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Trinita'

Ultimo Aggiornamento: 02/01/2011 21:39
15/10/2006 17:29
 
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L'insegnamento fatto con amore ha certo più effetti che quello impartito in preda al santo sdegno, ma ogni tanto, ed è questo il caso, farsi prendere per i fondelli da gente che discute di greco senza averlo mai studiato non porta alla carità bensì alla perdita della pazienza per il loro ingenuo modo di argomentare, del tutto a digiuno di metodologia.

Ad maiora
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
15/10/2006 18:33
 
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Re:

Scritto da: Polymetis 15/10/2006 17.29
L'insegnamento fatto con amore ha certo più effetti che quello impartito in preda al santo sdegno, ma ogni tanto, ed è questo il caso, farsi prendere per i fondelli da gente che discute di greco senza averlo mai studiato non porta alla carità bensì alla perdita della pazienza per il loro ingenuo modo di argomentare, del tutto a digiuno di metodologia.

Ad maiora



Scusa Polymetis, ma ti rendi conto di quello che dici?

Ma in mezzo alle tue eccellenti letture del vangelo sui testi originali greci non ti è mai capitato di leggere che qualcuno, al quale tu credi più di me, ha detto di amare i propri nemici,
di avere pazienza e di perdonare ( ammesso che l'altro sbaglia), settanta volte?

E qual'è il santo sdegno? A me risulta che il santo sdegno è quello di Gesù quando cacciò i mercanti. Ma perchè qui c'è qualcuno cattolico, evangelico, ortodosso, agnostico o testimone di geova che mercanteggia nel tempio, io qui di euro in circolazione non ne vedo. ( magari ci fossero, con questi chiari di luna ).

Oppur il santo sdegno è quello di Gesù verso i fariseidei farisei che volevano il primo posto e si mettevano i foglietti con le scritture stampate sulla fronte e poi si dimenticavano di fare le cose che erano scritte prchè erano ipocriti.

Ma per caso hai preso la gente di questo forum per i farisei che erano come sepocri imbiancati e come serpenti a sonagli?

Questo è quello che mi risulta essere il santo sdegno di Gesù, il resto non è santo sdegno, ma e solo mancanza di riguardo per gli altri.

Alla prossima.

[Modificato da libero1978 15/10/2006 18.42]

15/10/2006 19:39
 
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Scritto da: M.Tamburino 15/10/2006 17.00
Mi spiace Teodoro che adesso la persona scorretta e poco equilibrata sia diventata io, come surrettiziamente lasciano trasparire le tue parole. 15/10/2006 17.06]




Caro tamburino,
Ti prego di non fare come barnabino, il cui sport preferito è mettere in bocca al prossimo parole mai proferite, né mai pensate. Io ho detto l'esatto contrario, semplicemente mi chiedevo quale fosse il problema nei miei confronti.
Io curo una sezione tecnico-scientifica, non un'aula di catechismo,né un esperimento ecumenico. Io leggo e studio dei testi, non ho alcuna pretesa di essere un esempio "agapico", figuriamoci! Però vorrei vedere te nei miei panni, a esperimentare l'esasperazione cui ti conducono alcuni soggetti che non sono affatto interessati allo studio, ma solo all'apologia e al proselitismo. Sono tutti a gridare alla persecuzione ma loro non si dimostrano di certo più "agapici", basta vedere come hanno apostrofato polymetis (che persona triste.. incompetente.. etc etc) la cui unica colpa è quella di aver risposto con gli argomenti della scienza a questi cari fratelli che ogni giorno nelle loro pubblicazioni ci danno dei "pagani figli di Babilonia".
Lungi da me voler dare insegnamenti o giudizi morali di alcun tipo (mi limito a quelli grecistici), ma non credo che costoro possano lamentare alcunché dal nostro polymetis. Potrebbero invece lodarne la pazienza, visto che nonostante come viene trattato continua a mettersi sullo stesso piano di persone che pretendono di parlare di greco e di biblistica senza avere alcuna formazione specialistica.
Questo affermo in tutta tranquillità.
Cordialità a voi,

15/10/2006 19:48
 
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Re:

Scritto da: Teodoro Studita 13/10/2006 1.02

una espressione che ritengo di disappunto da parte del forista Teodoro Studita,



Solo una smorfietta, il Signore ha fatto grandi cose per Mario, siamo noi (io soprattutto) che non ci accontentiamo mai...



Rinnovo la mia richiesta di conoscere se la smorfietta riguardava il filioque e in caso affermativo, vorrei conoscere la tua posizione al riguardo.

Per poly:
Ti ringrazio per la spiegazione riguardo l'eternità, è stata molto apprezzata, inoltre ti ringrazio per aver approfondito cio che alcune orecchie non vogliono ascoltare, ossia il discorso sull'ipostasi per me fondamentale per capire in che senso Gesè è l'ipostasi della divinità... suggerirei ai tdg qui presenti di riflettere su queste cose e guardare meno alla forma con la quale sono state espresse.
Come ho detto piu volte il voler a tutti i costi difendere la propria fede ci porta a chiudere la nostra mente ad informazioni preziose, le quali potrebbero migliorare il nostro discernimento delle scritture, altrimenti si rischia di dire cose insensate e filologicamente aberranti.
Saluti Mario

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
15/10/2006 21:44
 
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Cordialità a voi

Dammi pure del tu, Teodoro, non farti impressionare dal paio di lustri che ci separano.

Le scienze bibliche in effetti sono una sorta di "zona franca" dove il denominazionalismo od il credo almeno esplicitamente non vengono messi in mostra. Si condividono risorse, si pubblicano ricerche e controricerche, deduzioni e controdeduzioni.

Anche a me capita di leggere qualche rivista specializzata e francamente non vedo i toni e lo stile che spesso qui affiorano, da ambo le parti, d'accordo, ma questo non ci deve portare a vedere il bello dove il bello non c'è. Probabilmente se avessi i tuoi strumenti sarei infastidito anche io, quindi è facile che parliamo due lingue diverse.

Forse un giorno ti comprenderò.
16/10/2006 00:14
 
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Dato che si parla di trinità può essere interessante questo link

xoomer.alice.it/asuaimmagine/Presentazione.html

Felix
16/10/2006 01:44
 
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Caro Polymetis,


Già siete politeisti, lo sappiamo



Continui a stupirmi la tua incompetenza che assume tratti di ossessività, nelle scritture ebraiche (compresi la LXX ed i Targum, e dunque non nel giudaismo pre-esilico) il termine theos era usato non solo in senso trascendente. Questo non ha nulla a che vedere con la presunta evoluzione teologica ipotizzata da alcuni critici, che tu mi sembra abbia sposato acriticamente.

Per i testimoni di Geova dunque Gesù non è “theos” nel senso di una “deità” (cosa che ci farebbe politeisti) ma è “theos” nello stesso senso in cui lo erano gli angeli (Gesù è il Logos il principale messaggero divino) o i mediatori tra Dio e gli uomini, come lo erano Mosè o altri esseri chiamati “theos” o “Geova” in quanto rappresentanti divini e non in quanto “theos” in senso ellenistico.

Nei Targum si legge che gli angeli eccelsi erano “theoi” senza che per questo gli ebrei li confondessero con Geova o con gli dei.


se c’è un solo Dio e anche Gesù è Dio allora la Trinità è uno sfogo più obbligato di un sillogismo



Ti ripeto, nel dire che Gesù era l'impronta della realtà di Dio io non leggo nessuna trinità (tre persone, una sostanza). Io leggo solo che in rare occasioni Gesù viene detto “dio”, cosa piuttosto comune anche per altri esseri che non erano Geova. Non si parla di nessuna uguaglianza di sostanza. Io al massimo vi leggo la divinità di Cristo e non la trinità. Qui ti si chiedeva dove si trova il concetto di TRINITA’ (tre persone) nella sola scriptura.


La tua incompetenza invece sta nel fatto che non sai leggere la lingua di cui discuti.



Una tua opinione, io non ho mai millantato crediti, certo le mie conoscenze della lingua greca sono sufficienti a comprendere le grossolane semplificazioni che fai a fini puramente apologetici.


Dio infatti non ha un aspetto esterno, si dice che è il calco/impronta dell’hypo-stasis, cioè di ciò che sta sotto, la sos-stanza di Dio. (hypo-stasis =sub-stare) . Stessa parola!



E allora? Che Dio non ha un aspetto esterno è ovvio, ma Paolo non dice che Gesù “è” la sostanza di Dio oppure “ha” la sostanza di Dio piuttosto dice che ne è l’impronta. L’impronta è vuota, non possiede la sostanza dell’oggetto che l’ha impressa, al massimo ne riproduce il carattere così come Gesù è l’immagine di colui che non si può vedere.

Siamo di fronte a termini che nulla hanno di trinitario. L’uomo stesso è fatto ad “immagine di Dio”, Dio ovviamente non ha un aspetto esteriore, come nel caso di Cristo ci si riferisce allora alle qualità divine che erano visibili in maniera perfetta in Cristo. Giovanni dice che Gesù ci “ha spiegato” Dio. Dio nuovo immagini che nulla hanno a che fare con concetti trinitari di unità di sostanza.


questa metafora desunta dalla teologia alessandrina del Logos esprime l’identità di natura tra il Padre e il Figlio e nello stesso tempo la distinzione delle persone



Non vedo come possiamo sostenere con tanta certezza che esista un collegamento con la “teologia alessandrina” del Logos, e poi che cosa si intende esattamente? Io non ci vedrei infatti identità di natura tra padre e figlio.

Se dovessimo trovare delle affinità linguistiche io le troverei di più nella Sapienza personificata (Sap. 7,25-26) che però non danno addito a grandi speculazioni trinitarie, con tutti i problemi cronologici che questo scritto ci pone.

Quindi risparmiaci la tua incompetenza in greco e filosofia antica.


Potrei chiederti la stessa cautela, infatti non mi pare che tutti i commentatori siano d’accordo nel sostenere che nel passo di Ebrei 1,4 venga stabilita una identità di sostanza tra Padre e Figlio. Anche la JB, che tu citi, per affermarlo si rifà ad un ipotetico riferimento alla dottrina alessandrina del “logos” (a cui in Ebrei però non si fa esplicito riferimento) a riprova che, di per se stesso, tale concetto non è presente nelle parole dell’autore della lettera ed ha bisogno della stampella alessandrina per essere letto in quel senso.

Ma chi ha mai negato la distinzione delle persone?


Qui non si distingue la persona del Padre e quella del Figlio, ma la persona del Figlio da quella di Dio Onnipotente. Il ruolo di Gesù è chiaramente subalterno, egli infatti siede alla destra della Maestà. Non possiede lui stesso questa maestà, ma ne è solo il riflesso, l'immagine, il calco.

Ovviamente nei TdG nulla di tutto ciò esiste, la letteratura piove dal cielo, si sottolinea la pappa e si ripete, punto


Questi OT sono demenziali e dimostrano chi sono, tra di noi, coloro disposti a dialogare con mente aperta e coloro che sono chiusi nelle loro posizioni. Se la “pappa” è buona non vedo perché rifiutarla in nome della confusione che regna tra i trinitari. Io l’ho messa in discussione (la mia pappa), delle volte mi chiedo se tu abbia fatto altrettanto. Personalmente io non ho mai inibito nessuno, ed in primo luogo me stesso, dalla ricerca libera e sincera della verità. Se poi non ci credi non è affar mio, omnia munda mundi.

Shalom
16/10/2006 16:16
 
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Re:

Scritto da: barnabino 16/10/2006 1.44
Caro Polymetis,


Già siete politeisti, lo sappiamo



Continui a stupirmi la tua incompetenza che assume tratti di ossessività, nelle scritture ebraiche (compresi la LXX ed i Targum, e dunque non nel giudaismo pre-esilico) il termine theos era usato non solo in senso trascendente. Questo non ha nulla a che vedere con la presunta evoluzione teologica ipotizzata da alcuni critici, che tu mi sembra abbia sposato acriticamente.


infatti poly parlava degli anni in cui fu scritto il NT,
Ricordiamoci inoltre che theos è usato nei confronti del figlio in modo singolare come ad esempio il termine "monoghenes theos" (unigenito Dio o Dio unico generato) Gesù è chiamato "Ho theos moi" da Giovanni ed il rapporto con il padre è cosi intimo da usare parole singolari che abbiamo gia trattato in precedenza, per nessun uomo o angelo è mai stato usato un simile linguaggio.



Per i testimoni di Geova dunque Gesù non è “theos” nel senso di una “deità” (cosa che ci farebbe politeisti) ma è “theos” nello stesso senso in cui lo erano gli angeli (Gesù è il Logos il principale messaggero divino) o i mediatori tra Dio e gli uomini, come lo erano Mosè o altri esseri chiamati “theos” o “Geova” in quanto rappresentanti divini e non in quanto “theos” in senso ellenistico.


Gesù non è uno dei mediatori ma è l'unico mediatore, egli è Il mediatore, inoltre come gia detto theos è usato per Cristo in modo del tutto nuovo, Di nessun altro è mai stata fatta una cosa del genere e sinceramente paragonarlo a Mosè o agli angeli è una vera e propria bestemmia.
Ricordiamoci che gli è attribuito il titolo proprio che era del padre ossia "Signore", fino a giungere all'esclamazione di Paolo: "c'è per noi un solo Signore Gesu Cristo" Ma se pure il padre è chiamato Signore ed anche lo Spirito santo, allora come può egli essere l'unico Signore?
La trinità ortodossa ne ha spiegato il senso e voi?




Nei Targum si legge che gli angeli eccelsi erano “theoi” senza che per questo gli ebrei li confondessero con Geova o con gli dei.


Si vede che tralasci il libro di ebrei, gli angeli lo devono adorare e non sono certo generati dal padre ma creati da Cristo stesso insieme a tutte le cose, nè sono la sua impronta o hanno la pienezza della deità, ne tantomeno la morphè di Dio ecc...




Dio infatti non ha un aspetto esterno, si dice che è il calco/impronta dell’hypo-stasis, cioè di ciò che sta sotto, la sos-stanza di Dio. (hypo-stasis =sub-stare) . Stessa parola!



E allora? Che Dio non ha un aspetto esterno è ovvio, ma Paolo non dice che Gesù “è” la sostanza di Dio oppure “ha” la sostanza di Dio piuttosto dice che ne è l’impronta. L’impronta è vuota, non possiede la sostanza dell’oggetto che l’ha impressa, al massimo ne riproduce il carattere così come Gesù è l’immagine di colui che non si può vedere. Siamo di fronte a termini che nulla hanno di trinitario. L’uomo stesso è fatto ad “immagine di Dio”, Dio ovviamente non ha un aspetto esteriore, come nel caso di Cristo ci si riferisce allora alle qualità divine che erano visibili in maniera perfetta in Cristo. Giovanni dice che Gesù ci “ha spiegato” Dio. Dio nuovo immagini che nulla hanno a che fare con concetti trinitari di unità di sostanza.


Appunto vedi solo la parola "impronta" e tralasci il significato di "hypostasis" basta leggerti per vedere come ti arrampichi sugli specchi pur di non ammettere l'evidenza, l'uomo non è certo l'ypostasis del padre o di Dio, ma semplicemente l'immagine, il che è ben diverso dalle parole usate per Cristo che ne fanno il creatore di ogni cosa.

Shalom a te


"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
17/10/2006 00:29
 
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Rispondo a queste obiezioni che sono i classici argomenti apologetici trinitari che non provano nulla, vedo che la discusssione si accentra sulla deità di Gesù, mentre Eupeptico parlava esplicitamente di trinita, ovvero tre persone in una sostanza. Dove è mai affermato questo concetto trinitario nella sola scriptura? qui si continua a giovare su due o tre versetti perdendo di vista il contesto globale.


infatti poly parlava degli anni in cui fu scritto il NT,



A me risulta che quando fu scritto il NT si usava la LXX che per altro non era un documento preesilico ma piuttosto recente. Anche in Filone solo "ho theos" indicava espressamente Dio Onnipotente. Nella LXX era normale riferirsi ad angeli, rappresentanti divini e giudici con il titolo theos. Non vedo perchè trovare strano che Gesù, quale Logos o principale messaggero divino, sia chiamato theos per almeno due volte.

Ti ricordo il rasoio di Occam, se esiste una soluzione semplice non ha senso cercarne una complicata, complicata al punto di richiedere 300 anni di speculazioni filosofiche molto lontane dalla comune comprensione, anche del tempo.


theos è usato nei confronti del figlio in modo singolare come ad esempio il termine "monoghenes theos" (unigenito Dio o Dio unico generato)



Dio unico generato? Ma dove ha mai letto che monogenes derivi da monos-gennaw? A me risulta che anche a livello etimologico derivi da monos-genos, "unico" o se ci rifacciamo al senso che aveva nella LXX il "più amato". In Ebrei 11,17 Isacco è detto "monogenes" benchè non fosse realmente figlio unico, ma nel senso che era "unico" per Dio, il più amato.

Come vedi nulla che ci faccia pensare a condivizioni di natura. Se leggiamo le scritture "trinitarie" nel loro contentesto (ovvero quello di un Gesù messia e figlio di Dio in senso ebraico) non vi è nessun mistero, ma solo svelamento ed improvvisa chiarezza, tutti i tasselli tornano al loro posto.


Di nessun altro è mai stata fatta una cosa del genere e sinceramente paragonarlo a Mosè o agli angeli è una vera e propria bestemmia



Nessuno mette in dubbio che gesù sia speciale quale figlio primogenito. Ma questo non vedo come possa farci pensare che sia Geova o che condivida la sostanza divina di Dio. Qui siamo nel campo della pura fantasia.

Circa la bestemmia di paragonare Mosè a Gesù essa fu pronunciata da Pietro. Mosè disse:

"Susciterò per loro di mezzo ai loro fratelli un profeta come te; e in realtà metterò le mie parole nella sua bocca, ed egli certamente pronuncerà loro tutto ciò che io gli comanderò" (De 18:18,19)

E nel citare questo passo in Atti 3 Pietro non ha dubbi nell'affermare che "il profeta come Mosè" era Gesù stesso. Inoltre come Mosè fu il mediatore del Patto fra Dio e israele Gesù fu il Mediatore del nuovo Patto fra Dio e la "nazione santa" (1Pt 2:9; Gal 6:16; Eso 19:3-9; Lu 22:20; Eb 8:6; 9:15) ma ci sono tantissimi altri paralleli. Insomma, non mi pare davvero un paragone spericolato ne tanto meno bestemmiatorio.


se pure il padre è chiamato Signore ed anche lo Spirito santo, allora come può egli essere l'unico Signore?



Per quello ci sono anche altri che sono tranquillamente chiamati Signore, alcuni erano signori relativamente alla moglie, alla famiglia o alla nazione. Dunque anche se Paolo dice che c'è "un solo signore" evidentemente era relativo ad una certo contesto. Lo stesso passo dice anche che vi è "un solo battesimo" quando in realtà nel NT Paolo stesso fa riferimento a più tipi di battesimo. A me pare che siamo talmente nell'ovvio che mi stupisco che tu stia qui a propormi argomenti puramente apologetici.

Piuttosto mi pare assurdo che tu non veda quel "vi è un solo Dio, il Padre" dove è usata esplicitamente l'espressione heis Theòs inequivocabilmente la massima e più chiara confessione di monoteismo applicata non a Gesù ma unicamente al Padre.


Si vede che tralasci il libro di ebrei, gli angeli lo devono adorare



Non vedo dove lo leggi, proskynew è usato centinaia di volte per il semplice rendere omaggio ad un personaggio importante, per esempio ad un fratello maggiore o un re, non è un caso che dove il versetto di Ebrei che invita gli angeli a rendere omaggio a Gesù il contesto è quello della sua unzione, o generazione, a re messianico. Più che normale invitarli a rendere omaggio ad un personaggio di lignaggio regale, il primogenito figlio di Dio.


non sono certo generati dal padre ma creati da Cristo stesso insieme a tutte le cose, nè sono la sua impronta o hanno la pienezza della deità, ne tantomeno la morphè di Dio ecc...



Che gli angeli siano inferiori a Gesù è indubbio. Egli è il "primogenito" della creazione sia in senso temporale che di eccellenza, egli è l'Arcangelo, l'immagine [eikon] di Dio, di cui possiede la morphè [somiglianza esteriore] l'impronta (fatta di vuoto) della sua realtà, ma non certo la "sostanza". Da nessuna espressioni di quelle che hai citato si può dedurre in qualche modo che Gesù condivida la stessa "sostanza" di Dio.


Appunto vedi solo la parola "impronta" e tralasci il significato di "hypostasis"



Perchè? secondo te Paolo qui usava hypostasis nello stesso senso che le venne attribuita al concilio di Nicea? Io leggo che potrebbe indicherebbe la "realtà intelligibile" o la "realtà" di Dio. In Gesù sarebbe visibile la realtà inteligibile di Dio.

Ma in ogni caso il rapporto tra Gesù e Dio è per Paolo quello tra il sigillo (Dio) e la sua impronta (Gesù). Da quando in qua sigillo e impronta condividono la stessa sostanza?

Shalom

17/10/2006 23:07
 
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Re:

Scritto da: Teodoro Studita 16/10/2006 11.21
Il fatto che io abbia anche una laurea in odontoiatria e varie specializzazioni in ambito chirurgico non vedo come possa inficiare il mio cursus accademico in codicologia. Sarei stato più competente di costui anche senza le due lauree, visto che ho fatto il liceo classico dove (almeno ai tempi) il greco si studiava.



Ritengo che la logica obblighi ciascun critico ad esprimersi solo dopo aver conosciuto l'oggetto della critica, altrimenti, qualunque ragionamento potrebbe essere motivato da pregiudizio, piuttosto che dall'obbiettività.
Perchè dnq non provate a leggere questo studio analitico fatto sia pur da un pinco pallino qualunque, ma il cui lavoro d'essere conosciuto prima di aprir bocca per esprimere una qualunque critica, sia essa pro o contro?
Personalmente sto finendo di leggerlo -(l'avevo ordinato un mese fa, e l'ho ricevuto solo da pochissimi giorni)- e devo dire che il suo contenuto è davvero interessante. Molte delle riflessioni e conclusioni a cui arriva l'autore, le ho trovate intelligenti e coerenti.
Inviterei pertanto a leggere anche voi questo libro, dopo di che lo si potrà discutere insieme. yhuj

[SM=g27988]

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