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dov'e il condizionamento mentale?

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2008 18:00
02/04/2008 23:45
 
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Re:

Premesso che non capisco ,in questo caso,che differenza faccia essere uomo o donna.Comunque ho detto mille volte,che sono donna,madre di famiglia,lavoratrice,simpatizzante tdg da 16 anni perchè l'ho sempre presa molto ,molto ,molto alla larga e vengo esattamente da ideologie opposte(ateismo,individualismo,etc)Quindi ogni idea che ho acquisito è stata mentalmente molto elaborata e combattuta.E fa almeno 5 volte che scrivo ufficialmente sta cosa.
Se non ci credi,mi spiace,non so cosa farci.



Ti prendo in parola. La differenza sta nella diversa sensibilità fra i due sessi. Tempo fa, comunque, lessi il tuo profilo e mi parve di leggere al maschile il genere, per questo mi è sorto il dubbio.



ho riassunto in queste due frasi il tuo intervento,che ècomprensibilmente molto umano,ma ci vedo continuamente ucontraddizione:
per essere cristiani si deve usare la bibbia e su questa bibbia ci sono delle situazioni che sono apparentemente o veramente in contrasto secondo te con la costituzione e i diritti fondamentali dell'uomo.



La mia domanda era un'altra: sei in grado di attribuire davvero al Cristo l'asserzione secondo la quale chi erra va scomunicato ed ostracizzato, discriminato e privato dei suoi diritti fondamentali?
Sei in grado di fondare sugli originali autografi affermazioni di questo genere?
Non possedendo nessun originale autografo come fai a dire che le copie di copie siano davvero la copia integra in ogni parte di quegli autografi originali?
Se non hai questa certezza come fai ad assumerti la responsabilità di distribuire castighi nel nome di Cristo?
Dico "TU" per dire l'ente religioso di qualunque confessione cristiana, perchè il problema non riguarda solo qualche particolare confessione, ma tutte le confessioni. E' generale ed è un problema di potere centralizzato, anche di tipo coercitivo.


1-le cattive compagnie corrompono le utili abitudini.
Chi cammina con le persone sagge diverrà saggio,ma chi tratta con gli stupidi se la passerà male



Questo suggerimento appartiene a molte antiche tradizioni. C'è il proverbio che dice che "chi va con lo zoppo comincia a zoppicare".
Che tu ti attenga non è affar mio. Anch'io ritengo utile in parte un consiglio del genere, sempre che sia possibile determinare cosa sia la saggezza e la stupidità. Diciamo che ognuno la interpreta a modo proprio.


2-Tessalonicesi 3:6, Ora vi diamo ordini fratelli,nel nome del Signore Gesù Cristo,di ritirarvi da ogni fratelo che cammina disordinatamente e non secondo la tradizione che avete ricevuto da noi.



Tenuto conto che questo testo non è fondabile, tenuto conto che va in qualche misura interpretato, considerando che bisognerebbe sapere qual'è esattamente la traduzione della parola qui tradotta "vi diamo ordine" o "ordiniamo" ed in quali altri modi è possibile tradurre, individuando bene chi sia il soggetto che dà ordini ed il ruolo che ricopre, prestando attenzione al fatto che la lettera è indirizzata ad un'intera comunità e non ai responsabili di quella comunità, tenendo conto dell'intero contesto è evidente che:
Si tratta di un'esortazione ad evitare chi si comporta disordinatamente, a prendere le distanze da lui perchè rifletta sul suo stato di uomo sfaticato, ma a non considerarlo un nemico.


3-Romani 16:17,18Ora vi esorto fratelli a tenere d'occhio quelli che causano divisione e occasioni di inciampo contro l'insegnamento che avete imparato,ed evitateli.Poiche gli uomini di quella sorta non sono schiavi del nostro Signore Cristo......etc



Anche qui si parla di esortazione, di raccomandazioni a star attenti ed a prendere le distanze da alcuni, ma non si dice che questi siano stati scomunicati ed ostracizzati. Ci si appella al buon senso dei singoli perchè si salvaguardino da queste persone.
Anche qui vanno valutati attentamente i termini usati, i soggetti ed i destinatari di queste "ESORTAZIONI", che perciò non sono obblighi.


4-2 giovanni 10-11 se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto,poichè chi gli rivolge un saluto,partecipa alle sue opere malvage.



Vale lo stesso discorso. NOn si dice da nessuna parte che si tratti di persone scomunicate.
Dice che se (nel caso avvenisse) qualcuno viene a casa tua e tenta di portarti un messaggio diverso da quello che conosci è consigliabile che tu non lo riceva e che non gli rivolga l'attenzione necessaria che si rivolge ad amici abitudinari. Non è detto che quel "qualcuno" sia stato uno scomunicato, nè si dice da quale comunità sia stato scomunicato. Poteva essere chiunque allora e chiunque oggi: un cattolico, un protestante, un ortodosso etc. etc. che porta un insegnamento che è diverso da quello che tu hai accettato.
Anche qui si tratta di un'esortazione, di un suggerimento.
Tutti quelli che qui conferiscono con chiunque sia di fede diversa sta teoricamente superando questa esortazione.
Seguire o meno questo suggerimento stava nelle facoltà di ogni singolo credente. NOn era una fatwa o la licenza per colpire.


Se mi definisco cristiana,secondo i canoni descritti nella bibbia non posso non tenere conto anche di queste scritture,attribuire loro un significato sia teorico che pratico.



Come avrai constatato non sono poi verdetti così assodati e passati in giudicato. Tutti questi versetti non servono a dimostrare che presso i primi cristiani vigesse lo statuto della scomunica a vita. Tutto ciò nell'ipotesi che quei versetti siano fondati e che non siano stati inseriti successivamente per la giustificazione di comportamenti estranei al cristianesimo, ma utili al cattolicesimo.
L'intero capitolo 15 di Luca dista anni luce dal concetto di scomunica.
Va da sè che prima di queste esortazioni v'è quella ben più significativa di Marco 10:42 -

"Allora Gesù, chiamatili a sè, disse loro: «Voi sapete che quelli che sono riconosciuti come principi delle nazioni, le signoreggiano e i loro grandi esercitano il potere su di loro.

43 Ma non deve essere così tra voi; chiunque vorrà essere grande tra voi, sarà vostro servo;..."

L'esercizio del potere doveva essere bandito fra i cristiani.
Da dove deriva dunque il concetto di espulsione e di discriminazione?


La domanda è:
devo tentate(magari sbagliando)di attribuire un valore a queste frasi,o devo dar retta a te(in senso lato)che mi proponi di scavalcare queste frasi in nome di una costituzione che Dio stesso definisce corrotta?



Continui a girare intorno all'ostacolo e a non affrontarlo.
In realtà ti ho già risposto.
Tu puoi avere la religiosità che più ti pare e piace e fondarla dove vuoi, anche su copie di copie.
Tu personalmente sei libera di prendere le distanze da chi vuoi e ricevere o meno in casa chi ti pare e piace.
Sei libera di rivolgere la parola a chi vuoi e di negarla a chi vuoi.
Sei liberissima di praticare la fede che più ti aggrada.
Il mio riferimento è alle religioni che si arrogano il diritto di esercitare il loro potere nel nome di Cristo sui credenti e di decidere di scomunicare e di assoggettare ad ostracismo e discriminazione chiunque loro espellano dalla comunità, obbligando tutti gli altri credenti, pena la loro stessa espulsione, ad osservare
perentoriamente le decisioni prese.
La loro non è un'esortazione ad evitare, lasciando poi ciascuno in balia della sua coscienza, ma è un obbligo ad aderire alla condanna ed
a provvedere in proprio alla sua applicazione e consumazione, ad aver nemici nostantante l'esortazione del Cristo a non aver nemici.



Ti ricordo che la costituzione ha legalizzato l'aborto,ha legalizzato il divorzio,in alcuni paesi legalizza le droghe leggere,obbliga al servizio militare...insomma,mi sembra segua molto gli umori culturali,che poco hanno a che vedere con la stabilità e immutabilità dei principi divini.



NOn ti ho mai parlato della costituzione italiana, o delle leggi italiane, ma della carta costituzione universale ed auropea dei diritti umani fondamentali. In quella carta non si parla di aborto.
Ma, giusto che ci siamo, e, pur annunciandoti la mia contrarietà all'aborto, devo però dire che la legge che tu critichi è riuscita a ridurre del 40% il ricorso agli aborti.
La legge non esorta ad abortire, ma si prende carico della donna che decida di farlo magari in clandestinità ed a rischio della propria vita, inducendola molto spesso alla riflessione ed alla rinuncia al suo proposito.
Ora tu mi devi dire che cosa faresti nel caso delle migliaia di donne che abortissero in clandestinità.
Le metteresti in carcere?
Le metteresti alla fucilazione?
Le lapideresti?
Toglieresti la vita a mamme di figli che l'attendono?
Cosa faresti?
Parlare è arte facile, risolvere i problemi è cosa ben più complessa.
E' facile attribuire responsabilità alla società, ma tu che faresti?
Cosa farebbe la tua religione?
Pensi che le scomuniche risolverebbero il problema dell'aborto?
Ne dubito.
ED alle donne che vi hanno ricorso cosa faresti se tu fossi al potere?
La sopprimeresti perchè ha soppresso una vita al suo inizio?
Come saresti, però, migliore di lei?


Saluti

Pyccolo


[Modificato da pyccolo 02/04/2008 23:48]
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