Re:
Il punto, non è caro Chidovequando, di accogliere alcun invito.
Il punto è che l'argomento in questione è stato dibattuto a lungo e che ne è stato detto di tutto e di più.
Intanto osservo che è stato smarrito il bandolo della matassa. Non era questo l'argomento oggetto di questo thread.
Transeat.
Ora passo brevemente a risponderti.
Tu dici che sulla scomunica si è largamente dibattuto. Io dico che è molto poco quello che si è fatto, perchè bisogna continuare a battere il martello finchè non si sconfigge un istituto atto a calpestare i fondamentali diritti umani e la dignità delle persone.
Ho letto la sentenza citata da Vitale sulla querela fatta dai TdG nei confronti di una ragazza le cui vicende fanno rabbrividire. Non puoi dire che non siano vere in quanto ho osservato di persona situazioni assolutamente analoghe.
E' ora di finirla con le limitazioni delle libertà e delle scelte personali. Le regole che le comunità religiose si danno non giustificano l'impiego di mezzi illeciti e contrari al diritto internazionale ed al buon senso.
Pochi giorni fa una ragazza pressapoco della tua età, TdG, laureata e da sempre pioniere, sta pagando caro il prezzo per essersi innamorata di un ragazzo "del mondo". Non solo è stata emarginata lei, ma anche la mamma e la sorella, anch'esse TdG e ns care amiche. Di questo fatto si sono lamentati con mia moglie prima e poi con me. Lei non è stata disassociata, ma segnata. E' stato fatto ogni tipo di pressione per dissuaderla dal perseguire il suo obiettivo. I suoi due zii sono anziani conosciuti, uno dei quali ministro di culto.
La scorsa settimana questa ragazza ha contratto matrimonio civilmente, ma nessuno dei suoi numerosi parenti TdG, ancor meno i suoi zii, hanno partecipato al suo matrimonio.
Se a te queste sofferenze sono estranee, non lo sono per tutti, come l'esempio di questa famiglia, il cui padre, non TdG, è rimasto scandalizzato dal comportamento dei cognati.
Caso ha voluto che ora anche la figlia di uno degli anziani ha allacciato legami sentimentali con "uno del mondo".
Mio cugino, da 40 anni anziano, da poco è stato rimosso dal suo incarico perchè la figlia si è fidanzata con "uno del mondo".
Sono giunti al punto di invitarlo ad estromettere di casa la figlia. Ho visto personalmente piangere i miei cugini per questa vicenda. Ti pare poco?
Come vedi, sollecitato da questi eventi e da quelli correnti, è più che mai necessario valutare fino a che punto un ente relgioso abbia diritto ad interferire in questioni personali.
Non ho citato queste due esperienze per screditare nessuno, ma per mostrare quanto sia attuale l'argomento discusso in questo thread, e quanto ancora sia irrisolto.
Comunque mi sembra fin troppo chiaro che ogni comunità riconosciuta che si dia uno statuto ha il diritto di stabilire le sue normative.
Finchè quelle normative non ledono e compromettono i fondamentali diritti umani.
Anzi alcune confessioni religiose sono andate al di là della scomunica trasformandole in vere e proprie pene di morte.
( vedi anche il caso Michele Serveto ). Ovviamente non condivido tali eccessi.
Non è questione di eccessi, ma di principio. Il cristianesimo non è un'istituzione statale, ma un modo di vivere libero, esente da potere religioso.
A questo punto ( tornando ai giorni d'oggi ) entra in gioco il libero arbitrio della adesione o meno a confessioni religiose di estrazione cristiana della quale, nel momento dell'adesione, il nuovo adepto riconosce che verrà soggetto a tale norma nel caso che successivamente intenda manifestare aperto dissenso.
Il riconoscimento, anche qualora ci fosse, è illegittimo perchè contrario ai fondamentali diritti umani.
Bisogna rendere, con il tempo, illegittime tutte queste abitudini antiumanitarie.
Ma è in discussione il fatto, come acutamente faceva notare Barnabino, di come una comunità debba relazionare con un aderente che si metta in contrasto con le finalità, gli obbiettivi e le dottrine alle quali ha dato libera e spontanea adesione.
La sentenza menzionata prtecedentemente sancisce la libertà doi dissentire senza che, per questo, il fedele debba pagare conseguenze. E' a questo che bisogna giungere in una società civile. Molti oggi lottano anche per voi, nonostante le vostre contrarietà, per il vs bene.
D'altra parte anche qualunque società civile, incluso lo Stato medesimo, sanziona comportamenti che reputa contrari alle sue finalità, ed è per questo che esiste, tanto per fare un esempio, l'esercizio della detenzione, sia esso esercitato con la reclusione in istituti di pena sia con l'arresto domiciliare, che ovviamente sono drastiche limitazioni della libertà personale.
L'esempio non calza, in quanto nello Stato in cui vivi nessuno ti sanziona se manifesti pubblicamente le tue idee, anche in dissenso con il governo in carica.
Per il resto sono d'accordo con Dana sul fatto che le discussioni non dovrebbero mai prendere una certa piega.
Vedi tu chi inizia con le pieghe.
Convengo solo sul fatto che questa annosa e discussione sull'istituto della scomunica, essendo stata dibattuta ogni oltre limite,( e poichè talvolta diventa, come in questa occasione, polemica ) si potrebbe oramai allentare la presa.
Ma cosa dici mai! La presa bisogna allentarla quando le religioni allenteranno ed annulleranno le presse sui fedeli.
Anch'io non entrerò più in discussioni su questo argomento, sia perchè è stato già ampiamente discusso, sia per i toni polemici che purtroppo finisce per innescare.
Nessuno ti obbliga a farlo!
Cordialmente, Ebe
Altrettanto cordialmente.
Chidoqua