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Predicare - Approfondimento

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2007 21:56
14/12/2005 16:31
 
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Ripeto alcune considerazioni già fatte


Si stanno fornendo indicazioni sulla prima evangelizzazione? In alcuni casi, no, ma semmai alla catechesi di persone verosimilmente già cristiane



Direi proprio di si, vediamo di analizzare i versetti, Atti 5:42:

"Ogni giorno, nel tempio e di casa in casa [kat'oikon] continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù" (TNM)

qui il contesto indica due cose:

1. I capi religiosi volevano impedire l'evagelizzazione o il proselitismo degli apostoli e non la catechesi.

2. Oltre all'insegnamento viene detto che essi di casa in casa [kat'oikon] non si limitavano a "insegnare" ma a "dichiarare la buona notizia" ovvero evangelizzare, verbo che ha a che fare non con la catechesi ma con la predicazione.

L'erudito Randolph O. Yeager nella sua monumentale opera in 18 volumi Renaissance New Testament scrive che "Paolo insegnava tanto in assemblee pubbliche [demosìa] che di casa in casa ([katà] distributivo con l’accusativo). Paolo aveva trascorso tre anni a Efeso. Aveva fatto visita a ogni casa, o per lo meno predicato a tutte le persone".

Il versetto di Atti 20:20 infatti dice:

"mentre non mi sono trattenuto dal dirvi nessuna delle cose che erano profittevoli né dall’insegnarvi pubblicamente e di casa in casa [kat'oikous] " (TNM)

Anche qui il contesto mostra che non era solo di visite di cortesia agli anziani di Efeso a cui Paolo si riferiva ma anche del ministero reso ai non credenti, infatti al versetto 21 parla di aver "completamente reso testimonianza a giudei e greci intorno al pentimento verso Dio e alla fede nel nostro Signore Gesù". La CEI parla di "convertirsi a Dio e credere al nostro Signore Gesù".

E' evidente che coloro che erano già cristiani si erano già convertiti ed avavano già credevano in Gesù, si tratta dunque di rendere testimonianza di "casa in casa" a coloro che non erano credenti e non solo di catechesi ai cristiani.

Ci sono poi le parole di Matteo 10:11-14 qui è detto:

"In qualunque città o villaggio entriate, cercate chi vi è meritevole e lì rimanete finché non partiate. Quando entrate nella casa, salutate quelli della casa" (TNM) [SM=g28004]

Anche qui è poco probabile che la "ricerca" si limitasse a quella di un alloggio "lì rimanete" infatti può indicare tanto la casa ospitante quanto il rimanere nella città stessa.

Ma sembrerebbe ben strano che Gesù ricordasse di "salutare quelli casa" che ospitava i discepoli, sarebbe alquanto strano che dovesse ricordarlo. Evidentemente si riferisce alle case visitate nell'opera di predicazione.

E ancora: "Dovunque qualcuno non vi riceva o non ascolti le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città..."

Anche qui non si parla "di non dare ospitalità" ma di "ricevere e ascoltare le parole". E' evidente che il versetto non si riferisce solo all'ospitalità ma primariamente al "ricevere e ascoltare le parole dei discepoli". Questo rendeva "degni" e non l'esserlo a priori.

Insomma, a me il contesto dei testi sembra piuttosto chiaro, solo una forzatura basata su un giudizio aprioristico ("non esisteva evangelizzazione individuale ma solo di massa") può escludere il senso di "predicare di casa in casa" come mezzo talvolta usato dai discepoli.

Ciao [SM=g28004]

[Modificato da barnabino 14/12/2005 16.33]

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