Re: A che cosa serve un Dono...
Scritto da: Lenny Deluxe 21/10/200417.43
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> Penso di essermi registrato a questo forum a inizio
> Luglio e questo è il mio primo intervento, probabilmente
> questa discussione è già stata sventrata oltremodo
> e nessuno adesso ha più voglia di sentire commenti...
> ma in un modo o nell'altro devo pur iniziare.
>
> In effetti credo anch'io che in qualche modo la relig
> ione sia un dono, ma non rieso a vederlo come
> una cosa positiva (voglio dire, a volte ci fanno
> anche dei regali che non ci servono, no?).
>
> Onestamente ci sono momenti nei quali invidio molto c
> hi riesce a credere, nessuno di noi ha una prova
> concreta dell'esistenza di Dio eppure la gente
> Crede. E Credere molto spesso diventa la medicina
> per lenire i nostri dolori o per soffocare in un
> abbaglio mistico le nostre perplessità. Comodo.
> Prendere la vita con leggerezza servirebbe anche
> a me a volte, non Credo. Bevo.
>
> Il "dono" forse viene dalla famiglia e dall'ambiente
> che ci circonda, dall'educazione e forse, più raramente,
> dalla libertà di poter scegliere e avvicinarsi
> a una religione piuttosto che un'altra (piuttosto
> che nessuna).
>
> Scusate se offenderò qualcuno, ma penso che il Creder
> e sia un dono per gli sciocchi e per le persone
> deboli, è un dono per tutti coloro che invece di
> cercare delle risposte concrete si abbandonano
> al torpore di ciò che la mente non può comprendere
> (o forse che può comprendere con dolore o con delusione).
>
> Magari unendo le mani e pregando che "in un Dopo
> " vada tutto come ci si è augurati per una vita,
> magari funziona...
>
>
E' necessario presentarsi
> , anche se hai cambiato Nick , o almeno cancella
> quello vecchio
> Grazie [Modificato da Ju
stee 21/10/200418.13]
E necessario presentarsi , anche se hai cambiato nick o almeno cancella quello vecchio e poi inserisciti un avatar
Grazie
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«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>