Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

A cosa serve la religione?

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2007 21:29
30/10/2004 12:37
 
Modifica
 
Quota

Scritto da: Libero Barbera 28/10/2004 18.24
La prima domanda che la tua esposizione mi suggerisce è: "L'uomo è l'esser supremo della terra (crediamoci) ma, il fedele non crede siano possibili altre forme di vita, eventualmente superiori nell'universo? E se queste dovessero rivelarsi e non gli fosse stata rivelata la Verità, crederesti ancora? E come spieghi che già tra gli uomini, siano state rivelate così tante diverse verità? Le verità degli altri sono meno vere?

...confusione[SM=g27994]m8:


Dimentico che sei convinto al di fuori di ogni ragione, per fede della tua verità. Dio c'è, è quello descritto nella bibbia tramandata ed interpretata dalla Chiesa. Beato te.

Alle prossime piccanti domande[SM=g27994]m2:




Ciao Libero Barbera.

Dici esattamente: chi crede in un'impostazione religiosa crede ed è "convinto al di fuori di ogni ragione". NON LO DEVI DIMENTICARE. BISOGNA AVERE BUONA MEMORIA. Chi crede può tuttalpiù elencarti una serie di motivi per cui crede, ma non potrà mai dimostrarti che le conclusioni a cui giunge sono le sole ed uniche veritiere. Per il credente è importante che ciò in cui crede sia vero per sè. Il problema vero nasce quando tenta di esportare il suo pensiero concludendo che anche gli altri debbano osservare il suo codice morale e debbano essere puniti se vengono meno ad esso. Il cattolico non si accontenta di ritenere per sè vincolante a vita il matrimonio, ma lotta perchè tutti siano sottoposti a questo stesso vincolo, quindi organizza e fa sua la lotta al divorzio in barba a quanti invece lo approvano come mezzo per interrompere un'unione che non funziona più. Non si accontenta di dire che il celibato è una scelta volontaria e che quando il credente non regge più sotto il peso di quella scelta è libero di scegliersi un coniuge, no, non si accontenta, ma lo ritiene un obbligo la cui violazione è da sottoporre a sanzione. Il mussulmano, parimenti, non si accontenta di credere per dare risposta alle sue esigenze esistenziali, ma si obbliga a convertire gli altri, sia che vogliano, sia che non vogliano, anche a costo, come ho letto in un post di Justiee sul loro libro sacro, di ricorrere alla forza. E in cio il grosso pericolo delle religioni. Le norme vincolanti per se lo devono essere anche per gli altri, costi quel che costi.

La differenza fra un credente ed un non credente (errato, perchè non esistono non credenti) è semplice: entrambi si pongono domande esistenziali, con la differenza che mentre il credente ritiene e si convince di avere trovato la risposta, il non credente continua a formularsela e ad ipotizzare risposte sempre incerte e mutevoli. Il credente ha smesso di cercare, il non credente continua a cercare e, magari, ad invidiare la fede del credente. Il credente ha davanti a sè la certezza della soluzione a tutto, il miscredente no.

Potremmo andare avanti così per molto...per cui dovresti accettare per buona l'idea che il credente crede e basta, nè potrà mai convicerti, a meno che tu non voglia convincerti e sintonizzarti con lui. A questo punto è sufficiente che lui ti inidichi il percorso e che tu cammini in esso.

Ciao

Chidoqua
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
Il rapporto tra la persona e il suo corpo (8 messaggi, agg.: 15/04/2007 01:58)
il vostro rapporto con la religione (45 messaggi, agg.: 19/01/2015 11:10)

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:32. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com