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L'autorità romana

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2007 15:53
13/11/2006 00:51
 
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Torna l’hobby di rispondere al 2% delle argomentazioni…

"li storici sono oggi concordi nel parlare di un primato "onorario" più che pratico"

E' già un passo avanti, basta che qualcuno mi spieghi cosa vuol dire primato onorario. Anche la dicitura primus inter pares è ambigua, non si capisce cioè perché se solo di onore si trattava le fonti la indichino come luogo di tradizione privilegiata da consultare.

“La contro-bibliografia di solito si compone di un 99% di autori cattolici romani.”

Ma siccome secondo non esiste una filologia cattolica e una laica bensì una scienza che tutti accomuna e un metodo da tutti seguito io gradirei analizzare le fonti. Se la maggior parte dei libri sul primato sono scritti da cattolici è perché ovviamente l’argomento a loro interessa.

“Anche Gnilka è docente nella facoltà di teologia cattolica di Monaco.”

E’ un’università statale, in Germania siccome capiscono qualcosa si può studiare teologia in università pubblica, ci sono ovviamente facoltà di teologia statali sia cattoliche che protestanti.

“Non è strano che gli autori cattolici si dannino per sostenere il primato di Roma ma il fatto che spesso lo fanno forzando la lettura dei testi patristici in direzione papalina.”

Io i testi li ho presentati, se c’è una forzatura papalina che ne travia il significato aspetto di vederla evidenziata. Finora i testativi di non leggere quello che c’è scritto per motivi ideologici gli ho visti nella tesi avversa, frasi patristiche di una chiarezza sconcertante dilatate con ogni sorta di marchingegno ermeneutico. Per me questa frase continuerà a voler dire quello che vi leggo, poi fate voi: “con questa grande chiesa in ragione della sua origine più eccellente dev’essere necessariamente d’accordo ogni chiesa”. S'è tentato di dire che s'è scelto Roma perché era la capitalke dell'impero, dimenticando che i cristiani odiavano l'impero. E questo lo dico sopratutto a Spirito, se vogliamo vedere quando l'autorità di Roma quale culla dei Cesari fosse percepita in modo ostile dai romani stessi basta aprire la lettera di Clemente(del 96 d.C.) che nell’incipit parla ai Corinti consolandoli per la sciagura che era capitata su tutti loro, romani inclusi, la persecuzione di Domiziano.

“Gli autori indipendenti e quelli protestanti sono assai più cauto e danno degli stessi avvenimenti (che non ignorano di certo) una lettura, evidentemente, diversa e si suppone più equilibrata, a meno che non ci sia un complotto accademico.”

Innanzitutto è un offesa dire che cattolici e protestanti non sono indipendenti, quando ormai è un hobby specie nelle facoltà di teologia cattoliche americane permettersi ogni genere di libertà in campo storico-critico. (E anche l’inverso ovviamente, si veda il volumento “i protestanti difendono il primato” che ho messo in bibliografia)

“e pur era considerata come la prima delle chiese per via della sua posizione privilegiata”

A cosa debba la sua tradizione privilegiata se non al fatto che lì v’era il magistero di Pietro e Paolo nessuno ha saputo spiegarlo con fonti dei Padri.

“non aveva nessuna autorità in campo dottrinale”

La lista di esempi di imposizione dottrinale fatta da Roma tra II e III secolo che t’ho scritto aspetta ancora una risposta.

“. Le chiese potevano chiedere il suo parere in quanto vi si concentravano molti nomi importanti della chiesa e certo per la sua tradizione, ma nulla dimostra che tutte vi si rivolgessero e soprattutto che considerassero autoritative le sue decisioni.”

Qui siamo al doppio delirio per lo storico, perché siccome tu non hai a che fare con le fonti antiche vivi la pia illusione che l’unico modo per dimostrare che tutte le Chiese si riferivano a Roma per risolvere le controversie sia di trovare in ogni singola Chiesa attestazione di questo fatto. Ciò ovviamente nell’ assurda convinzione che il mondo antico nelle sue fonti ci si sia conservato bene quanto le annate del “Sole 24 ore” da consultare in emeroteca. Il metodo da seguire è un altro invece. 1)Si parte dall’osservazione che non si deve va consultare Roma ogni tre minuti per la banale ragione che c’era in massima parte la stessa teologia. Roma si consulta se serve 2)Verificare nei momenti di crisi che cosa abbia fatto Roma e se la sua posizione sia stata vincente. Gli stessi Concili molte volte pendevano a seconda di dove si schierassero i delegati di Roma e abbiamo anche qualche attestazione di atti dei Concili mandati a Roma perché venissimo confermati.

“Poi che una tarda tradizione la considerasse fondata da Pietro e Paolo mi pare che sia ininfluente alla nostra discussione”

Cosa sia tardo e cosa non lo sia lo lascio dire ai grecisti. Oggi quasi nessuno, indipendentemente dalla sua confessione, nega che Pietro sia stato a Roma. Chi lo fa come voi ricicla solo materiale da fondamentalismo americano e da bible belt, quanto al protestantesimo accademico è su tutt’altra linea. Mi limito a riportare il brano di un autore che tutti noi conosciamo, estremamente critico verso il cattolicesimo, convinto lui e la sua scuola che tutti i dogmi cattolici fossero opera di un processo di ellenizzazione. Parlo ovviamente del grande storico del dogma Von Harnack: "Il martirio di S. Pietro a Roma è stato negato dai tendenziosi pregiudizi protestanti ed in seguito dai preconcetti dei critici partigiani... Non vi è studioso che attualmente esiti a riconoscere che questo fu un errore " (Chronologie der altkirchlichen Literatur, I, Berlino, 1897, pag. 244)
E non l’ha detto due giorni fa, quasi che fosse una consapevolezza recente, è un’acquisizione di più di 100 anni fa. E’ proprio il caso che i tdG si diano una svegliata e mollino gli opusculi di propaganda da cui attingono. Questa tradizione non ha nulla di tardo, come già spiegato la prima attestazione è nel I secolo (la Bibbia stessa ed Ignazio), ne seguono nel II secolo. E vi assicuro sono tante visto il periodo, ce ne sono di meno a raccontarci di Pericle, ma siccome voi credete che fare ricerche sul mondo antico sia come consultare le annate di Panorama vi lascio nel vostro brodo, perché non avete idea del grado di trasparenza che si possa esigere dalla storia antica e di cosa invece non si può avere.

Vi lascio un bel brano su cui riflettere per vedere quali erano le motivazioni dei cristiani nell'antichità:

"Se ti trovi nei paraggi dell'Italia, hai quella Roma, donde anche a noi arriva rapidamente l'autorità.
Questa Chiesa di Roma, quanto è beata! Furono gli apostoli stessi a versare a lei, col loro sangue, la dottrina tutta quanta. E' la Chiesa, dove Pietro è parificato, nella passione, al Signore; dove Paolo è coronato del martirio di Giovanni [...] Vediamo perciò che cosa essa abbia appreso, che cosa abbia insegnato e che cosa attesti: e con lei che cosa attestino le Chiese d'Africa." Tertulliano, La prescrizione contro gli eretici, 36


Ad maiora

[Modificato da Polymetis 13/11/2006 1.44]

[Modificato da Polymetis 13/11/2006 1.55]

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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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