Gesù: creatura o Creatore?

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Justee
00sabato 7 ottobre 2006 12:52
Re:



“Invece se questo Adelfos se ne torna al suo forum per me ( non dico per gli altri ) non è per niente una perdita, specialmente se deve scrivere in lingua straniera”.



In primo luogo non ho un forum, e comunque lo terrò bene in mente grazie.

A presto
Adelfos


Ciao Adelfos ma vedi chi ti ha scritto in questo modo non è nessuno è un forista , siamo noi che nel caso possiamo dire alcune cose , ma siccome sei benvenuto , prendila come battuta
Grazie
(Mario70)
00sabato 7 ottobre 2006 13:04
Re: Re:

Scritto da: Justee 07/10/2006 12.52



“Invece se questo Adelfos se ne torna al suo forum per me ( non dico per gli altri ) non è per niente una perdita, specialmente se deve scrivere in lingua straniera”.



In primo luogo non ho un forum, e comunque lo terrò bene in mente grazie.

A presto
Adelfos


Ciao Adelfos ma vedi chi ti ha scritto in questo modo non è nessuno è un forista , siamo noi che nel caso possiamo dire alcune cose , ma siccome sei benvenuto , prendila come battuta
Grazie



Anche per me il tuo contributo è importante quindi non te ne andare perchè abbiamo tutti da imparare... specie se ti confrontiamo con alcuni soggetti che hanno postato qui... almeno dici cose sensate e soprattutto provate!
Ciao caro
spirito!libero
00sabato 7 ottobre 2006 13:18
Caro Adelfos

non solo condivido il pensiero di Mario, ma vorrei farti i complimeti per la pazienza e rigorosità che hai mostrato nell'evidenziare le "furberie" compiute dagli apologeti geovisti.

Ho letto tutti i tuoi interventi inerenti l'analisi di quel libro.

Niente di nuovo sotto il sole, il metodo è il medesimo utilizzato dalle riviste, riportare brani di studiosi estrapolati dal contesto per far dir loro il contrario di ciò che realmente sostengono. Per non parlare delle citazioni dei vocabolari che hanno suscitato l'indignazione persino di una autorevolissima casa editrice che ha scritto una lettera di protesta alla wts.

Anzi, se ne hai voglia, ti invito a riportare l'analisi che hai fatto inerente la traduzione di "la fine di questo sistema di cose" (il passaggio dove cita Butindaro per sostenere la corretta traduzione). Secondo me è davvero indicativo di come quel libro, come le riviste, siano completamente fuori da ogni criterio di rigorosità e onestà intellettuale.

Saluti
Andrea
barnabino
00sabato 7 ottobre 2006 16:25
Caro Adelphos,

Trovo davvero irritante che tu deformi le affermazioni mie e di Felix, nessuno mette in dubbio che archegos possa anche voler dire "autore" ma non è certo l'unico significato, per cui i trinitari smetano di portarla come "prova" di qualcosa poichè il passo può avere diverse interpretazioni. Questo è quello che dice Felix ed il DCBNT, se qui ci sono persone dogmatiche sono invece i trinitari che continuano a credere che "archegos" possa solo voler dire autore!

Inoltre se il DCBNT è possibilista potresti leggere quello che dice il DENT, te lo scrivo senza parentesi:

"A differenza di Ebrei 5,9 "autore (aitios) della salvezza eterna", Atti 3,15 non va tradotto con autore della vita bensì con guida alla vita" (grassetto mio)

Sul DCBNT si legge chiaramente che Felix non inganna sul senso delle parole:

"b. autore, fondatore: Eb. 2,10 parla in tono solenne di Gesù come archegos tes soterias: Cristo è colui che apre la strada ed è l'autore della salvezza; la via, l'opera, il modello di Cristo determinano la salvezza dell'uomo"

L'idea generale del DCBNT è dunque che Gesù è autore della vita non nel senso di "creatore assoluto" (come vorrebbero farci credere i fondamentalisti cattolici e anti-tdg ignorando il contesto) ma piuttosto è "autore della vita" nel senso di colui che è autore o guida alla "salvezza" per mezzo del suo sacrificio. Insomma, un pò di corettezza anche nei confronti di felix!

Il parere di autori trinitari su questo punto è assai più variegato di quello degli apologeti trinitari qui presenti. Di fatto archegos nell'interpretazione scientifica nei passi da voi citati non indica "autore" in senso trinitario. Questo era quello che voleva dire felix, è scandalosa la maniera di attaccarlo.


ma che abbiano portato validi contributi per la comprensione del testo biblico è fuor di dubbio



Sarebbe da capire quanto influenzati dalla filosofia neoplatonica, il loro tentativo era proprio quello di ellenizzare il messaggio biblico e cristiano. La scuola alessandrina propone anche una lettura allegorica del tutto estranea a quella conosciuta dagli apostoli.

Inoltre sarebbe assurdo pensare che la lettura di Teofilo e Origene rappresentasse il punto di vista dei cristiani, era solo una loro lettura derivata dall'incontro delle scritture con la cultura ellenistica. Usarle i loro scritti decontestualizzati in chiave antiariana (cosa assurda poichè la polemica si sviluppò un secolo dopo) è del tutto assurdo. Semmai io rivelerei che Ariani e Trinitari si rimpallavano a vicenda l'accusa di dipendere da Origene (che per un periodo venne considerato eretico). Epifanio pensa che ci sia Origene all'origine delle idee ariane (visto che Origene rifiutava lidea che Padre e Figloo avessere la stessa ousia e secondo Epifanio insegnava che il Figlio era una creatura).

Diciamo che i Padri dei primi secoli sono molto contraddittori ed è impossibile arruolarli sotto l'uno o l'altra fazione, troveremmo affermazioni pro o contro l'idea che Cristo era una creatura.

Shalom
jwfelix
00sabato 7 ottobre 2006 17:11
OK, calma ragazzi.

Per essere breve rispondo che Barnabino (non perchè prenda le mie difese) ha colto bene il punto.
Il mio libro è basato sul fatto se la TNM sia una manipolazione o una fedele traduzione. E' ovvio che per Atti 3:15 dove molti si schierano per la traduzione "autore", io faccio notare che la TNM è giustificata perchè "autore" non è la sola traduzione possibile, ma è "ANCHE" una traduzione possibile.


Infatti tu citi che "L’espressione può significare che Cristo conduce alla vita, ma anche che egli è l’autore della vita". Quindi significa prima che Cristo conduce alla vita e poi anche che egli è l'autore.
MA può anche essere valida solo la prima in questo caso.
Ad ogni modo nulla indica che la TNM sia errata o che io abbia fatto dire qualcosa di diverso alla citazione.
Voi parlate di manipolare le citazioni per fare dire altro.
Ebbene, dirò fino alla nausea che se io cito Tizio che dice "Dio non è un bugiardo" e io riporto con i puntini di sospensione "Dio ... è bugiardo", in questo caso sto manipolando e facendo dire un'inesattezza. Spero di essere stato chiaro.
Infatti Barnabino saggiamente dice "nessuno mette in dubbio che archegos possa anche voler dire "autore" ma non è certo l'unico significato". E questo è ciò che volevo dire io. POi, se alcuni ci vogliono ricamare sopra lo facciano pure.

Poi, per quanto riguarda "la traduzione di "la fine di questo sistema di cose" (il passaggio dove cita Butindaro per sostenere la corretta traduzione)" fate pure, ma anche in questo caso non avete compreso il senso della mia citazione di Butindaro, uno che attacca a destra e a manca la TNM, ma che poi nel suo parlare in qualche modo prende a prestito.

Felix
(Mario70)
00sabato 7 ottobre 2006 19:06
Re:

Scritto da: jwfelix 07/10/2006 17.11
OK, calma ragazzi.

Per essere breve rispondo che Barnabino (non perchè prenda le mie difese) ha colto bene il punto.
Il mio libro è basato sul fatto se la TNM sia una manipolazione o una fedele traduzione. E' ovvio che per Atti 3:15 dove molti si schierano per la traduzione "autore", io faccio notare che la TNM è giustificata perchè "autore" non è la sola traduzione possibile, ma è "ANCHE" una traduzione possibile.


Infatti tu citi che "L’espressione può significare che Cristo conduce alla vita, ma anche che egli è l’autore della vita". Quindi significa prima che Cristo conduce alla vita e poi anche che egli è l'autore.
MA può anche essere valida solo la prima in questo caso.
Ad ogni modo nulla indica che la TNM sia errata o che io abbia fatto dire qualcosa di diverso alla citazione.
Voi parlate di manipolare le citazioni per fare dire altro.
Ebbene, dirò fino alla nausea che se io cito Tizio che dice "Dio non è un bugiardo" e io riporto con i puntini di sospensione "Dio ... è bugiardo", in questo caso sto manipolando e facendo dire un'inesattezza. Spero di essere stato chiaro.
Infatti Barnabino saggiamente dice "nessuno mette in dubbio che archegos possa anche voler dire "autore" ma non è certo l'unico significato". E questo è ciò che volevo dire io. POi, se alcuni ci vogliono ricamare sopra lo facciano pure.

Poi, per quanto riguarda "la traduzione di "la fine di questo sistema di cose" (il passaggio dove cita Butindaro per sostenere la corretta traduzione)" fate pure, ma anche in questo caso non avete compreso il senso della mia citazione di Butindaro, uno che attacca a destra e a manca la TNM, ma che poi nel suo parlare in qualche modo prende a prestito.

Felix


Non volendo hai centrato il punto di quello che volevo dire io...
Se alcune scritture per tua stessa ammissione possono essere tradotte o capite anche in senso trinitario, perchè apostrofare questi ultimi come appartenenti a filosofie pagane e facenti parte della grande meretrice meritevoli di essere distrutti?
Se è la scrittura stessa che può portarci ad avere determinate conclusioni, non pensi che come minimo dovreste essere piu accondiscendenti con chi è trinitario e studiare a fondo voi stessi cosa insegna realmente questa dottrina?
Del resto se Cristo è Dio, come lo è il padre, non credete che abbassarlo al rango di creatura sia biasimevole?
Asserire come fanno molti che la bibbia non insegna in alcun modo la dottrina trinitaria, non pensi che sia una menzogna detta di proposito?
Saluti Mario
M.Tamburino
00sabato 7 ottobre 2006 21:33
Considero questo 3D di estremo interesse personale. Mi spiace solamente che sia in una sezione che lo qualifica, volenti o nolenti, come argomento in contrapposizione al credo dei Testimoni di Geova. Sicuramente è dovuto al fatto che fu aperto da un TdG ($Dafne$) che diede una definizione di Cristo quale creatura ed al contempo Creatore.

Domando nuovamente come si concilia un tale dualismo. Qualcuno riesce a spiegarmi questo sofismo teologico?

PS Una precisazione. Io sono trinitario e sono cattolico. Non vorrei per questo essere definito fondamentalista cattolico od anti-tdg. Se proprio non si vuole ritenerla Scritturale, abbiate almeno la compiacenza di notare che essa ha oltre millecinquecento anni ed i TdG nemmeno duecento. Non è corretto confonderla con i modi con cui essa viene presentata in alcuni contesti. Grazie.
-gengiskhan-
00sabato 7 ottobre 2006 21:53
Re:

Scritto da: M.Tamburino 07/10/2006 21.33
Considero questo 3D di estremo interesse personale. Mi spiace solamente che sia in una sezione che lo qualifica, volenti o nolenti, come argomento in contrapposizione al credo dei Testimoni di Geova. Sicuramente è dovuto al fatto che fu aperto da un TdG ($Dafne$) che diede una definizione di Cristo quale creatura ed al contempo Creatore.

Domando nuovamente come si concilia un tale dualismo. Qualcuno riesce a spiegarmi questo sofismo teologico?

PS Una precisazione. Io sono trinitario e sono cattolico. Non vorrei per questo essere definito fondamentalista cattolico od anti-tdg. Se proprio non si vuole ritenerla Scritturale, abbiate almeno la compiacenza di notare che essa ha oltre millecinquecento anni ed i TdG nemmeno duecento. Non è corretto confonderla con i modi con cui essa viene presentata in alcuni contesti. Grazie.



Non sono cattolico, non sono TdG e non sono nepppure credente, mi interessano questi dibattiti solo per vedere quanto ancora siano forti le contrapposizioni religiose, ai limiti della guerra psicologica., anzi oltre i limiti.

Volevo far notare che la teoria tolemaica è di 1.500 anni più antica di qualla copernicana. Ma questo non ne fà la teoria più corretta: tutt'altro.

[SM=x511460]
irias
00sabato 7 ottobre 2006 21:54
ciao barnabino,

In Colossesi egli oppone la "pienezza" del Cristo al "vuoto" della filosofia:

"State attenti che qualcuno non vi porti via come sua preda per mezzo della filosofia e di un vuoto inganno secondo la tradizione degli uomini, secondo le cose elementari del mondo e non secondo Cristo; perché in lui dimora corporalmente tutta la pienezza della qualità divina"

Come tu dici Paolo contrappone alle "parole" della filosofia alla "corporalità" del Cristo nella cui "fisicità" (compresa la sua morte) si riassume la pienezza della rivelazione divina(grassetto e sottolineatura mia)



Non mi sembra che i due termini "qualità" e "rivelazione" siano interscambiabili perché "qualità" indica la sostanza divina di Cristo mentre " rivelazione" il modo in cui Dio si è manifestato
Siria fdetr
M.Tamburino
00sabato 7 ottobre 2006 21:56

Volevo far notare che la teoria tolemaica è di 1.500 anni più antica di qualla copernicana. Ma questo non ne fà la teoria più corretta: tutt'altro.

Non hai capito. E sì che ho scritto in italiano.

[Modificato da M.Tamburino 07/10/2006 21.58]

barnabino
00domenica 8 ottobre 2006 01:26
Caro Mario,


alcune scritture per tua stessa ammissione possono essere tradotte o capite anche in senso trinitario, perchè apostrofare questi ultimi come appartenenti a filosofie pagane e facenti parte della grande meretrice meritevoli di essere distrutti?



Perchè tra le due versioni si deve per forza scegliere quella che coerente con il resto delle scritture. Se ci sono 200 passi in cui Gesù è subrodinato a Dio ed è considerato diverso da YHWH non posso pensare che dieci passi ambigui (ovvero leggibili anche nel senso dei 200 passi subordizionalisti) possano essere una "prova" della trinità. E' semplicemenet assurdo.

Qui non stiano parlando di un dettaglio, stiamo parlando del fatto che YHWH è venuto sulla terra come uomo ed è morto, un fatto senza precendento che non possiamo pensare relegato a pochi passi ambigui!

Paolo, secondo te, spenderebbe interi capitoli a spiegare la questione banale della circoncisione e poi in tre o quattro passi ambigui direbbe agli ebrei: "a si, mi sono dimenticato, guardate che Gesù è YHWH"? Siamo letteralmente all'assurdo!

Qui nessuno vuole apostrofare altri come pagani, ma che la dottrina trinitaria si sia sviluppata da concetti greci è evidente, non te lo dicono solo i TdG. Ti suggerisco questa lettura formativa: Hanson, the search for the doctrine of God e gli scritti di Manlio Simonetti massime autorità su quel periodo.

Shalom
barnabino
00domenica 8 ottobre 2006 01:29
Cara Siria,


Non mi sembra che i due termini "qualità" e "rivelazione" siano interscambiabili perché "qualità" indica la sostanza divina di Cristo mentre " rivelazione" il modo in cui Dio si è manifestato



Dio ha rivelato le sue qualità invisibili nella fisicità del Cristo. Non è possibile conoscere Dio attraverso la filosofoa ed il suo "vuoto inganno ma solo atraverso la "pienezza" del Cristo.

Shalom
(Mario70)
00domenica 8 ottobre 2006 15:40
Re:

Scritto da: barnabino 08/10/2006 1.26
Caro Mario,


alcune scritture per tua stessa ammissione possono essere tradotte o capite anche in senso trinitario, perchè apostrofare questi ultimi come appartenenti a filosofie pagane e facenti parte della grande meretrice meritevoli di essere distrutti?



Perchè tra le due versioni si deve per forza scegliere quella che coerente con il resto delle scritture. Se ci sono 200 passi in cui Gesù è subrodinato a Dio ed è considerato diverso da YHWH non posso pensare che dieci passi ambigui (ovvero leggibili anche nel senso dei 200 passi subordizionalisti) possano essere una "prova" della trinità. E' semplicemenet assurdo.

Qui non stiano parlando di un dettaglio, stiamo parlando del fatto che YHWH è venuto sulla terra come uomo ed è morto, un fatto senza precendento che non possiamo pensare relegato a pochi passi ambigui!

Paolo, secondo te, spenderebbe interi capitoli a spiegare la questione banale della circoncisione e poi in tre o quattro passi ambigui direbbe agli ebrei: "a si, mi sono dimenticato, guardate che Gesù è YHWH"? Siamo letteralmente all'assurdo!

Qui nessuno vuole apostrofare altri come pagani, ma che la dottrina trinitaria si sia sviluppata da concetti greci è evidente, non te lo dicono solo i TdG. Ti suggerisco questa lettura formativa: Hanson, the search for the doctrine of God e gli scritti di Manlio Simonetti massime autorità su quel periodo.

Shalom


Tutto il nuovo testamento è incentrato sul fatto che Cristo sia Dio, è chiamato Signore, Dio, salvatore, autore della vita, fondatore dei cieli e della terra, colui che possiede la deità, colui che tutto sostiene, il vero Dio, il Dio con noi, colui che insieme al padre è adorato (vedi apocalisse), colui che è adorato dagli angeli, scritture chiaramente applicate al Dio del VT vengono applicate a Cristo, e chi piu ne ha piu ne metta...
credo proprio che siate voi a non voler vedere queste cose per contraddistinguervi dalle altre religioni cristiane che normalmente sono trinitarie, ormai è diventato un cavallo di battaglia e niente sembra puo farvi cambiare idea, neanche l'evidenza.
Per l'ennesima volta: che Cristo sia subordinato a Dio padre, nessuno lo ha mai messo in dubbio in questo forum.


Dio ha rivelato le sue qualità invisibili nella fisicità del Cristo. Non è possibile conoscere Dio attraverso la filosofoa ed il suo "vuoto inganno ma solo atraverso la "pienezza" del Cristo.


tutto è filosofia, anche la teologia alla quale credi tu, dovresti saperlo questa è l'abc!
Ciao

[Modificato da (Mario70) 08/10/2006 15.43]

[Modificato da (Mario70) 08/10/2006 18.07]

-gengiskhan-
00domenica 8 ottobre 2006 19:49
Dato che nel tread sul caso Marco Piccioni, per mie considerazioni favorevolmente possibiliste sul conto di una TdG
io sono stato definito ( sconsideratamente e senza sapere nulla di me ) un mezzo usato ( dai TdG ) non sò per quali fini, allora dirò cosa la penso, come non ho mai fatto prima, in
merito alle dottrine cattoliche abbracciate dagli ex TdG.

Tanto, se mi si deve attribuire una maglietta, è bene che la onori come onoro la maglietta del mio Bologna.

E non vi dico il mio disappunto per la chiusura di quel tread, sul quale c'era molto da aggiungere perchè stavo raggiungendo certe conclusioni molto interessanti sul modo irrazionale di
procedere degli ex - TdG e di alcuni loro forum. Ho capito anche
il nesso fra il post di Libero e quello di Justee, che credo, a
differenza dell'Admin, di poter collegare perchè in parole molto diverse ( molto più forti quelle di Libero ) in effetti
arrivano alle stesse conclusioni. Mi sembra evidentissimo.

Ho voluto postare qui anche se OT queste considerazioni e ne chiedo scusa, ma mi era impossibile postarle in un tread chiuso, a mio parere affrettatamente.

Ma vado all'argomento in tread.

Secondo i neoplatonici, le ipostasi sono le tre sostanze principali del mondo intellegibile: l’Uno; l’Intelletto, che procede dall’Uno; e l’Anima, che procede dall’Intelletto.

A me vengono forti sospetti che i padri niceani, e successivamente quelli costantinopolitani, successori di Origene e di altri maestri cristiani successivi agli apostoli,
abbiano ereditato il dogma trinitario direttamente dai neoplatonici.

Non si vedono analogie fra le ipostatsi neoplatoniche e il Dio trino? A me sembrano fino troppo evidenti.

Nella trinità l'Uno è il Padre che genera il Figlio ( l'Intelletto, la Sapienza o il Logos) per eterna generazione ( ? ), e sua volta congiunti allo Spirito Santo ( l'Anima neoplatonica ) che procede dal Padre e dal Figlio, con qualche minima variazione rispetto alle ipostasi neoplatoniche.

I fautori della trinità non sostengono forse, con differenze che diventano dettagli secondari, che i tre siano della stessa sostanza divina, parallelamente a quel che sostengono i neoplatonici che le tre ipostasi sono le tre comuni sostanze principali da cui si irradia per emanazione il mondo intellegibile?

Questi concetti non vanno a scontrarsi con l'Iddio dei Giudei, che è anche lo stesso Dio dei primi apostoli giudeo cristiani,
e che era un unico Dio non trino, creduto tutt'ora dagli ebrei?

Come mai negli scritti neotestamentari non c'è alcuna traccia di polemica fra giudei e giudeo-cristiani come Paolo di Tarso
sulla natura creatrice di Cristo e fra la trinità e l'unico e
solo Dio, mentre c'è aspra polemica sulla circoncisione e su altri aspetti secondari di applicazione delle legge ebraica?

Non dovrebbe emergere negli scritti neotestamentari in primissimo luogo la polemica fra il trinitarismo cristiano e l'unitarismo ebraico che invece emerge solo nei secoli successivi?

E il concetto del Figlio ( il logos ) che è creatore come L'uno ( il Padre) e lo S.S., è realmente ereditata dalle parole del Cristo e dagli scritti degli apostoli
o è una elaborazione in senso neoplatonico di quegli scritti?
Esaminando la questione in modo asettico e da non credente vedo molte più analogie fra il concetto di trinità con le dottrine neoplatoniche che con le dottrine cristiane del primo secolo.

Per cui, coerentemente con la maglietta che mi è stata assegnata, vedo più coerenza fra gli scrittori neotestamentari
con l'unitarismo dei TdG, anzichè con il trinitarismo di stampo neo platonico dei cattolici e degli ex-TdG.

[SM=x511460]

sandraN
00domenica 8 ottobre 2006 20:41
Anch'io non sono d'accordo con la chiusura di quel tread, forse perchè avrebbe finito, sulla traccia segnata da Maria, non a definire i retroscena della scomparsa di Emo, ovviamente, (questione di pertinenza degli inquirenti), ma a comprendere la vera natura delle attività degli ex-TdG e di alcuni loro forum.

Ma comunque " vuolsi così colà dove di puote ciò che vi vuole..."ma a mio parere, grazie a Maria, stanno emergendo elementi nella fattispecie che mettono a nudo questioni importanti, anche se non attinenti alla scomparsa di Emo Piccioni e che possono indurre, a mio parere il figlio Marco a ragionare diversamente.

Quel tread a mio parere andrebbe riaperto e mi sembra intempestivo averlo chiuso con le dichiarazioni inopportune di due ex-TdG di cui l'ultimo ha messo l'unico suo intervento su questo forum per l'occasione.

Mi spiace sembrare critica, ma a mio parere gli ultimi interventi di quel tread andavano riservati agli abituali foristi del forum Agape che meritano maggiore considerazione,
piuttosto che ad un forista occasionale.

Anch'io, come gengy, ho postato qui le mie idee in proposito, non essendo più possibile farlo in quel 3D. Chiedo scusa per l'off topic.

Vado adesso al presente 3D.

In effetti, leggendo il post di Gengy, che mi precede, mi viene in mente un pensiero scritturale, quello di 2 Timoteo
4:2-4

Predica la parola, datti ad essa con urgenza in tempo favorevole, in tempo difficoltoso, riprendi, rimprovera, esorta, con ogni longanimità e [arte di] insegnare.

Poiché ci sarà un periodo di tempo in cui non sopporteranno il sano insegnamento, ma, secondo i loro propri desideri, si accumuleranno maestri per farsi solleticare gli orecchi;

e distoglieranno i loro orecchi dalla verità, mentre si volgeranno a false storie.


Mi sembra proprio che è proprio quello che avvenne quando maestri a cominciare da Giustino Martire, di scuola platonica, introdussero la filosofia greca e i suoi miti nel cristianesimo.

E così, gradualmente, gli uditori distolsero in effetti, come predetto da Paolo, i loro orecchi dalla verità, secondo cui Gesù dichiara il Padre unico e vero Dio.

Si volsero in effetti a favole filosofiche che definivano Gesù Creatore Onnipotente Dio, in armonia con i concetti filosofici di Ammonio Sacca e dei neoplatonici e che nulla hanno a che fare con il vero cristianesimo.

La predizione di Paolo non poteva avere più puntuale adempimento e l'avvertimento a Timoteo a badarvi non poteva essere ancora più opportuno.

Sandra.

[Modificato da sandraN 08/10/2006 20.48]

barnabino
00lunedì 9 ottobre 2006 11:52
Grande Gengis, dimmi che sei bolognese!


Come mai negli scritti neotestamentari non c'è alcuna traccia di polemica fra giudei e giudeo-cristiani come Paolo di Tarso sulla natura creatrice di Cristo e fra la trinità e l'unico e solo Dio, mentre c'è aspra polemica sulla circoncisione e su altri aspetti secondari di applicazione delle legge ebraica?



Quoto e sottroscrivo in pieno, non esistono nel NT tracce di polemica con gli ebrei sulla presunta "geovità" o "deità" di Cristo. Sarebbe assurdo pensare che i primi discepoli credessero e proclamassero Gesù quale Dio trino senza destare accuse di blasfemia.

D'altronde all'inzio del II secolo cominciarono ad affacciarsi, come tu dici, influenze neoplatoniche che influenzarono profondamente l'interpretazione di certi passi. Per alcuni Padri, che videro negli suoi scritti delle somiglianze con le dottrine cristiane, Platone era uno scrittore "cristiano".

Shalom
(Mario70)
00lunedì 9 ottobre 2006 19:16
Re:

Scritto da: -gengiskhan- 08/10/2006 19.49


Secondo i neoplatonici, le ipostasi sono le tre sostanze principali del mondo intellegibile: l’Uno; l’Intelletto, che procede dall’Uno; e l’Anima, che procede dall’Intelletto.

A me vengono forti sospetti che i padri niceani, e successivamente quelli costantinopolitani, successori di Origene e di altri maestri cristiani successivi agli apostoli,
abbiano ereditato il dogma trinitario direttamente dai neoplatonici.
Non si vedono analogie fra le ipostatsi neoplatoniche e il Dio trino? A me sembrano fino troppo evidenti.

Nella trinità l'Uno è il Padre che genera il Figlio ( l'Intelletto, la Sapienza o il Logos) per eterna generazione ( ? ), e sua volta congiunti allo Spirito Santo ( l'Anima neoplatonica ) che procede dal Padre e dal Figlio, con qualche minima variazione rispetto alle ipostasi neoplatoniche.



La cosa che mi incuriosisce è che per i tdg o per i loro simpatizzanti, quando ci sono delle analogie con pensieri filosofici estranei all'ebraismo o al cristianesimo primigeneo, allora è una cosa sbagliata.
Vi rendete conto di quanto è infantile tale modo di ragionare?
Non citò forse filosofi greci lo stesso Paolo inserendo i loro pensieri nelle sue lettere?
Che dire delle analogie tra il demiurgo platonico e il Cristo dei tdg?
Volete che continui con quello che asserivano i seguaci di Akenaton e quello che c'è scritto in alcuni salmi riguardo a YHWH?
Che dire delle analogie tra quello che insegnava Confucio e molti detti di Cristo?
Che dire di alcune dottrine Zoroastriane?
preso da un sito che tratta di zoroastrismo:

"Gli uomini vorrebbero la luce ed il bene, ma la loro natura li fa cedere alle tenebre ed al male. Aura Mazda decide allora di inviare suo figlio sulla Terra per indicare agli uomini la via del bene e della luce. Nel fare questo dovette cambiare la natura di Mitra da puro spirito a carne e sangue. Da questa trasformazione di pensiero in voce, Mitra fu chiamato Logos, cioè parola, verbo. La vita sulla Terra del Salvatore Mitra, è simile a quella di molti altri Salvatori. La differenza sostanziale è che Mitra venne concepito da una vergine e dallo stesso Aura Mazda"

Che dobbiamo dire che non dovremmo credere all'incarnazione di Cristo perchè secoli prima ne parlavano i zoroastriani?
potrei continuare all'infinito parlando di Gilgamesh, dei misteri eleusini, di Giove ammone ecc...
mi vengono in mente le parole di Paolo:

Romani 2:14-15 14 Infatti tutte le volte che i pagani, che non hanno la legge, praticano le azioni prescritte dalla legge, seguendo il dettame della natura, essi, pur non avendo la legge, sono legge per se stessi. 15 Essi mostrano che l' opera voluta dalla legge è scritta nei loro cuori, dato che la loro coscienza rende loro testimonianza e i loro ragionamenti si accusano o difendono tra di loro"

Invece di accusare i trinitari (ossia il 99,9% di tutti i cristiani della terra) di essere nel torto perchè esistono delle analogie con il neoplatonismo, dovreste spiegare come la dottrina trinitaria stessa sia sbagliata dal punto di vista biblico e finora non ci siete riusciti assolutamente, "confondete" il trinitarismo con il sabellianesimo, non capite che le parole di Giovanni e Paolo come "logos" "morphè" "hipostasys" "prototokos" "archè" sono prese in prestito dalla tanto disprezzata cultura ellenistica e proprio questa andrebbe esaminata attentamente per capire il vero significato che è dietro a queste parole.
In nessun punto il NT chiama "Dio" qualcun'altro se non il padre e il figlio oltre ai falsi dei ovviamente (Gesù cita il VT in giovanni 10 e Satana è "l'iddio di questo mondo" non certo Dio per natura).
Quando i tdg dichiarano che Cristo è "Un dio" in quanto ha la natura divina del padre, si inseriscono automaticamente nella monolatria e non certo nel monoteismo, inoltre le scritture di Isaia le quali dicono che non vi è alcun Dio accanto a YHWH, ne prima di lui ne dopo di lui, che era solo nella creazione ecc... sono inspiegabili per chi crede nella teologia dei tdg.




Questi concetti non vanno a scontrarsi con l'Iddio dei Giudei, che è anche lo stesso Dio dei primi apostoli giudeo cristiani,
e che era un unico Dio non trino, creduto tutt'ora dagli ebrei?


Ricordo che per i trinitari Dio è uno, mentre per i tdg non è così.


Come mai negli scritti neotestamentari non c'è alcuna traccia di polemica fra giudei e giudeo-cristiani come Paolo di Tarso
sulla natura creatrice di Cristo e fra la trinità e l'unico e
solo Dio, mentre c'è aspra polemica sulla circoncisione e su altri aspetti secondari di applicazione delle legge ebraica?
Non dovrebbe emergere negli scritti neotestamentari in primissimo luogo la polemica fra il trinitarismo cristiano e l'unitarismo ebraico che invece emerge solo nei secoli successivi?


i cristiani erano accusati di bestemmia proprio perchè:

Giovanni 8:58-59 58 Disse loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, io sono». 59 Presero allora delle pietre per scagliargliele addosso. Gesù però si nascose ed uscì dal tempio.

Giovanni 10:30-33 30 Io e il Padre siamo uno». 31 I Giudei raccolsero di nuovo delle pietre per lapidarlo. 32 Gesù rispose loro: «Vi ho mostrato molte opere buone da parte del Padre. Per quale di queste opere mi lapidate?». 33 Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un' opera buona, ma per una bestemmia: perché tu che sei uomo, ti fai Dio».

Giovanni 10:38-39 38 Ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, così che conosciate e cominciate a comprendere che il Padre è in me ed io nel Padre». 39 Tentarono nuovamente di arrestarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

volete altre prove?
Se queste tre scritture in realtà non fossero state cosi potenti, ma fossero state capite dai giudei nel modo interpretato dai tdg alterando il testo greco ad hoc, credete veramente che avrebbero voluto lapidare Cristo per bestemmia?



Per cui, coerentemente con la maglietta che mi è stata assegnata, vedo più coerenza fra gli scrittori neotestamentari
con l'unitarismo dei TdG, anzichè con il trinitarismo di stampo neo platonico dei cattolici e degli ex-TdG.



Come detto prima i tdg non sono affatto unitariani ma politeisti o al limite monolatri.


barnabino
00lunedì 9 ottobre 2006 23:09
Caro Mario,


quando ci sono delle analogie con pensieri filosofici estranei all'ebraismo o al cristianesimo primigeneo, allora è una cosa sbagliata



Mi pare che nessuno abbia detto che è "sbagliato". Qui nessuno, tanto meno Gengiskhan, ne ha fatto una questione di merito.

Semplicemente si è osservato che la dottrina della trinità non è presente nelle scritture ma si è svulippata dal II secolo in poi in base ad una lettura dei testi basata su concetti filosofici neoplatonici che sembravano avere delle analogie con certi passi biblici. La dottrina della trinità dunque sarebbe figlia di un certo modo di intendere Dio e il Logos, diverso da quello a cui facevano riferimento gli scrittori biblici. Qui non si tratta di "analogie" ma di un mutamento dell'orizzonte interpretativo.


Non citò forse filosofi greci lo stesso Paolo inserendo i loro pensieri nelle sue lettere?



Mi pare che qui stiamo facendo tutt'altro discorso, gli apologeti del II secolo non si limitarono a citare degli scrittori a difesa del cristianesimo ma finirono per usare i loro concetti per spiegare certi passi scritturali.


confondete il trinitarismo con il sabellianesimo



A dire il vero siete voi che sieta sabelliani e non noi che ci confondiamo. Se per Giovanni "ho theos" è il Padre quando Tommaso chiama Gesù "ho theos" è un sabelliano.


non capite che le parole di Giovanni e Paolo come "logos" "morphè" "hipostasys" "prototokos" "archè" sono prese in prestito dalla tanto disprezzata cultura ellenistica e proprio questa andrebbe esaminata attentamente per capire il vero significato che è dietro a queste parole



Sarebbe da capire da dove lo deduci, Paolo scrisse tra il 50 ed il 60 ed era un fariseo ebreo, il suo orizzonte, come dimostrano le sue lettere, era quello biblico e lo stesso per quanto riguarda Giovanni di cui non troviamo riferimenti alla filosofia greca, lo stesso uso di Logos non rispecchi affatto il senso che, per esempio, Filone di Alessandria attribuisce al termine ma rimane ben piantato nella cultura semitica.

E poi quale lettura dovremmo dare a quelle parole? A quale scuola filosofica si riferiva Paolo? Era un neoplatonico, uno stoico? Se Paolo e Giovanni si muovevano in qualche ambito filosofico dovremmo aspettarci almeno una spiegazione del significato di quei termini, cosa che non troviamo affatto.


Quando i tdg dichiarano che Cristo è "Un dio" in quanto ha la natura divina del padre, si inseriscono automaticamente nella monolatria e non certo nel monoteismo



Mi pare un'obiezione del tutto inconsistente e già affrontata centinaia di volte, sai bene che in tutto l'AT il termine "theos" (senza articolo) viene utilizzato per gli angeli, per i giudici umani, per il mediatore del Patto, per l'Unto Messia e forse per il re Davide. Questo per il lettore non costituiva alcuna "monolotria". Semplicemente "theos" indicava un essere genericamente "divino" o "potente". Non vedo come il fatto che Giovanni lo usi per Gesù possa cambiarne il senso.


inoltre le scritture di Isaia le quali dicono che non vi è alcun Dio accanto a YHWH, ne prima di lui ne dopo di lui, che era solo nella creazione ecc... sono inspiegabili per chi crede nella teologia dei tdg



Inspiegabili per chi non conosce il linuaggio biblico e, come te, si rifà per spiegarle ad una cultura differente. Isaia dice che YHWH è il solo Dio (dunque è il solo "ho theos") ma questo non toglie che vi siano alti detti "theos" in senso non trascendente.

Isaia stesso, pur affermando l'unicità assoluta di Dio (e quindi negando ogni possibile tentazione trinitaria) in Isaia 9,6 afferma che il discendente di Davide era anche "dio potente". Vedi che per Isaia non esiste nessun problema a dire che Dio è assolutamente unico ma che anche un essere umano può, relativamente ad un certo contesto, essere detto "dio". Nessun politeismo in questo.


Giovanni 8:58-59 58 Disse loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, io sono». 59 Presero allora delle pietre per scagliargliele addosso. Gesù però si nascose ed uscì dal tempio



Non mi pare che qui Gesù avesse detto di essere "Dio" piuttosto aveva sostenuto di essere più vecchio di Abraamo (si scrive con doppia nel testo greco, se citassi dalla TNM saresti più corretto) e di parlare con più autorità di lui.


Io e il Padre siamo uno». 31 I Giudei raccolsero di nuovo delle pietre per lapidarlo. 32 Gesù rispose loro: «Vi ho mostrato molte opere buone da parte del Padre. Per quale di queste opere mi lapidate?». 33 Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un' opera buona, ma per una bestemmia: perché tu che sei uomo, ti fai Dio».



L'accusa non era di farsi "Dio" (ho theos) ma di farsi "un dio" (theos) in quanto secondo loro si arrogava il diritto di decidere (come un Dio) cosa fosse corretto fare il giorno di Sabato (secondo il contesto). Accusa che però Gesù nega decisamente dicendo di essere "figlio di Dio". Dunque mi pare che Gesù e Giovani qui neghino decisamente la deità di Gesù.


Ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, così che conosciate e cominciate a comprendere che il Padre è in me ed io nel Padre». 39 Tentarono nuovamente di arrestarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani



L'episodio è sempre lo stesso, ma cosa vuol dire secondo te "il Padre è in me e io nel Padre"? Io non ci vedo nulla di trinitario, in quel momento poi la persona Gesù era sulla terra e dunque non era certo dentro la persona del "Padre". Gli abrei avevano ben ragione a volerlo lapidare poichè si diceva in una intima relazione con Dio simile a quella di un Figlio.

Che tali accuse non avessero a che fare con pretesi di "deità" di Cristo è evidente, al suo processo finale nessuno lo accusò della massima bestemmia, ovvero dire di essere Dio, ma si dovette cavillare per condannarlo. Di fatto Gesù non era mai stato percepito come Geova sulla terra.


Come detto prima i tdg non sono affatto unitariani ma politeisti o al limite monolatri



L'importante è essere convinti. Per ora però non ho letto ancora un passo che dimostri la necessità di abbandonare l'orizzonte semitico e di ricorrere alla secolari speculazioni trinitarie per essere spiegato. Ti ricordo: il rasoio di Ockham. E' inutile cercare spiegazioni complicate quando quelle più semplici rispondono alla domanda.

Shalom
barnabino
00lunedì 9 ottobre 2006 23:29
A me sembra che qui siamo alla circolarità, si finisce sempre nei soliti due o tre passi: Io e il Padre siamo uno, il Logos era Dio, Il Padre è in me e io nel Padre e qualche altro.

Personalmente troppo pochi e troppo ambigui per credere che stravolgano in qualche modo 3000 anni di cultura biblica. Di fatto la trinità si presenta come la risposta ellenistica all'ignoranza dei cristiani. Non a caso ci volle un atto di forza per imporla. Per fortuna nel XIX la chiesa trinitaria ha perso il suo potere politico e non riscirà a fermare la semplicità biblica.

Shalom
Teodoro Studita
00martedì 10 ottobre 2006 01:31
Non entro nel merito del solito brodo watchtoweriano di barnabino e delle sue anacronistiche letture secondo cui un autore della fine del I secolo d.C. dovrebbe pensare come un politeista del X secolo a.C., ma ci tengo a precisare una cosa


A dire il vero siete voi che sieta sabelliani e non noi che ci confondiamo. Se per Giovanni "ho theos" è il Padre quando Tommaso chiama Gesù "ho theos" è un sabelliano.



Il fatto che tu non abbia capito un accidente del simbolo trinitario non ti autorizza minimamente a dare (leggasi darci) dei sabelliani. Che per Giovanni "ho theos" sia il Padre lo hai detto tu, non io. Per quanto mi consta per Giovanni "ho theos" è Dio, che guarda caso è quanto c'è scritto. So bene che a voi non piace leggere il testo ma le vostre celebri traduzioni, ma che theos voglia dire Dio lo sa anche mia nonna.
E infatti Giovanni non dice che "la Parola era il Padre", ma che "la Parola era Dio", poiché secondo noi stava parlando dell'unico Dio che conosceva. Chiamalo YHWH, chiamalo Geova, chiamalo come ti pare ma ricordati che il simbolo niceno inizia con la frase "pisteuomen eis ena theon", credo in un solo Dio. Per te è il Padre, per me è Padre, Figlio e Spirito Santo.
Io leggo quello che c'è scritto, e non urta affatto contro la mia teologia. Tu hai bisogno di tradurre "la parola era un dio" facendo diventare Giovanni un politeista, e Tommaso un imbecille, che "esclama il suo stupore", mentre la segretaria di Geova trascrive fedelmente.
Questo è quanto dovevo, l'ariano riscaldato che dà del sabelliano all'ortodosso è proprio troppo.



barnabino
00martedì 10 ottobre 2006 10:39
Caro Teodoro,


Che per Giovanni "ho theos" sia il Padre lo hai detto tu, non io. Per quanto mi consta per Giovanni "ho theos" è Dio, che guarda caso è quanto c'è scritto



Dunque dai ragione ai testimoni di Geova, infatti se "ho theos" non è il Padre Gesù "non è ho theos" in quanto è una persona presso Dio detta sdemplicemente "theos". In questo caso non sei sabelliano ma neppure trinitario, poichè se sostieni che ho theos è Dio qui Gesù sarebbe una persona distinta da Dio, presso cui sta, e non dal Padre. Dunque Gesù non sarebbe ho theos. Interessante conclusione.


E infatti Giovanni non dice che "la Parola era il Padre", ma che "la Parola era Dio", poiché secondo noi stava parlando dell'unico Dio che conosceva.



Infatti il Padre è "ho theos" e dunque solo Padre il solo Dio che Giovanni conosceva, ovvero Geova. Presso Geova poi stava il Logos.


ricordati che il simbolo niceno inizia con la frase "pisteuomen eis ena theon", credo in un solo Dio. Per te è il Padre, per me è Padre, Figlio e Spirito Santo



Non metto in dubbio che tu segua il credo niceano, io preferisco attenermi alla rivelazione che afferma essere il Padre il solo vero Dio.


Io leggo quello che c'è scritto, e non urta affatto contro la mia teologia. Tu hai bisogno di tradurre "la parola era un dio" facendo diventare Giovanni un politeista



No, tu leggi quello che credettero di leggere i padri del III secolo (perchè anche per Origene "theos" era diverso da "ho theos") che ignoravano il significato che "theos" aveva per Giovanni e per spiegare l'apparente contraddizione "politeistica" introdussero spiegazioni estranee al contesto scritturale.

In realtà io leggo quello Giovanni scrisse ovvero che vi è un solo Dio e che il Logos era "dio" in quanto messia, mediatore della creazione, re e giudice supremo. Mosè, il mediatore del patto, venne chiamato theos due volte. Possibile che ti riesca tanto difficile capire che per Giovanni e Tommaso era naturale attribuire al Gesù risorto e preumano lo stesso titolo senza cadere in nessuna deriva politeistica?


l'ariano riscaldato che dà del sabelliano all'ortodosso è proprio troppo



Ortodossia e eresia sono concetti molto fluidi, come lo erano nel IV secolo, e oggi non c'è più un imperatore ad imporre con la forza l'una o l'altra dottrina.

Shalom

[Modificato da barnabino 10/10/2006 10.40]

-gengiskhan-
00martedì 10 ottobre 2006 11:34
A quanto pare un ateo come me è riuscito a dare una scrollata ad una discussione che era diventata un monotono ping ping tra diverse inconciliabili posizioni.

Lasciatemi fare un altra considerazione sul tema trinitario così strettamente collegato col 3D in questione in merito al dilemma fra creatore o creatura riguardo al ruolo di Cristo e premettendo che io esamino i fatti da non credente con considerazioni non prettamente teologiche.

Sia la risposta di Teodoro Studita, ma per conseguenza anche la tesi di Barnabino, mi lasciano perplesso.

La trinità è formulata in senso abbastanza compiuto nel primo concilio costantinopolitano ( formulazione che non è identica a quella niceana ) formulazione che già si muove sui fili del rasoio perchè accettata integralmente dagli ortodossi ma non in tutto e per tutto dai cattolici. ( se mi sbaglio correggetemi, e in particolare se c'è qualcuno che ha cognizioni del credo ortodosso ).

Chissà se fra la massa cattolica e ortodossa, a parte gli studiosi, c'è cognizione della differenza che riguarda il filoque ).

Ma a parte questa questione, che pare sia una difformità fra cattolici e ortodossi in via di soluzione con qualche escamotage, ci sono da dire alcune altre cose in merito alle difficoltà dei trinitari.

L'ultimo scambio di idee ( contrastanti ) tra Teodoro Studita e Barnabino mi lascia perplesso sulla ipotesi trinitaria, perplessità che non a nulla a che vedere con gli apetti teologici ed esegetici dei brani esaminati.

Mi chiedo: se è tanto difficile fare chiare distinzioni fra il concetto ortodosso della trinità con modalismo, sabellianismo e patripassismo ( si dice così? ) che sono eresie, si può pensare realmente che un non credente come me possa essere convertito ad un ortodosso cristianesimo trinitario?

Non vi sembra che queste differenze fra ciò che è ortodosso e ciò che eretico si muovono un pò troppo su fili di rasoio e su labili confini fin troppo facilmente debordabili?

Per ortodosso non intendo ovviamente la confessione ma l'originario significato del termine.

Non vi sembra che queste sottigliezze fra ciò che è bollato come eresia, e destinato a perdizione eterna, e ciò che è canonico siano sconosciute alla gran massa di voi credenti?

E vi sembra che un Dio , per voi realmente esistente, ( anche se mi giro e non ne vedo alcuna traccia ) si sarebbe reso sul libro che voi idolatrate, un pò più intellegibile e tale da non destare equivocità fin dai primi crededenti per giungere a quelli attuali?

Ecco perchè se un giorno mi alzassi al mattino e mi scoprissi credente comincerei ad escludere dal mio vocabolario il termine trinità.

Le discussioni in sè stesse e le polemiche tra trinitari e antitrinitari presenti in questo 3D fra interpretazioni ortodosse e sabelliane e modaliste e patripassisiche e..........
sono già in se stesse la prova che se c'è un Dio ( il che è tutto da dimostrare ) non può essere un Dio complicato e controverso quale è in se e per sè un Dio trino.

Da ateo che si sforza di usare il cervello, con più o meno successo, io dò parere del tutto negativo sulla possibilità di un Dio trino.

E non lo faccio per simpatia verso Barbabino che probabilmente è bolognese, perchè io non lo sono realmente, ma sono siculo
( Ganzirri, circondario messinese ), ma solo bolognese di adozione.

Grazie.

[SM=x511460]


[Modificato da -gengiskhan- 10/10/2006 11.55]

Polymetis
00martedì 10 ottobre 2006 11:48
Insisto nel dire en passant che i tdG non hanno capito nulla della Trinità, ed è colpa della WTS temo. Ho theos è Dio, ho theos è il Padre, ho theos è il Figlio, ho theos è lo Spirito. Il fatto che diciamo che nel prologo giovanneo Gesù non è ho theos ma theos non è perché Gesù non sia ho theos in sé, ma perché scrive ho theos e attruiirlo a Gesù in quel luogo, avrebbe reso indistinguibile soggetto e predicato nel III stico identificando Gesù con l'ho theos di cui si parlava nel II stico, cioè il Padre. Questo non toglie che per la fede ortodossa Gesù sia ho theos, infatti ogni persona della Trinità è DIo tutto intero, non in quanto ingloba le altre persone ma Dio tutto intero quanto alla natura(sostanza), cioè il lui dimora la pienezza della deità.

Ad maiora
spirito!libero
00martedì 10 ottobre 2006 12:12
A me risulta che nei vangeli nel testo greco "ho theos" sia rivolto anche a Gesù, a Barnabino risulta ?

Saluti
Andrea
-gengiskhan-
00martedì 10 ottobre 2006 12:14
Re:

Scritto da: Polymetis 10/10/2006 11.48
Insisto nel dire en passant che i tdG non hanno capito nulla della Trinità, ed è colpa della WTS temo. Ho theos è Dio, ho theos è il Padre, ho theos è il Figlio, ho theos è lo Spirito. Il fatto che diciamo che nel prologo giovanneo Gesù non è ho theos ma theos non è perché Gesù non sia ho theos in sé, ma perché scrive ho theos e attruiirlo a Gesù in quel luogo, avrebbe reso indistinguibile soggetto e predicato nel III stico identificando Gesù con l'ho theos di cui si parlava nel II stico, cioè il Padre. Questo non toglie che per la fede ortodossa Gesù sia ho theos, infatti ogni persona della

Trinità è DIo tutto intero, non in quanto ingloba le altre persone ma Dio tutto intero quanto alla natura(sostanza), cioè il lui dimora la pienezza della deità.

Ad maiora



Sì, va bè, si continua a disquisire fa theos e ho theos.

E questo dimenticando che i sabelliani e gli ariani conoscevano tali problematiche linguistiche meglio di noi, essendo per lo più grecofoni e coevi al tempo in cui gli scritti biblici furono redatti.

E dimenticando che i contemporanei, seppure con lauree e specializzazioni in greco antico, non possono conoscere il greco meglio di loro.

Eppure le controversie fra i cosidetti eretici e scomunicati come i sabelliani, ariani, modalisti e........., con i cattolici trinitari in senso canonico e non eretico erano perfettamente identiche a quelle attuali.

Queste controversie non si basavano su una diversa versione o traduzione dei testi, ma sulla stessa inevidenza della dottrina trinitaria che già allora era oggetto di controversie che si muovevano su esili confini interpretativi.

L'intervento di Polymetis, piuttosto che dirimere le mie perplessità, in effetti le alimenta.

E per le ragioni dette nel mio precedente post continuo a dare zero e a bocciare in tutto e per tutto l'ipotesi trinitaria e mi tengo ben stretto il mio ateismo.

[SM=x511460]

[Modificato da -gengiskhan- 10/10/2006 12.16]

barnabino
00martedì 10 ottobre 2006 12:40
Caro Polymetis,

La confusione sulla trinità non dipende dei testimoni di Geova ma dai trinitari incapaci di darne una spiegazione comprensibile ed univoca, i diversi gruppi cristiani danno spiegazioni spesso in contraddizione fra loro, eupeptico ha aperto un 3d proprio per partire, almeno, da una base comune.


Ho theos è Dio, ho theos è il Padre, ho theos è il Figlio, ho theos è lo Spirito



Sarebbe da provare che quello che dici è coerente con le scritture, infatti non ci sono tracce che "ho theos" venga usato a proprosito di Gesù o dello spirito santo. Nel NT Gesù chiama "ho theos" ed il "solo vero Dio" colui che considera suo Padre ovvero colui che viene chiamato YHWH o Geova in italiano.


Il fatto che diciamo che nel prologo giovanneo Gesù non è ho theos ma theos non è perché Gesù non sia ho theos in sé, ma perché scrive ho theos e attribuirlo a Gesù in quel luogo, avrebbe reso indistinguibile soggetto e predicato



Dunque, il quel luogo, per Giovanni "ho theos" è solo il Padre e non Dio? A mio parere per Giovanni "ho theos" è il Padre in quanto "solo vero Dio". Tanto è vero che in nessun passo Giovanni usa "ho theos" nei riguardi di Gesù il quale è semplicemente "theos" che nell'eco della letteratura neotestamentaria ha un significato che era chiaramente distante da una presunta "identità" di sostanza, come poi fu letta nel III secolo.


cioè il lui dimora la pienezza della deità



Questo non risolve il problema poichè per Paolo quella pienezza non è necessariamente identificata con la natura o la sostanza divina, anzi, il contesto ci fa pensare il contrario visto che si parola della persona del Cristo contrapposta alla sapienza umana e non alla "natura" umana o degli dei. A me pare che gli esegeti moderni siano piuttosto cauti, per non dire scettici, a leggere quel passo in senso strettamente trinitario.

Shalom
spirito!libero
00martedì 10 ottobre 2006 12:41
Caro Gengiskan (che poi giusto per vostra informazione Gengis Khan è una traslitterazione italiana errata del nome dell'imperatore mongolo, perchè il suo nome corretto era Gengis Han in quanto appartenente alla dinastia Han)

Personalmente non sono trinitario. Ma per motivi molto diversi da quelli adotti dai tdg.

Tuttavia se dovessi interpretare le scritture alla maniera dei tdg, come dovrei leggere questi passaggi ?

Giovanni 10:30-33 30 Io e il Padre siamo uno»

Giovanni 8:58-59 58 Disse loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, io sono». 59 Presero allora delle pietre per scagliargliele addosso. Gesù però si nascose ed uscì dal tempio.

Giovanni 10:30-33 30 Io e il Padre siamo uno». 31 I Giudei raccolsero di nuovo delle pietre per lapidarlo. 32 Gesù rispose loro: «Vi ho mostrato molte opere buone da parte del Padre. Per quale di queste opere mi lapidate?». 33 Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un' opera buona, ma per una bestemmia: perché tu che sei uomo, ti fai Dio».

Giovanni 10:38-39 38 Ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, così che conosciate e cominciate a comprendere che il Padre è in me ed io nel Padre»


Facendo i letteralisti, cosa significa il padre è IN me ed io NEL padre ? Non significa forse che sono un'unca cosa ?

Sempre facendo i letteralisti, cosa siignifica Io e il padre siamo UNO ? Non significa che sono uniti in un'unica cosa, in un'unica sostanza ?

Mi chiedo dunque, perchè i tdg fanno i letteralisti per ciò che gli conviene ed invece cercano di applicare, male, certe regole ermeneutiche ?

Inoltre Gengis, cosa c'entra la trinità con l'ateismo non mi è noto !

Saluti
Andrea
barnabino
00martedì 10 ottobre 2006 12:51
Caro Geniskhan,


Queste controversie non si basavano su una diversa versione o traduzione dei testi, ma sulla stessa inevidenza della dottrina trinitaria che già allora era oggetto di controversie che si muovevano su esili confini interpretativi



In effetti è quello che penso anche io, dato per scontato che le parole degli agiografi erano chiare e prive di ambiguità per i loro lettori dal II secolo in poi si assiste ad uan progressiva "invadenza" esegetica con un uso sempre più spregiudicato della filosofia greca per spiegare le apparenti contraddizioni nel testo, per esempio la presenza di un "secondo dio" quando le scritture erano strettamente monoteiste.

I padri invece di leggere quei passi secondo le intenzioni dell'autore, per cui la presenza di un "secondo dio" era perfettamente in linea con il monoteismo, vuoi per ingnoranza e vuoi per opposizione al giudaismo, cercarono una via "greca" per spiegare il loro Dio (che non poteva più essere il Geova degli ebrei).


A me risulta che nei vangeli nel testo greco "ho theos" sia rivolto anche a Gesù



L'argomento è controverso, ci sono ulcuni passi in cui "ho theos" potrebbe essere rivolto tanto a Gesù quanto a Dio, ma poichè sono ambigui e in tutta la LXX e negli scritti del giudaismo contemporaneo "ho theos"indica esclusivamente YHWH è molto improbabile che il lettore lo applicasse a Gesù.

In un caso è applicato a Gesù (Gv 20,2[SM=g27989] ma la costruzione grammaticale è ambigua, l'articolo potrebbe essere dovuto soilo akll'uso del vocativo semitico, assai comune nel NT, e non alla specifica volontà di sottolineare che Gesù era "ho theos".

Shalom
barnabino
00martedì 10 ottobre 2006 12:59

Facendo i letteralisti, cosa significa il padre è IN me ed io NEL padre ? Non significa forse che sono un'unca cosa ?



Non direi, proprio essendo letteralisti. Essere "dentro il padre" non ha alcun senso nè in greco nè in italiano. Una persona non può essere dentro un'altra, tanto più che in quel momento Gesù era sulla terra e il Padre in cielo.

Per la maggior parte dei dizionari quel "in" indica una intima unione, come quella che appunto esiste tra Padre e Figlio, infatti Gesù dice di essere Figlio di Dio, ma non vi leggo "unioni ipostatiche".


Sempre facendo i letteralisti, cosa siignifica Io e il padre siamo UNO ? Non significa che sono uniti in un'unica cosa, in un'unica sostanza ?



Non vedo il motivo di comnplicarci la vita e di stravolgere il senso di tutto il resto delle scritture. Anche i discepoli sono "UNO con il Padre" come Gesù è "UNO con il Padre" ma in questo non vi leggo letteralmente alcuna unità di "sostanza".

Shalom
-gengiskhan-
00martedì 10 ottobre 2006 13:12
Evidentemente dal momento che io chiamo coppe e mi si risponde a bastoni non ho espresso chiaramente il mio pensiero o non lo si vuole capire.

E poi, come ha detto non ricordo chi, che a a che fare un ateo con la discussione di una dottrina cattolica?

Ma rimanga nel suo ateismo e non rompa i c..........

Perciò tenetevi le vostre non risposte, tenetevi la trinità, e io mi tengo le mie convinzioni.

Se poi effettivamente un Dio c'è e non si vede, se mi chiederà conto del mio ateismo indicandomi la via dell'inferno, allora chiederò conto a lui in merito a coloro ai quali avrebbe affidato il compito di convertirmi.

Visto che eludete la mia questione vi considero responsabili della mia perdizione e pretenderò che mi seguiate nei gironi infernali.

[SM=x511459]
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