Offese ... Asserioni ... e assenza di credibilità
Cara F.ebe,
scrivi “si sta verificando una
invasione di foristi evidentemente provenienti da quel forum”. Non so quali funzioni occupi o credi di occupare in questo forum, ma sappi che io non ho INVASO niente. PRIMA di postare il mio scritto ho chiesto e ottenuto l’autorizzazione di Justee, che mi sembra essere l'amministratore del forum.
Se il padrone di casa mi ha invitato, chi sei tu da chiamarmi INVASORE?
Perciò cara Ebe, la prossima volta
prima di fare delle asserzioni, accertati di quello che vorresti dire.
In quanto a ciò che ricordi, siamo tutti umani, e posso permettermi di pensare che anche te non sei di meno, e dunque soggetta a dimenticare. Questo per chiarire che la mia supposizione era, come ho ben scritto, la mia “opinione”, basata sulla conoscenza delle prassi della disassociazione.
Visto che tu, confermi che TI HANNO DETTO (da quello che capisco dalla tua assoluta certezza) PAROLA PER PAROLA che “la loro decisione era quella di RACCOMANDARE”, e che ora non volgio mettere in dubbio, allora la spiegazione può soltanto essere quella che ho indicata, ossia “che [I tuoi anziani] non hanno capito quale è la prassi.” Come esseri imperfetti, anche loro possono non aver applicato, a tuo beneficio dandoti 15 invece di 7 giorni per appellarti, le disposizioni e regole chiare e specifiche dell’Organizzazione in merito. Vedi pure mia spiegazione circa comitati d’appello qui di seguito.
Da questo punto in poi, vedo che nella tua risposta per sostenere le tue ipotesi la sola cosa che sai fare è quella di presentare supposizioni, non evidenze. Ora ti spiego:
Quando dice che pensi che sia io a non essere aggiornato sulle procedure e sono perciò disinformato, suggerendo che nel caso contrario sia un
bugiardo (ecco che cominciano le
offese personali !!!), puoi suggerire solo due cose, visto che ho servito come anziano e sorvegliante che presiede fino a pochi anni fà:
- o che le procedure fossero state SEMPRE quelle che descrivi tu, dunque sono bugiardo
- oppure, che le stesse siano CAMBIATE da quando ho dato le dimissioni di anziano.
Visto che le evidenze, ossia il libro Organizzati e il libro degli anziani Pasciamo il grege, sostengono la mia posizione, potresti indicare DOVE HAI LETTO che siano cambiate o che fossero differenti già da sempre?
Se non potrai farlo, allora spero che ti scuserai per aver solo pensato che potessi essere un bugiardo!
Scrivi parlando della spiegazione che ho data circa la procedura di appello:
E invece evidentemente non è così. Io non ho fatto alcun appello, e lo avevo perfino comunicato in sede di comitato giudiziario. Ciononostante sono passati più di quindici giorni prima che la disassociazione fosse annunciata in Sala
Quando dici che “evidentemente non è così”, allora come è, secondo te, e dove lo hai trovato scritto. D’altra parte, io non ho MAI SUGGERITO che tu abbia fatto appello.
Inoltre, sappi che indipendentemente da ciò che dice il colpevole, ossia che uno intende o meno fare appello, il comitato giudiziario E TENUTO AD ASPETTARE almeno 7 giorni, per rispettare la procedura. Infatti, alcuni DOPO aver detto di non voler fare appello, a seguito di ripensamenti dopo la conclusione del comitato giudiziario, hanno lostesso fatto appello. Perciò cara Ebe, se nel tuo caso, come probabilmente in MOLTI altri, l’annuncio non è stato fatto SUBITO dopo i 7 giorni, NON E ASSOULAMENTE UN EVIDENZA che si stava aspettando una ratificazione qualsiasi da nessuno. Tutto il resto rimane pura supposizione, fantasia, fantascienza, in parole semplici asserzioni basate su personali interpretazioni. Questo è ciò che voglio dire quando fai l’infondata affermazione che “questo lasso di tempo FA RITENERE che la tua congregazione ha atteso la rattifa”. Se poi nella loro ignoranza, i tuoi anziani hanno veramente chiesto una rattifica, allora la sola risposta che posso immaginare abbiano ricevuta è “ma non ce n’è bisogno, ... non conscete la procedura?”
Poi mi parli di una sentenza che non conosco, e sulla quale non posso fare nessun commento. Comunque e ad ogni modo, non vedo cosa ha a che fare una particolare sentenza giudiziaria con la prassi praticata e insegnata a tutti i corpi degli anziani del mondo. Dopo quasi 30 anni di anziano non ho certo bisogno di una sentenza giudiziaria per spiegarmi come funzione l'Organizzazione, o che mi spieghi quale è la prassi praticata nei casi giudiziari che ho io stesso presieduto nel modo che ho già spiegato, e sui quali l'Organizzazione NON HA MAI AVUTO MODO DI RIPRENDERMI.
Quando gli statuti parlano di Comitati Speciali o altri termini NON UTILIZZATI nel libro org., lo fanno per rendere il documento comprensibile alle autorità, visto che è un documento legale.
Gli unici comitati, in relazione a comitati giudiziari, in termini NON DI STATUTO, ma teocratici, sono COMITATO GIUDIZARIO e COMITATO D’APPELLO, AMEN!
Se, come intende lo statuto e come hai riportato te, la Congregazione Centrale nomina Comitati Speciali, questi sono semplicemente quelli che nell’Organizzazione chiamiamo Comitato D’Appello. Se lo statuto dice che “ha la facoltà”, significa in termini comprensibili ai proclamatori, che la Betel può non accettare la domanda di appello, perchè non soddisfa i requisiti di un appello, ossia che ci sia evidenza di ERRORE da parte del primo comitato, quello giudiziario.
Tutti gli altri comitati, possono essere solo comitati di servizio, con nessun potere di esclusione.
Per quanto riguarda poi, le tue intermpretazioni circa la sentenza che hai indicata e cosa abbia detto il Pucci, lascio a lui il compito di spiegartelo, visto che io non sono un legale.
Come vedi, e malgrado le tue asserzioni, io non ho mai preteso di inalzarmi al rango di “giurista”, ma come “addetto ai lavori” teocratici so benissimo, e meglio di te che non hai i requisiti per conoscere in dettaglio i meandri dei comitati giudiziari e le loro prassi, visto che a causa della tua posizione di donna, non intendo qui offenderti ma affermare la segregazione che fà la Bibbia e l’Organizzazione in quanto alla posizione della donna, non sei assoultamente in posizione di conoscere nei suoi dettagli, quanto ho già affermato.
Non c’è alcun bisogno di essere un “giurista” per comprendere cosa intende lo statuto, tanto è vero che fino a questo momento, tu, che non mi sembra sei giurista, stai difendendo proprio lo statuto ASSERENDO che quello che dice è quello che in realtà viene praticato nell’organizzazione. E ti basi sulle tue personali interpretazione del tuo unico caso, negando l’evidenza che esiste non solo nelle disposizioni dell’organizzazione ma anche negli altri casi.Dunque, senza aver bisogno di essere giurista, visto che sei tu che vuoi giocare il ruolo del giurista, accettando la tua interpretazione di CIO CHE DICE LO STATUTO, che poi e anche la mia, qualsiasi anziano informato ti risponderà che la prassi giudiziaria così come inseganta agli anziani dall’Organizzazione, NON CORRISPONDE affatto a ciò che viene praticato entro l’Organizzazione. La ragione essenziale del loro silenzio, è semplicemente che in pratica nessun anziano conosce gli statuti, e se li conosce non si è mai chiesto se sono in contradizione con le pratiche interne, perché non può mai credere che possano esserlo.
Rileggendo comunque i tuoi post, vedo che sei brava a fare polemiche inutili, perché sai solo fare asserzioni. A me questa specie di scambio di pensieri mi sembra alquanto sterile e genera solo animosità di cui non ho bisogno. Se vuoi ancora ribattere, SENZA EVIDENZE a ciò che ho scritto, allora mi riservo di ignorarti completamente su questo soggetto, perché non sei, a mio giudizio, un valido interlocutore. Non ti nego la libertà, comunque, di avere le tue proprie opinioni su questo e su qualsiasi altro soggetto, ma senza evidenze per me rimarranno solo OPINIONI basate su ASSERZIONI.
Nick!