancor di più se sostenuta e avvalorata sia dalla fede che dalla interpretazione comune di milioni di singoli fedeli... - NB questo non significa discriminare quelle tre persone in alaska che sostengono che il loro credo è l'unico e che noi siamo tutti ma tutti in torto -
non ho problemi a considerare alternative di pensiero da cui trarre spunti per la propria crescita spirituale....
quindi assorbo le informazioni che leggo senza eccessivi pregiudizi, e se ho da ribadire a qualche affermazione che non condivido cerco comunque di far capire al mio interlocutore di volere sempre interagire ad un livello di parità, sia intellettuale che, cosa più importante, spirituale.
concludo dicendo che -
difendendo la carta dei diritti umani, si difendono e si devono difendere tutti i punti della stessa.
se i XXXXXXX hanno i loro costumi,, occorre rispettarli e proteggere il loro credo, ma i XXXXXXX devono comunque rispettare quella degli altri e a loro volta rispettare la carta dei diritti (senza il rispetto e la tolleranza nemmeno esisterebbero, come succede in alcuni paesi dove il solo pensare diversamente significa carcere a vita se non morte!!!!!)
se noi (governo italiano con la chiesa vaticana) accettiamo che si costruiscano chiese di altro credo in italia, gli altri professanti dovrebbero permettere di costruire chiese cristiane nei loro paesi.... (se sono state costruite chiese cristiane TOLLERATE DAL GOVERNO E CREDO LOCALE in altri paesi non cattolici vogliate cortesemente informarmi...)
e così via dicendo....
Auguro a Tutti Quanti
Un sereno weekend
Angelo