Per BArnabino
“Dio non ha "forma" e lo sappiamo benissimo”
Ma davvero? I tdG rifiutano l’onnipresenza di Dio, ma se non è onnipresente, cioè se si può dire di lui che è qui e non là, allora ad un certo punto dio “finisce”, ha un confine. Negare l’onnipresenza di Dio implica postulare la sua limitatezza, come noi siamo limitati da qual nostro involucro che si chiama pelle.
“ma l'uomo è fatto a "sua immagine".”
A immagine e somiglianza. Quel somiglianza attenua appunto lo scandalo.
“Questo non significa che Adamo riproduca la "sostanza" divina”
Io non ho basato l’idea che Cristi riproducesse la sostanza divina sul termine immagine, dunque è inutile che confuti un parere non mia.
“Non vedo perchè tra i tanti significati di hypostasis devi proprio scegliere questo e dilatarlo ad unico possibile, Paolo non lo usa mai in quel senso ma semmai nel sensi di "essere" o "realtà".”
Mi chiedo se parliamo la stessa lingua perché la sostanza è appunto l’essere di qualcosa, ciò che lo rende ciò che è. Il tuo essere è essere un uomo, l’essere di Fido è l’essere un cane. Sostanza non è un significato di hypostasis ma è hypostasis, stessa parola. Sub=hypo
stantia=
stasis. Il verbo i
stemi ha una radicale indoeuropeo (*sta/ste) con apofonia di seconda serie. Siccome la sostanza è ciò che sta sotto, il più profondo essere di qualcosa, questo termine rimanda alla stabilità e alla
realitas di qualcosa, nel senso di res, il suo essere un qualcosa in quanto ha una determinata hypostasis. In realtà traduzioni come “essenza/essere/realtà” rendono tutte lo stesso concetto ma non hanno nulla a che fare col radicale, fatto slittare il campo semantico aprendono all’infinito.
“Non si tratta di "esteriorità" ma di "realtà intelligibile". Gesù è semplicemente l'impronta della realtà divina, egli ci ha "spiegato" come è Dio in termini inteliggibili.”
Mo chiedo ancora se parli un’altra lingua, perché realtà intelligibile è proprio il senso che voglio dargli io, giacché Filone usa hypostasis per indicare le realtà intelligibili (quelle che Platone chiamava Idee), contrapposte al nostro mondo di ombre che ne sono solo una copia. Infatti queste realtà intelligibili sono essere puro, Gesù è appunto la riproduzione non di un esteriorità ma dell’essere stesso di Dio. Dice il GLNT: “Si tratta di concetti teologici già fissati e non di espressioni metaforiche trovate al momento, come dimostrano soprattutto i paralleli che Filone offre al riguardo, particolarmente per charakter tes hypostaseos. Come in Filone, in Eb 1,4 hypostasis indica l’effettività della realtà trascendente, cioè di Dio, mentre, diversamente da questo attributo dell’essenza divina, a parola doxa esprime la sua possente maestà, il suo splendore, la sua magnificenza. Quale impronta (karachter) di questo essere (hypostasis), incompatibilmente reale in contrapposizione a tute le parvenze terrene(skia, ombra, in Filone), Cristo è la rivelazione assolutamente adeguata della realtà trascende di Dio.” (vol. XIV, pag. 740)
Penso sia chiaro dunque, Cristo è la rivelazione di Dio perché la riproduzione del suo essere può profondo, per questo può dire “chi vede me vede il Padre”, perché l’hypostasis dell’uno è la riproduzione di quella dell’altro. Non si tratta dunque di un mero spiegare a parole, ma dell’essere stesso che rimanda al Padre suo.
“La forma "estriore" indica quello che di Dio è intelligibilemente percepibile, ovvero le sue qualità che sono resi visibili nella vita del Cristo. Il DENT dice chiaramente che "L'equiparazione tra morphè ed ousia è attestata solo nell'esegesi patristica".”
Io non ho sostenuto l’equivalenza tra morphe e ousia, Bultmann parla di “modalità d’essere”, per questo la TOB traduce con “pur essendo nella condizione di Dio”, una resa splenditi. Inoltre è ovvio che Fil 2,6 non parla delle qualità di Dio rese visibili nella vita del Cristo, infatti si dice che era en morphe theou prima dell’incarnazione.
“E a te chi lo ha detto?”
Non sta nella vostra “liturgia” neppure l’inchino a Cristo, figurarsi la prostrazione.
“Si ma Paolo specifica anche che Gesù e "il solo Signore" relativamente ai signori terreni”
No. “in realtà, anche se vi sono
cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dei e molti signori, per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui. (1 Corinzi 8,5-6)
Dunque in cielo c’è un solo theos, alla faccia dei TdG e delle loro speculazioni con una teologia che era superata da secoli, e c’è un solo Sgnore.
“Paolo parla anche di "un solo battesimo" ma poi parla anche di altri "battesimi". Come vedi è assurdo applicare un termine in senso "assoluto" quando non vi è ragione di farlo.”
Che infatti non sono veri battesimi ma rientrano nella categoria dei cosiddetti battesimo, così come Zeus è un cosiddetto dio sebbene non lo sia. Il battesimo di Giovanni era dunque solo acqua, ma i cristiani non lo praticano più perché per noi c’è un solo battesimo, nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo.
“Sbagli”
Ma leggi bene? Nel mio post del 10/10 avevo scritto: “Nel NT non c'è la Trinità ma c'è la divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito. Sono due cose immensamente diverse. Il kerygma apostolico s'è trovato con una patata bollente, ossia da una parte predicare che si era monoteisti e dall'altra che anche Cristo era Dio. Entrambi questi dati sono presenti nel NT, ma come possano stare insieme questo la teologia l'ha elaborato nel corso dei secoli. Si può definire la trinità come una sistematizzazione dei dati biblici, quindi è corretto dire che essa non c'è nella Bibbia mentre è incorretto dire che non ci sono i fondamenti di tale dottrina.”
Più chiaro di così.
[Modificato da Polymetis 20/10/2006 20.39]