Caro Bicchiere mezzo pieno,
Non saprei come rispondere alla tua violenta replica in cui metti dentro un pò di tutto. Forse ho percepito male io tono, e mi scuso se l'ho fatto, solo non ho intenzione di polemizzare con te, e spero anche il contrario. Che tu sia un cattolico convinto di andare in cielo non toglie che si possa discutere in modo sereno. Non mi pare di aver criticato la tua posizione.
Innanzitutto se ti ho dato l’impressione di essere stato sgarbato o maleducato con te, me ne scuso apertamente, perché non rientrava affatto nei miei proponimenti. Nemmeno io voglio polemizzare, però quando si vuol far dire alla Parola di Dio ciò che essa non dice e dandolo anche per scontato fra l’altro, un po’ di nervosismo scatta in chi ama la verità.
Comunque ti rinnovo la mia stima per il tuo comportamento da ‘politically correct’ e riprendo a discutere con te.
Vediamo di rispondere alle tue questioni, tralascio quelle su "Proclamatori" perchè mi sembrano gratuite
Io direi che è il tuo giudizio ad essere gratuito! Perché sei così convinto che queste mie ‘questioni’ sul libro ‘Procalmatori’ siano gratuite? Forse mi sono espresso male e magari proprio per questo ti è parso così. Quello che volevo semplicemente mettere in luce è che per sapere se un certo fatto o meno del passato sia corretto o no bisogna sempre andare alle fonti. Altrimenti come detto nel mio precedente intervento, finiremmo per ‘scagionare’ la Chiesa Cattolica dall’accusa di manipolazione di testi antichi perché nei suoi scritti Papa Ratzinger scrive così.
Guarda che io non l’ho detto perché parto dal presupposto che tu mi stia mentendo. Volevo solo avere citazioni testuali delle riviste di inizio ‘900, niente di più. E’ più per una questione di correttezza di analisi scientifica che per una questione di polemica. Era questo ciò che volevo intendere con le mie ‘questioni’. Avendo io stesso reperito del materiale edito dalla WatchTower agli inizi del ‘900, in effetti posso confermare quanto da te esposto.
Della grande folla si cominciò a parlare nel 1934, anche se già nella Torre di Guardia del 15/10/1923 (inglese) si suggeriva che c’erano altre pecore (grande folla). Nell’anno 1934 si dichiarò che era scritturalmente appropriato che le altre pecore si dedicassero a Dio e si battezzassero. Ciò significa che sino ad allora (1934) tutti i t.d.Geova facevano parte degli unti; ciò è confermato dall’alto numero di quelli che parteciparono alla Commemorazione del 1925 (Cena del Signore), infatti, nel libro Il Millenario Regno Dio, a pag. 237 parag. 54, è scritto: «Così a questa celebrazione della cena del Signore il numero di quelli che vi presero parte indicò questa crescita e produzione di discepoli di Cristo. Quanti vi presero dunque parte quell’anno? L’edizione della torre di guardia del 1° Settembre 1925, a pag. 263, nei Rapporti della Commemorazione, dice: Siamo lieti che il numero dei partecipanti alla commemorazione sia così grande, perché manifesta in ogni luogo molto interesse nella verità, e così dovrebbe essere. La somma totale di cui è stato fatto rapporto finora è di 90.434, che è di 25.329 superiore al rapporto di un anno fa».
Ecco perciò che emerge a tutto tondo che già negli anni ’20 i Tdg intravedevano un ulteriore gruppo di pecore, denominato, attraverso il passo di Rivelazione cap. 7 ‘grande folla’. Perciò confermo quanto da te detto. Ma vorrei che fosse ben chiaro che adesso posso farlo senza dubbi; infatti ho visto e letto nelle pubblicazioni ufficiali. Prima invece non poteva, perché mi dovevo fidare della parola di Barnabino o del libro ‘Proclamatori’. Scusatemi ma nella mia seppur breve esperienza di essere umano, ormai ho imparato che non bisogna fidarsi di nessuno ma che bisogna sempre avere lo spirito bereano di ‘accertarmi di ogni cosa’ (1° Tessalonicesi 5:21).
Qui Gesù sta pregando perchè "venga il tuo regno" e perchè sia fatta la "volontà di Dio". Tale volontà, dal principio della creazione, era che l'uomo crescesse, si moltiplicasse e riepisse la terra vivendo su di essa per sempre.
Ma questo non l’hai ancora dimostrato. Non hai fatto altro che ripetere di nuovo quanto avevi già detto nell’ultimo intervento. Prendiamo il libro della Genesi allora e andiamo aa vedere se davvero è scritto che l’uomo avrebbe dovuto vivere sulla terra ‘per sempre’.
Genesi 1:28:
28 Inoltre, Dio li benedisse e Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra e soggiogatela, e tenete sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e ogni creatura vivente che si muove sopra la terra”.
Io qui ci leggo soltanto che l’uomo ricevette la missione da Dio di riempire la terra mediante la generazione di altri esseri umani come lui, con il compito ulteriore di dominare il pianeta. Dov’è scritto che doveva vivere in questo mondo per sempre? Io non lo vedo scritto.
Se Adamo ed Eva non avessero peccato, nulla impedisce di credere che, dopo un periodo indeterminato di vita terrena, Dio avrebbe potuto condurre queste creature alla Sua presenza. Come dice Paolo, "non tutti moriranno, ma tutti saranno trasformati" (1 Cor. 15:51). Questo sarebbe potuto avvenire anche con gli uomini fedeli. Non avrebbero "gustato la morte" ma sarebbero stati "trasferiti" alla presenza di Dio: quale gioia più grande ed eccelsa per una creatura sarebbe, infatti, quella di trovarsi alla presenza del suo Creatore? Non ci sono "terre paradisiache" che possano uguagliare un simile privilegio ed onore.
Esempio testimoniale di quanto dico è Genesi 5:24 ove il fedele Enoc non fu più perché Dio lo prese. Enoc venne preso da Dio perché in mezzo a tutta la generazione umana corrotta che pullulava sulla terra, lui era l’unico che aveva mantenuto la sua integrità a Dio. Perciò Dio lo prese con se’ nell’alto dei cieli.
Voglio però che sia ben chiara una cosa. La storia di Adamo ed Eva, così come quella di Enoc, non sono dei veri racconti di cronaca come i letteralisti della Scrittura ingenuamente credono. Esistono innumerevoli prove logiche, scientifiche, basate sui fatti che fanno ben capire che questi racconti del pentateuco sono solo delle trascrizioni bibliche atte a fornire degli insegnamenti al popolo ebraico. Tramite essi si può sapere che in origine l’uomo si allontanò da Dio commettendo il peccato (il racconto di Adamo ed Eva serve proprio a questo), che per questo venne decretata la sua ‘morte spirituale’ (e chi l’ha detto che l’avvertimento di Dio ‘poiché il giorno in cui ne mangerai certamente morirai’ doveva essere una morte fisica? Non c’è scritto questo!) dello stesso e che, se l’uomo si comporta bene, Dio lo accoglie nell’alto del reame dei cieli (cosa intravedibile attraverso Genesi 5:24).
Io non semplifico nulla, che come oggi esistessero molte correni di pensiero e cosa nota e mi pare che nessuno lo neghi (dimmi dove).
Hai detto che i suoi ascoltatori non avevano bisogno che lui confermasse loro la speranza della vita eterna sulla terra, giacchè loro ne erano già a conoscenza. Questo, usando un po’ di logica, a casa mia significa che non tieni conto che con tutte le correnti dottrinali con sfumature diverse e talvolta opposte potevano parecchio confondere la testa degli Ebrei e perciò era necessario che il loro Maestro Gesù li rinvigorisse riconfermando la vera speranza, sconfessando quindi le altre, e solo poi parlare di una speranza celeste e, fra l’altro specificando pure che era un gruppo distinto dal resto dei giusti. Fino ad oggi questa distinzione non l’ho mai letta.
E prima che ti precipiti a citarmi il passo biblico delle ‘altre pecore’ ti dico subito che lì si sta SOLO parlando dei gentili. Ma anche i gentili sarebbero entrati a far parte dell’Israele Spirituale, perciò avrebbero avuto la stessa speranza degli Ebrei. Per finire c’è da considerare anche che dopo aver parlato delle ‘altre pecore’ Gesù disse ‘diverranno un solo gregge un solo pastore, ergo avrebbero avuto la stessa prospettiva escatologica: il reame dei Cieli.
Se Gesù avesse rigettato la speranza terrestre
Non hai ancora dimostrato che ci sia mai stata una speranza terrestre. Poi vorrei dirti che l’evoluzione teologica ebraica riguardo al concetto di morte e aldilà è attestata dagli studiosi delle comunità ebraiche, gente che fa scienza. Questi ignorantoni (ignorantoni ai tuoi occhi ovviamente) hanno dimostrato in tanti trattati di ricerca che nel Pentateuco gli Ebrei non si ponevano nemmeno il problema della risurrezione, ma venne poi col tempo. Quindi l’evoluzione teologica non è solo una storiella cattolica per difendere la sua Traditio ma è una cosa accertata scientificamente. Se poi tu non vuoi dare retta alle ricerche fatte da questi studiosi competenti, io non posso farci nulla.
Quindi Gesù non doveva rigettare nulla, perché non c’è mai stato nulla di fisso e immutabile nell’arco dei testi dell’Antico Testamento.
Non esiste traccia nel NT che quella fosse una dottrina diffusamente accettata tra il popolo ebraico.
Sai quanto mi tange! Che non ci sia esplicitato dentro il NT ciò non toglie che fonti extra-bibliche attestino la fioritura e lo svariegarsi di diverse scuole di pensiero. Oppure tu vorresti dire che la storia è tutta scritta dentro il NT? Mi auguro di no, perché so che sei una persona molto intelligente. Pensi che saprai meglio di me che quando si fa storia bisogna fare un’analisi testuale di tutti i testi a disposizione e non solo di un testo altrimenti non abbiamo ben chiaro il quadro di tutta la situazione. Perciò che non ci sia esplicitato nel NT è irrilevante. Sta di fatto che era così. C’era il caos più totale dentro la società ebraica del secondo tempio.
Non si legge di preghiere per gli spiriti dei morti.
Usando il criterio per fare storia che ti ho appena esposto è logico ritenere che se Giuda Maccabeo, (che era Ebreo) pregava per gli spiriti dei morti (tant’è che i protestanti accusano la CC di fare le messe per i defunti proprio traendo spunto dai libri ‘apocrifi’ dei Maccabei), allora c’era anche questa scuola di pensiero fra gli Ebrei. Perciò è logico ritenere che c’era anche chi credeva in una specie di aldilà dove i morti esistevano.
A quanto pare vi erano divisioni tra i diversi gruppi, i Farisei credevano nella vita dopo la morte ma in un luogo sotterraneo per i malvagi tormentati eternamente e in un altro corpo sulla terra per i giusti (non mi pare dicessero che i morti vadano in cielo con Dio!). Viceversa i Sadducei negavano ogni tipo di risurrezione.
Ammetto che i farisei non credessero in un’anima immortale e in un luogo di beatitudine come invece credono i cristiani oggi, e mi scuso della mia grossolana imprecisazione, ma questo non cambia il senso del discorso; la confusione dottrinale era manifesta, c’erano le scuole di pensiero più disparate, perciò Gesù avrebbe dovuto ribadire che la vera via era la speranza terrena. Invece non l’ha fatto. Chiediamoci: perché?
Sappiamo anche bene che Gesù non approvava la dottrina dei Farisei che "seguivano tradizioni di uomini come dottrine".
Questo è un tiro basso che non mi piace! Sai benissimo che le ‘tradizioni di uomini seguite come dottrine’ dai Farisei sono le regole e le regolette che ammazzavano lo Spirito della Legge dando importanza a esagerata fiscalità e non tenendo conto della semplicità dei principi. Basta pensare a tutte le norme di comportamento specifiche che avevano adotto sul conto del Sabato. Addirittura c’erano alcuni rabbi farisei che insegnavano che uccidere un pidocchio di sabato era sbagliato perché non si onorava la sacralità del ‘settimo giorno’. Ecco cosa Gesù contestava dei Farisei, non certo ciò che dici tu.
Invece da quanto leggiamo nel NT però l'aspettativa del popolo era quella della risurrezione, come dice Maria a Gesù alla morte di Lazzaro: Gesù le disse: “Tuo fratello sorgerà”. Marta gli disse: “So che sorgerà nella risurrezione, nell’ultimo giorno”.
Non ha però specificato dove quindi siamo punto e da capo...
La speranza di Marta era la risurrezione e Gesù a quanto pare gli ha dato un esempio di cosa si intenda con "sorgere" risuscitandolo non come essere spirituale ma sulla terra.
Veramente la dimostrazione di Gesù, ammesso che lo scopo per cui ha resuscitato in quell’occasione fosse davvero quello, serviva solo a testimoniare che era il Cristo, il Messia. Lazzaro venne risuscitato sì, ma temporaneamente, perché giunto alla fine dei suoi giorni è morto come tutti gli altri uomini. Quindi la resurrezione temporanea di Lazzaro non dimostra proprio nulla. C’è da dire, fra l’altro, che il vero motivo per cui Gesù resuscitò Lazzaro era per il forte dolore e le lacrime che avevano le sue sorelle. Per lenire le loro sofferenze usò la sua potenza e resuscitò il loro amato fratello. Perché pensare a dimostrazioni di resurrezioni spirituali quando il racconto si spiega così semplicemente? Io penso che sia meglio usare il rasoio di Okkham (e qui ti sto servendo un altro piatto tipico della cucina Polymetis!)
Non ci sono esempi di "risurrezioni" celesti nè nel NT e neppure nell'AT.
Leggere la parabola del Ricco Epulone e Lazzaro, prego. Ci sono esattamente due resurrezioni lì descritte. Una resurrezione buona e una pessima.
D'altronde la chiesa primitiva non smise mai di credere nella risurrezione dei corpi. Se i miracoli servivano a dare un prova di quello che Gesù avrebbe fatto il regno di Dio dobbiamo pensare che egli volle mettere l'accento sulla realtà terrestre della risurrezione.
Veramente la Chiesa primitiva credeva anche nell’immortalità dell’anima. Poi, ripeto, non credo sia necessario vedere nella resurrezione di Lazzaro oltre quanto c’è scritto. Gesù la fece per lenire il dolore delle sue sorelle.
Non eravamo nell’ultimo giorno al suono della tromba finale.
Qui mi pare che ti contraddici, viste tutte le diverse opinioni non bibliche che circolavano sul destino dopo la morte, comprese quelle ellenistiche dell'immortalità dell'anima, se Gesù ne avesse sposata una in particolare doveva dirlo in modo chiaro, altrimenti come sapere con chi era d'accordo? Con le idee neoplatoniche, stoiche, gli oracoli caldaici, le tradizioni egiziane sui morti, con gli ebrei ellenisti, i sadducei, i farisei?
Consiglio anche qui caldamente la lettura della parabola del Ricco epulone e Lazzaro. Si vede che l’ades è un luogo di tormento e che gli spiriti dei giusti vanno nel ‘seno di Abraamo’ ovvero il Paradiso celeste.
Infatti Rivelazione non usa "pros" ma usa "enwpion" anche in questo caso. La grande folla non è "presso" il trono di Dio ma letteralmente "alla vista".
Il trono, ovviamente, non è un trono letterale, ma è un simbolo della sovranità di Dio e del'agnello (Rivelazione è scritta in simboli). Per essere sotto il controllo della sovranità di Dio non è necessario essere in cielo, egli dominta su tutto l'universo e dunque agisce la sua sovranità anche sulla terra.
Il Salmo 11,4 mi pare illuminante se lo leggessi con attenzione, dice che il trono di Dio, la sua sovramità, è in cielo ma "i suoi occhi guardano i figli degli uomini". Dunque gli uomini sono sulla terra leterale alla vista [enwpion] di Dio che si trova nei cieli simbolici.
D'altronde nello stesso Salmo 11,1 il salmista dice: "Mi sono rifugiato in Geova". Ora questo non significa che Davide doveva andare in cielo per rifugiarsi in Geova, non è vero? Si tratta di un tipico linguaggio biblico.
Qui non ti rispondo nulla perché il greco non è di mia competenza. Però vedo che ti ha già risposto adeguatamente una persona che il greco lo conosce e che sa bene il senso dell’etimologia dei termini greci. E da quanto esposto da lui emerge chiaramente che la grande folla era in cielo, di fronte al trono di Dio.
Dice che "vengono dalla grande tribolazione", un avvenimento che secondo rivelazione e altre scriture accade sulla terra e non cielo, la scena è dunque terrestre.
No! La grande tribolazione è terrestre e il fatto che dice ‘vengono’ significa che possono essersela lasciata alle spalle per andare in un altro luogo. Questo luogo è ‘davanti al trono di Dio’, cioè in Cielo.
Inoltre Rivelazione 21,3 parla di "genere umano" su cui sarà spiegata la tenda di Dio e le scritture dicono chiaramente che Dio: "Riguardo ai cieli, i cieli appartengono a Geova, Ma la terra l’ha data ai figli degli uomini" (Salmo 115,16) anche questo indica che la scena riguarda la terra e non i cieli.
1)In Rivelazione parla anche di nuovi cieli e nuova terra, perché allora come alcuni cristiani evangelici non credi nella ricreazione di un nuovo cielo e di una nuova terra? Prendi il discorso in senso letterale e’o metaforico a seconda della convenienza?
2)Che la terra sia stata data agli uomini non lo doveva dire il Salmo, lo sa benissimo ciascuno di noi. Il punto è se era una dimora eterna o temporanea. Quindi la scrittura che mi citi non ha rilevanza.
Padroni di credere in quello che vogliono, certo una visione di questo tipo, neoplatonica, mi pare piuttosto lontana da quella descritta nelle scritture. In tutti i casi mi pare che creda anche alla risurrezione del corpo, per cui quello al massimo è uno stadio intermedio, a cui credono anche i TdG in cui l'anima dell'uomo rimane nella memoria di Dio in attesa della risurrezione.
Attenzione, però con la differenza che, grazie all’anima immortale, secondo la teologia cattolica, l’uomo continua ad avere una sorta di continuità, ovvero l’IO spirituale, altrimenti chiamato ‘anima’ che si ricongiungerà alla fine dei tempi col corpo risorto del defunto rivestito d’incorruttibilità.
Qui mi trovi in completo disaccordo. L'idea di una vita immortale nei cieli (e poi i greci parlavano di cieli???) o in qualche altro luogo non è stata inventata dai greci e dalla cultura ellenistica ma è vecchia come il mondo. Fin da epoche remote Sumeri, Assiri, Babilonesi, Egiziani credevano in una vita degli spiriti dopo la morte. Gli ebrei erano una eccezione.
Che lo Dio abbia "rivelato" questo tipo di credenza dopo averla avversata e condannata per 2500 anni anni mi pare un pò arduo da sostenere. Certo da voi cattolici mi sono abituato a sentire un pò di tutto pur di affermare la superiorità della tradizione sulle scritture. Ma qui ti inviterei ad essere più obiettivo altrimenti non discutiamo più.
Veramente Dio non avversava Sumeri, Assiri, Babilonesi, ecc perché credevano che dopo la morte qualcosa dell’IO umano restava. Li condannava perché tributavano adorazione a falsi idoli, togliendo l’adorazione che spettava solo a Lui. Inoltre, magari ho un po’ troppo dato rilevanza al ruolo della cultura greca nell’evoluzione della società umana, però ciò non toglie che Dio ha deciso di dare la rivelazione tutta con Suo Figlio Gesù, compresi persino gli insegnamenti dottrinali. Dio ha atteso finchè i tempi erano maturi. Non si capisce perché proprio 2000 anni fa, ma i pensieri di Dio non sono i nostri, quindi è sciocco fare congetture.
Anche la vita di Adamo ed Eva era eterna prima del peccato, non vedo perchè scomodare gli angeli. Essi avrebbero dovuto vivere per sempre con un corpo fisico sulla terra.
Non capsico cosa ti fa tanto paura di questa cosa... se Dio aveva messo degli uomini sulla terra a vivere per sempre perchè a te questa cosa non ti piace? Ti sembra poco saggia? Hai un senso di inferiorità per gli angeli? Spiegami perchè non capisco il tuo atteggiamento di totale chiusura verso la speranza terrena!
Caro Barnabino, donde concludi che io abbia paura? Non ti sembra di fare il processo alle intenzioni? Il mio non è un discorso soggettivo, sto affrontando il tema da un punto di vista scritturale e logico, i miei motivi personali con questo non c’entrano nulla. Io non sono chiuso verso nessun tipo di speranza, semplicemente, alla luce delle scritture, non ritengo che la promessa di Cristo sia quella terrena ma solo quella celeste. Comunque, dato che me lo chiedi, ti dico che per un credente non c’è gioia maggiore che essere insieme al proprio padre celeste per tutta l’eternità entrando per l’eternità in comunione con lui. Non esiste paradiso terreno che valga al confronto!
Questa mi è nuova, il trono è un simbolo di sovranità e non di cielo.
Qui mi sono espresso male, intendevo dire il trono di Dio. Il trono è simbolo di sovranità ma per Dio è il cielo e la terra lo sgabello dei suoi piedi. (Isaia 66:1). E’ una metafora, è vero, ma visto che in Isaia viene inteso il trono come cielo, e anche nei Salmi viene detto lo stesso, volevo semplicemente asserire che anche in Rivelazione il trono è in cielo.
Mi vuoi far mangare la solita pizza Polymetis con funghetti Gremaglia? Sono un pò stanco di questi argomenti del tutto privi di significato.
Sì, è la specialità della casa.
E’ molto meglio della ‘cibo spirituale a suo tempo’ provveduto dallo Schiavo.
ovviamente è una battuta, sto solo scherzando
Il messaggio mi pare chiaro: Nell'AT so parla solo di una speranza terrena e Gesù non ha mai contraddetto questa possibilità. Fammi vedere dove.
Non ti devo dimostrare nulla perché tu non hai ancora dimostrato che il concetto di resurrezione è uguale nell’AT dall’inizio alla fine. Perciò tocca a te smentire tutti gli studiosi ebraici che parlano di evoluzione teologica. Io credo in loro e ti dico che Gesù non doveva contraddire nulla. Perciò, siccome parla di Regno dei Cieli, questa è la speranza ai credenti che lui offre.
Il vero problema è che visto ha il cattolicasimo ha elenizzato il cristianesimo devi "immaginare" una immaginaria evoluzione in senso "ellenistico" del cristianesimo fino a rinnegarne le radici ebraiche per giustificare le mille liturgie, riti e dogmi che altrimenti sono assai difficilmente dimostrabili con le sole scritture.
A questo non rispondo perché ho già risposto prima. Sono gli studiosi a parlare di evoluzione teologica non il cattolicesimo per difendere la sua tradizione. Va anche ricordato che tutte le altre Chiese (ad eccezione di alcune confessioni minuscole americane) credono nelle dottrine della CC, a parte le dottrine proprie della CC come l’assunzione in cielo di Maria, l’immacolata concezione e altri che non sto qui ad elencare. Anima immortale, Paradiso, Inferno, ecc non sono solo credenze cattolice. L’ipotesi di difesa ad oltranza della traditio perciò non ha fondamento.
La gente poteva credere in molte cose ma il riferimento comune era l'AT che parla solo di speranza terrena. Se questa speranza doveva essere cancellata completamente Paolo avrebbe dovuto dirlo in modo chiaro. Paolo non abbraccia uno dei tanti punti di vista del suo tempo ma da una speranza del tutto nuovo, diversa da quelle proposto dai greci e dai farisei!
Sulla prima frase non mi esprimo in quanto non sono d’accordo con te e ho già spiegato ampiamente le mie argomentazioni in merito. Sul resto ho da dire che probabilmente c’è stato un fraintendimento fra me e te. Io non ho alluso che Gesù credesse le stesse cose dei farisei. Il mio intento finora è stato solo quello di dimostrare che il tuo assunto del ‘ma è ovvio che Gesù non l’ha detto, lo sapevano tutti’ è sbagliato, in quanto gli ebrei non avevano le idee ben chiare sulla prospettiva post-mortem, ergo il fatto che Gesù non parlasse della speranza terrena è casomai una conferma del fatto che non la prospettava. Tu invece trai le conclusioni opposte: è questo che mi lascia allibito.
Detto questo, spero di non averti offeso, ma quando si discute di argomenti dottrinali su cui uno imposta la propria vita viene un po’ di vigore quando si entra in discussione di chi non la pensa come te. Ad ogni modo, spero che sia ben chiaro che io non voglio convertire nessuno e che non sono qui per essere convertito a mia volta.
Il mio intento finale è solo di fare scambio di conversazione. Mi auguro di non averti irretito e ti auguro una buona giornata.
Shalom anche a te!
PS: in questi giorni sarà difficile che io possa rispondere perchè ho una mole ingente di lavoro da fare. Chiedo scusa.
[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 13/07/2006 0.45]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico