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A cosa serve la religione?

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2007 21:29
30/10/2004 14:30
 
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Scritto da: Libero Barbera 26/10/2004 9.46
Ma in un forum tutto dedicato alla religione, ci sarà pure un credente decente che mi spieghi la sua!:smi34:

___________________________

Certo che è davvero curioso che in un forum sul dialogo interreligioso,su quasi 70 foristi, solo 6 o 7 risultino credenti,mentre tutti gli altri si dividano tra atei e agnostici![SM=g27994]m1:

[Modificato da Topsy 30/10/2004 14.31]

31/10/2004 16:16
 
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Contro ogni statistica! Forse i credenti non usano tanto internet.
31/10/2004 17:12
 
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Scritto da: Libero Barbera 31/10/2004 16.16
Contro ogni statistica! Forse i credenti non usano tanto internet.





Scusami Libero, hai letto il mio post?

Non è la risposta di un ateo, ma, tutto sommato, di un credente, almeno per ora.

Ciao

Chidoqua
31/10/2004 17:55
 
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No, scusa, me l'ero perso. Bello, complimenti.[SM=g27994]m1:
02/11/2004 17:28
 
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Scritto da: Chi.dove.quando 30/10/2004 12.37


1- Chi crede può tuttalpiù elencarti una serie di motivi per cui crede, ma non potrà mai dimostrarti che le conclusioni a cui giunge sono le sole ed uniche veritiere. Per il credente è importante che ciò in cui crede sia vero per sè.

-> Però vuole che tutti credano come lui...umano, ma difficile se non dai una spiegazione. Anche in politica, alle volte si finisce per abbracciare un colore piuttosto che un altro per preconvinzione, ma li si può discutere poi di contenuti e, smussare le proprie posizioni se indotti con la ragione.

2- Il problema vero nasce quando tenta di esportare il suo pensiero concludendo che anche gli altri debbano osservare il suo codice morale e debbano essere puniti se vengono meno ad esso. Il cattolico non si accontenta di ritenere per sè (->avresti appena detto che per il credente è importante che ciò in cui crede sia vero per se!)vincolante a vita il matrimonio, ma lotta perchè tutti siano sottoposti a questo stesso vincolo, quindi organizza e fa sua la lotta al divorzio in barba a quanti invece lo approvano come mezzo per interrompere un'unione che non funziona più. Non si accontenta di dire che il celibato è una scelta volontaria e che quando il credente non regge più sotto il peso di quella scelta è libero di scegliersi un coniuge, no, non si accontenta, ma lo ritiene un obbligo la cui violazione è da sottoporre a sanzione. Il mussulmano, parimenti, non si accontenta di credere per dare risposta alle sue esigenze esistenziali, ma si obbliga a convertire gli altri, sia che vogliano, sia che non vogliano, anche a costo, come ho letto in un post di Justiee sul loro libro sacro, di ricorrere alla forza. E in cio il grosso pericolo delle religioni. Le norme vincolanti per se lo devono essere anche per gli altri, costi quel che costi.


-> Ma a te pare una bella cosa? Un'atteggiamento moderno, quello di forzare tutti gli altri a pensarla o almeno a comportarsi, con le buone o con le cattive, come una convinzione irrazionale impone? La chiesa, per molti aspetti, non ha minimamente adeguato il proprio messaggio all'etica moderna!Io capisco che non è un'organismo evolutivo perchè ha una verità, già preconfezionata, ma almeno quella verità potrebbe ricevere interpretazioni più al passo coi tempi. Almeno ritrovando i valori cardine che penso siano pietà, rispetto, solidarietà...in un aparola amore


3-La differenza fra un credente ed un non credente (errato, perchè non esistono non credenti -> riconoscerai che esistono non credenti in Dio!) è semplice: entrambi si pongono domande esistenziali, con la differenza che mentre il credente ritiene e si convince di avere trovato la risposta, il non credente continua a formularsela e ad ipotizzare risposte sempre incerte e mutevoli. Il credente ha smesso di cercare, il non credente continua a cercare e, magari, ad invidiare la fede del credente. Il credente ha davanti a sè la certezza della soluzione a tutto, il miscredente no.

->Smette di cercare?! ...contento lui! [SM=g27994]m2: Il non credente, forse non tutti, ma alcuni, i più superficiali, si accontentano di darsi semplici risposte come: "veniamo dal caos che nel tempo si è organizzato in strutture sempre più ordinate e complesse fino a strutturarsi in organismi autocoscienti. Da lì veniamo e lì ciclicamente torniamo: vita-morte-vita". Ad alcuni non basta, ma permettimi di ritenere questa ipotesi più credibile e forse anche affascinante di un'essere superiore ed assente che s'è messo a tavolino ad inventare tutto e poi ha lasciato che ce ne occupassimo noi.

4-Potremmo andare avanti così per molto...per cui dovresti accettare per buona l'idea che il credente crede e basta, nè potrà mai convicerti, a meno che tu non voglia convincerti e sintonizzarti con lui. A questo punto è sufficiente che lui ti inidichi il percorso e che tu cammini in esso.

->Io andrei avanti a lungo; è sempre bello parlare di queste cose. Non ho però molta facilità a sintonizzarmi con chi mi dice è così e basta. D'altra parte non voglio traviare, nè penso di poterlo fare, alcun credente. Si chiacchiera per amor di dialettica[SM=g27994]m1:


Ciao!

Chidoqua

[Modificato da Libero Barbera 02/11/2004 17.35]

03/11/2004 00:25
 
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IL RISPETTO DEI DIRITTI ALTRUI E' FONDAMENTALE

Scritto da: Libero Barbera 02/11/2004 17.28

[Modificato da Libero Barbera 02/11/2004 17.35]






-> Però vuole che tutti credano come lui...umano, ma difficile se non dai una spiegazione.


Questo è sicuramente intollerabile, ma l'ho già detto.

avresti appena detto che per il credente è importante che ciò in cui crede sia vero per se!)


Difatti nessuno vieterà mai al credente di rispettare il vincolo matrimoniale " finchè morte...", fatti salvi i diritti del coniuge.

Ma a te pare una bella cosa? Un'atteggiamento moderno, quello di forzare tutti gli altri a pensarla o almeno a comportarsi, con le buone o con le cattive, come una convinzione irrazionale impone? La chiesa, per molti aspetti, non ha minimamente adeguato il proprio messaggio all'etica moderna!Io capisco che non è un'organismo evolutivo perchè ha una verità, già preconfezionata, ma almeno quella verità potrebbe ricevere interpretazioni più al passo coi tempi. Almeno ritrovando i valori cardine che penso siano pietà, rispetto, solidarietà...in un aparola amore


Difatti concordo con te, non solo, ma sono anche d'accordo con quanti ritengono che, anche e soprattutto, i diritti del credente cittadino ad aderire o dissentire dal proprio credo vengano rispettati e non sottoposti ad una sorta di giudizio, magari con conseguenti sanzioni, spesso pesanti da sopportare.
Se la società civile rispetta i fondamentali diritti umani del credente religioso (libertà di coscienza, di pensiero, di parola, di assenso e dissenso nei limiti delle libertà e del rispetto altrui), allo stesso modo il credente religioso deve comportarsi con chi non desidera essere più credente, senza emarginarlo e punirlo per questa scelta sopraggiunta, come spesso invece avviene c/o tutte le comunità religiose.
Per un buon dialogo religioso o, se vuoi, ecumenismo, vanno valutate attentamente tutte quelle difficoltà che creano attrito (violazioni dei diritti di cui prima) ed estirparle, volendo o nolente, senza lasciare che ogni confessione decida per le sorti di chi dissente o di chi contravviene a regole la cui punizione andrebbe lasciata al giudizio divino e non a quello umano. Questo però è un tasto delicatissimo ed intoccabile per ogni autorità religosa, a costo di dar luogo per esso a combattimenti all'ultimo sangue.
E' anche su queste basi che si giocherà il futuro pacifico dell'umanità.

riconoscerai che esistono non credenti in Dio!)


Ci mancherebbe! Forse in Dio no, ma sicuramente credenti in qualche personale conclusione, opinione o ipotesi che dir si voglia.

Ad alcuni non basta, ma permettimi di ritenere questa ipotesi più credibile e forse anche affascinante di un'essere superiore ed assente che s'è messo a tavolino ad inventare tutto e poi ha lasciato che ce ne occupassimo noi.


Libero di ritenerlo, ma si tratta pur sempre e comunque di un'ipotesi, come quella, cui aderisce il credente, in un Essere Creatore.

Io andrei avanti a lungo; è sempre bello parlare di queste cose. Non ho però molta facilità a sintonizzarmi con chi mi dice è così e basta. D'altra parte non voglio traviare, nè penso di poterlo fare, alcun credente. Si chiacchiera per amor di dialettica


Nessuno è obbligato a seguire un discorso che non lo appassiona, tanto più se lo travia.
Per quel che mi riguarda con "chi.dove.quando" intendo pormi nei confronti di chiunque propone verità assolute, desiderando sapere "chi" è il personaggio o l'accadimento (dati anagrafici alla mano), in che luogo "dove", il tempo, possibilemente con giorno, mese e anno, ossia "quando", e non con il "c'era una volta" fiabesco.

Stammi bene.

Chidoqua


06/11/2004 18:44
 
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Penso che l'ipotesi laica e "scientifica" della vita sia un po' meno campata in aria di quella religiosa...comunque liberissimo di metterle sullo stesso piano se ci credi davvero[SM=g27994]m1:

Mi sapresti dire, dato che mi sembra di aver capito che sei un credente saggio, quale bisogno soddisfa la fede?
06/11/2004 20:07
 
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Re:


Scritto da: Libero Barbera 06/11/2004 18.44
Penso che l'ipotesi laica e "scientifica" della vita sia un po' meno campata in aria di quella religiosa...comunque liberissimo di metterle sullo stesso piano se ci credi davvero[SM=g27994]m1:



Quando si ignora si ignora, in entrambi le direzioni.


Mi sapresti dire, dato che mi sembra di aver capito che sei un credente saggio, quale bisogno soddisfa la fede?





Il bisogno delle aspettative! Come per te l'attesa di una risposta che soddisfi il tuo bisogno di sapere dove va a parare la fede. Per il credente le aspettative, per te costellate dal dubbio, sono certezze. Quale bisogno soddisfa? in un certo senso crea quel tipo di tranquillità, di serenità che è propria di ognuno quando siamo fiduciosi che il medico che dovrà intervenire su di noi sa certamente il fatto suo e non mancherà.
Ovvio che tu ti sottoponi all'intervento con più naturalezza e serenità...questo fatto aiuta il medico ed influisce positivamente sulla salute.

Ciao Libero

Chidoqua
07/11/2004 02:10
 
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Bella risposta. Molto onesta, molto chiara.
Mi hai insegnato qualcosa, Chi, e per questo ti ringrazio.

Aggiungo una postilla al tuo pensiero, una minuscola correzione che serve a spiegare come io intendo il mio Umanesimo, usando la tua stessa metafora.
"in un certo senso crea quel tipo di tranquillità, di serenità che è propria di ognuno quando siamo fiduciosi che il medico che dovrà intervenire su di noi sa certamente il fatto suo e non mancherà."
Ebbene, io ritengo di essere il medico di me stesso. E' questo a conferirmi tranquillità. E per "me stesso" intendo il concetto allargato di "uomo".
Forse è proprio questa la divergenza fondamentale tra un credente e un non credente.
Ti ringrazio ancora.
-----------------------------------
"Il Governo è la Sezione Intrattenimento del complesso militare-industriale"
-Frank Zappa
07/11/2004 16:20
 
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un consiglio
Caro Libero, ti consiglio un libro che a parer mio vale proprio la pena leggerlo. Credo possa chiarirti molti dei tuoi dubbi. Inizialmente avevo pensato di trascriverti delle frasi, ma diventerebbe un lavoro troppo lungo e poi come ti ho già detto è meglio se lo leggi per intero. Io l'ho quasi finito.
Insomma è questo: "Breve storia delle religioni" di Ambrogio Donini.
buona lettura
ps.io l'ho comprato, ma puoi anche trovarlo in biblioteca
A presto
sono particolarmente interessata a discutere in modo critico le dottrine dei TdG
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