Caro Libero,
Se è stato a Roma vi ha soggiornato ma era imprigionato in attesa del martirio
Se il principio è che accetti di prendere per buone le tradizioni successive al NT anche di molti anni dobbiamo considerare che che Papia (uno dei primi intorno al 150 ad attestare la presenza di Pietro a Roma) sebbene citato in seconda mano da Eusebio (fervido difensore della presenza di Pietro a Roma) attesterebbe che non era prigioniero ma vi rimase il tempo per dettare a Marco il suo vanagelo e, secondo Origene, di scrivere la 1^ lettera la quale, però, non ha nessun riferimento ad una sua eventuale incercerazione, che sarebbe precoce nel 63-64 EV se poniamo il martirio intorno al 67-68 EV come quello di Paolo.
No, poichè fu deportato dunque privo di ogni libertà
Forse nel mare di interventi polymetisiani mi è sfuggito qualche dettaglio, ma da quale fonte si deduce che Pietro fu "deportato" a Roma? E da dove? Ovvero, scrisse la sua lettera a Babilonia e poi venne deportato con le stesse modalità di Ignazio?
Per altro queste modalità mi hanno sempre un pò stupito, quale ragione vi era di trasferire Ignazio a Roma se era già stato condannato ad Antiochia?
Shalom