Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

CONGREGAZIONE DEI TESTIMONI DI GEOVA BARI SAN PAOLO: posta raccomandata A R

Ultimo Aggiornamento: 22/08/2006 16:30
14/08/2006 09:07
 
Modifica
 
Quota

Scritto da: il.gabbiano 24/07/2006 1.37
Perchè nascono i battibecchi?
Per la stessa ragione per cui si dice che ci sia il vero contrapposto al falso.
Da alcuni appunti estratti da una conferenza di esperti di psicanalisi:

--Da sempre i filosofi hanno mirato ad una verità che fosse ultima, quella da cui misurare tutte le altre supposte tali.
L'enigma che però si pone è lo stesso oggi come tremila anni fa.
Supposto che esista una verità ultima, la sola, l'unica,
in che modo determino che quella è la verità, se non riesco ad avere nelle mani l'esatta proporzione di essa?
Cosa succede allora?
Succede che noi ci riferiamo a quella che consideriamo verità assoluta in termini vaghi, incerti...ne vediamo i contorni sfumati, ma non ne riusciamo a concepire l'entità esatta, certa, sicura, tale da essere indiscutibilmente provata.
A questo punto nasce un problema.
Come faremo a convincere altri di una tale verità, dato che non abbiamo il criterio certo per dimostrarla?
Da sempre l'uomo ricorre per convincere, in assenza di dimostrazioni inconfutabili, ai seguenti espedienti:

--con l'argomentazione. (Ratio)
--con la persuasione.
--con la forza. (guerre religiose, imposizioni)

Non esistono alternative per convincere i propri simili della verità nostra, o di qualcun altro.

Per poter stabilire che una cosa o un concetto sia verità, bisogna ricorre ad un criterio di dimostrazione. Ma come facciamo a sapere che quel criterio corrisponde ad un criterio di verità? Ricorrendo ad un altro criterio, e poi ad un altro ancora, fino all'infinito.
Una verità, perciò, non può avere un criterio di dimostrabilità, ma sicuramente può essere creduta, e si finisce per credere o per logica, o per persuasione, oppure perchè si è forzati (le conversioni forzate).
Oggi in genere si ricorre alla persuasione, difficilmente alla forza dell'imposizione. Se un credente si persuade farà volentieri e spontaneamente tutto ciò che è richiesto da quella verità. Se invece si utilizza la forza o l'imposizione, allora, sarà indispensabile vigilare continuamente sul credente, il quale, appena intravvede qualche spiraglio di fuga, si rivolterà contro chi l'ha costretto.

Ci sono un'infinità di cose e di concetti che non possono essere provati. Può darsi che corrispondano al vero, ma non ci sono elementi comuni e condivisi da tutti per dimostrarle.
Mentre siamo abituati a tollerare i giudizi altrui su opere d'arte, su dipinti, sui piatti al ristorante etc., considerandoli come opinioni estetiche o di gusto,
diventiamo assolutamente intolleranti quando questi giudizi riguardano la morale, l'etica, l'esistenza, il passato ed il futuro.
Poichè di solito le verità che riguardano queste ultime cose sono vissute come assolutamente vere, e non semplicemente come ipotesi, diventa indispensabile imporre e far valere in qualche modo le proprie verità.
Se ciò che io penso è vero, allora non può essere vero quello che, di diverso, pensa l'altro. Non possono esserci due verità.
Non resta altra alternativa che diffidare dell'altro, attribuendogli motivi falsi, creduloneria, tradimento etc., o tutto quello che volete.
Di qui nascono le lotte religiose, i travagli ed i posizionamenti dogmatici, la malafede, la difesa ad oltranza, indipendentemente da ogni buona ragione.
Una persona che non pensa più come ha sempre pensato va ricondotta al bene, riconvertita.
Le guerre religiose si sono sempre fatte per queste stesse ragioni, per imporre, in ultima istanza, la propria verità sugli altri, che non possono che essere, per logica stringente, altro che credenti nel falso.

Ma perchè i credenti si convincono che le loro siano verità e non quelle degli altri?
Un bel dilemma. Le spiegazioni che si possono offrire sono molteplici. In un certo senso funzioniamo tutti così...andiamo avanti credendo vere certe cose e false altre.

Se però questo gioco fosse ben compreso e si concedesse all'altro il beneficio del dubbio, il beneficio d'inventario,la buona fede, esattamente come vorremmo che gli altri facciano con noi, allora molte lotte sparirebbero d'incanto, come quando il giudizio estetico di un amico su un'opera d'arte differisce dal nostro. Visitata la mostra, andiamo a pranzo insieme, godendoci i reciproci giudizi.
Tanti saluti

IL Gabbiano










Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:15. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com