07/01/2005 11:58 |
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Mi pare di aver capito che ancora una volta lo scandalo dei TdG nasca intorno ad un pregiudizio, infatti qualcuno scrive
"...scelta e di coscienza sul rifiuto o sull'accettazione di una trasfusione, come avviene per alcuni singoli elementi del sangue, SENZA CONSEGUENZE DISCIPLINARI E RITORSIONI, cesserebbe l'intolleranza?"
In questo caso mi pare che si parta dal presupposto che "un gruppo" non agisca secondo coscienza ma per paura di "ritorsioni".
Questo mi pare un atteggiamento ancora più razzista del precedente... si toglie totalmente dignità ai singoli TdG che curiosamente vengono considerati senza "coscienza" cioè persone non in grado di determinare una condotta di vità. Uno stato sub umano. Discorso pericoloso e ragionamento pernicioso.
Si dice, se i TdG non espelessero chi non segue le regole non ci sarebbe intolleranza.
Mi chiedo perchè però non c'è lo stesso "scandalo" verso l'esercito, le forze di polizia, la chiesa cattolica, i partiti politici, i media (che spesso censurano ed espellono in maniera anche feroce chi ha idee diverse dal "sistema"... vedi il caso Santoro o Biagi).
Il problema allora dove è?
Vorrei trovare una risposta che non trovo: perchè questo "scandalo"? Perchè si arriva a considerare persone senza "coscienza" e "giudizio" solo perchè appartenenti ad un gruppo che segue un determinanto principio? Cosa ci fa paura di questo?
Ciao |
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